Do You Thang, pubblicato Gang Theory: in esclusiva la track by track

Musica
do you thang

Il collettivo è composto dai rapper Pacman XII, Penny, Panz, William Pascal, White Boy, Jekesa, dal cantante SWED e dai produttori Alan Beez, Rubber Soul, Benjamin Ventura e Dj Dibba

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Dopo diversi progetti da solisti, il collettivo romano si riunisce attraverso questo nuovo progetto con tutti e undici i suoi componenti: i rapper Pacman XII, Penny, Panz, William Pascal, White Boy, Jekesa, il cantante SWED, i produttori Alan Beez, Rubber Soul, Benjamin Ventura e Dj Dibba. GANG THEORY è il risultato delle esperienze musicali di tutti i membri del DO YOUR THANG che si infilano e si adattano all’identità del collettivo, trovando all’interno del progetto il loro spazio e la loro autenticità.

La tracklist dell’album si compone di 15 tracce tra cui i singoli “Charles De Gaulle”, “Trappole, “Mass Effect” feat. ENSI e “My Bad” feat. Willie Peyote che hanno anticipato temi e sound che caratterizzano l’intero disco. Apripista è il brano autoironico “Disaster Artist”, seguito da “Destinati”, la prima traccia al quale il collettivo si è dedicato dando il via al progetto. Gli altri brani sono “San Fierro”, ispirato all’immaginario del gaming e “Yes Please” che con il suo beat è riuscito ad entrare in chiusura della tracklist e prendersi un posto nel disco. Si prosegue con le tracce “Gran Turismo” e “G. Caselli” in cui il collettivo unisce differenti linguaggi e sound e “Umami”, il vero esperimento di “GANG THEORY”. A impreziosire ulteriormente il progetto è la collaborazione con Colle Der Fomento che in “Alma Libre” racconta della scena rap romana e dei sogni che hanno accomunato il DO YOUR THANG e lo storico gruppo hip hop romano. Si aggiungono “Spettri” e “Belle Époque”, brani che rimandano alle atmosfere UK e che uniscono, a livello di sound, tutti i membri del DO YOUR THANG. Si finisce con “Posse”, che vede la partecipazione dell’intero collettivo per una degna chiusura dell’album. Il DO YOUR THANG si prefigge di far conoscere il vero spirito che anima la sua musica e identità artistica. Attraverso l’autoironia, la provocazione e la riflessione, dà un assaggio della varietà di forme e colori che lo compongono e che, allo stesso tempo, tiene uniti i suoi membri.

 

Tracklist

1. “Disaster Artist”

2. “Destinati”

3. “Trappole”

4. “San Fierro”

5. “Yes Please”

6. “My Bad” feat. Willie Peyote

7. “Charles De Gaulle”

8. “Gran Turismo”

9. “Mass Effect” feat. Ensi

10. “G. Caselli”

11. “Umami”

12. “Alma Libre” feat. Colle Der Fomento

13. “Spettri”

14. “Belle Epoque”

15. “Posse”
 

Track by Track

“Disaster Artist”
(Jekesa, Penny, William Pascal, Alan Beez, Benjamin Ventura, Dj Dibba, Rubber Soul)

Il brano sottolinea in modo autoironico l'essere impreparati alle sfide che comporta fare il rapper, al contrario dello stereotipo secondo cui fallire non è concesso. Il contrasto tra la metrica serrata e la strumentale così essenziale esalta il concetto di astrazione dalla realtà, per poi confluire in un ritornello cantato e ballerino.

“Destinati”
(Pacman XII, White Boy, William Pascal, Panz, Alan Beez, Benjamin Ventura, Dj Dibba, Rubber Soul)
Il brano è nato il primo giorno in studio, all’inizio della lavorazione dell’album. Pacman propone l’idea, ispirata da un brano di qualche anno prima. Poche ore dopo, “Destinati” era il primo brano del tanto atteso disco del DO YOUR THANG.

“Trappole”
(Pacman XII, William Pascal, Penny, White Boy, Alan Beez, Benjamin Ventura, Dj Dibba, Rubber Soul)
“Trappole” è uno dei titoli più evocativi all’interno del nuovo album. Il brano ha una produzione contaminata da sound oltremanica, tra cui spiccano il grime londinese e la trap. Le strofe volutamente irriverenti sono un progressivo esercizio di stile e man mano che la canzone avanza si ha l’impressione di superare i livelli di un videogioco sempre più difficile da completare.

“San Fierro”
(Swed, Jekesa, William Pascal, Alan Beez, Benjamin Ventura, Dj Dibba, Rubber Soul)
Metti tre voci, tre lingue diverse e un immaginario contaminato dai videogame e dalla vita reale. Poi lascia condire il tutto a quattro producer che sanno come alzare l’asticella ed ecco a voi “San Fierro”.

“Yes Please”
(White Boy, Pacman XII, Alan Beez, Benjamin Ventura, Dj Dibba, Rubber Soul)
Il disco è agli sgoccioli ma c’è un beat che capita nelle mani giuste al momento giusto: una nota vocale su WhatsApp con una strofa scritta in una mattinata di fine estate e “Yes Please” entra ufficialmente in “GANGTHEORY”.

“My Bad” feat. Willie Peyote

(Jekesa, Penny, Willie Peyote, Alan Beez, Benjamin Ventura, Dj Dibba, Rubber Soul)
Jekesa, Penny e Willie Peyote offrono tre sfumature diverse di quanto sia inutile recriminare le scelte sbagliate. Pensare di non commettere errori non è solo un desiderio irrealizzabile, ma la negazione della vita stessa, che procede per tentativi. Il tono malinconico delle strofe si fonde con una venatura più leggera nel ritornello, che in ultima battuta riassume il senso del brano.

“Charles Des Gaulle”
(Pacman XII, Panz, Jekesa, William Pascal, Alan Beez, Benjamin Ventura, Dj Dibba, Rubber Soul)
“Charles Des Gaulle” è il singolo di presentazione del primo album ufficiale del DO YOUR THANG. La caratteristica principale del brano è la diversità di linguaggio dei quattro rapper che declinano il concetto di viaggio senza meta, ma sempre in cerca di nuovi orizzonti musicali e non.

“Gran Turismo”
(William Pascal, Pacman XII, Alan Beez, Benjamin Ventura, Dj Dibba, Rubber Soul)
Il filo che lega tutti gli elementi del gruppo è sempre stato il rap, soprattutto quello nudo e crudo, senza fronzoli. “Gran Turismo” è un drift in curva senza le cinture, che ricorda a tutti quanto quel rap ci sia rimasto dentro.

“Mass Effect” feat. ENSI
(William Pascal, White Boy, Ensi, Alan Beez, Benjamin Ventura, Dj Dibba, Rubber Soul)
Il brano enuncia un forte sentimento di rivalsa personale, che eleva gli artisti coinvolti ad affrontare a testa alta le proprie paranoie, sostenuto da un beat percussivo e violento. Le barre di William Pascal, White Boy e della special guest Ensi si liberano così in uno sfogo quasi rabbioso, ben consapevoli del percorso fatto e con il solo obiettivo di arrivare al traguardo finale senza porsi freni né limiti.

“G. Caselli”
(Pacman XII, Swed, Panz, Alan Beez, Benjamin Ventura, Dj Dibba, Rubber Soul)
Il sound è DYT, il flow è DYT. L’attitudine è la stessa, quella del bounce e delle prime file ai live che saltano con noi. “G. Caselli” è “go hard or go home”.

“Umami”
(White Boy, Jekesa, Alan Beez, Benjamin Ventura, Dj Dibba, Rubber Soul)
Questo è il disco delle conferme, della maturazione e del sacrificio. Noi però abbiamo voluto esagerare e mettere sul piatto “Umami”: coppia insolita, versi insoliti, per uno degli esperimenti più rischiosi di “GANG THEORY”.

“Alma Libre” feat. Colle Der Fomento
(Swed, Colle der Fomento, Pacman XII, Panz, Alan Beez, Benjamin Ventura, Dj Dibba, Rubber Soul)
È il sogno di ogni ragazzo che ha deciso di mettersi in gioco e vivere il mondo del rap nella città di Roma. Non servono tante parole per descrivere “Alma Libre”: DO YOUR THANG e Colle Der Fomento.

“Spettri”
(White Boy, Penny, Panz, Alan Beez, Benjamin Ventura, Dj Dibba, Rubber Soul)
L’influenza innegabile del rap made in UK che ci ha uniti nel tempo, il suono “sporco” che rievocava le luci soffuse di una bettola dove ti fermi a riflettere, alterato da fumo ed alcol. “Spettri” è il lato oscuro che nessuno vorrebbe vedere, ma che in fondo ci lega di più.

“Belle Époque”
(Penny, Jekesa, Pacman XII, Alan Beez, Benjamin Ventura, Dj Dibba, Rubber Soul)
Dibba decide di lanciarsi e produrre un beat tutto suo. Una volta finito, inoltra il tutto a Paco, Penny e Jekesa. Il pezzo più hip hop del disco, un campione che ricorda il suono che ci ha cresciuto. Non poteva non essere la “Belle Époque”.

“Posse”

(Penny, White Boy, Jekesa, Panz, Swed, William Pascal, Pacman XII, Alan Beez, Benjamin Ventura, Dj Dibba, Rubber Soul)
Prendi 10 artisti, chiudili in una casa per due giorni con una cabina di regia improvvisata in salotto ed un booth in camera da letto. Lascia che il buon cibo e litri di birre artigianali facciano il loro lavoro: la “Posse” è servita!

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