Natalie Dentini porta il talento al Nume Academy & Festival

Musica

Fabrizio Basso

Il festival del talento straordinario si svolgerà nella meravigliosa cornice della Città di Cortona, in provincia di Arezzo, dal 6 al 12 giugno 2022

Il Nume Academy & Festival è una nuova idea di festival dove conoscere da vicino i grandi artisti e le nuove generazioni in anteprima. Infatti non solo ospita grandi nomi già affermati del panorama internazionale, ma porta in Italia la meglio gioventù della musica classica che durante quella settimana sarà a Cortona per partecipare, nello splendido ex convento Sant’Agostino, a masterclass di altissimo livello aperte al

pubblico. Un progetto innovativo per promuovere la cultura e sostenere le carriere artistiche dei giovani più meritevoli. Tra i docenti spiccano prestigiosi musicisti come MI-KYUNG LEE (Hochschule Für Musik und Theater Monaco), Vlad Stanculeasa (Konzertmeister Sinfoinieorchester Basel), Misha Amory (Juilliard School, Curtis Institute of Music), Antonio Lysy (University of California Los Angeles). Siamo entrati nel cuore del Nume con la direttrice Natalie Dentini.

Natalie cominciamo con la storia di questo Festival: quando lo hai pensato?

È stato molto veloce il processo di creazione. È nato nel 2018 ed è cresciuto sull'Isola Maggiore, sul lago Trasimeno. In poco tempo si è sviluppato a livello internazionale e ora andiamo Cortona.
All’origine c’è la percezione che le nuove generazioni abbiano poco spazio?
Temo di sì. Noi non vogliamo solo farli crescere ma anche non abbandonarli e seguirli nelle carriere. È tutto gratuito. È un ritiro affinché ci si concentri sulla musica in un ambiente esclusivo per qualità formativa. Alcuni ragazzi sono all’inizio di una carriera importante.
Cosa porta i giovani ad avvicinarsi alla musica classica?
Si tratta di una vocazione. La musica classica è un mondo incredibile. Io stessa sono violinista e ogni giorno è una avventura. Non è un sacrificio ma una sfida e tutto è al servizio della musica. Ci si confronta con opere senza tempo, divertenti, emozionanti.
Quante candidature ricevete e come procedete con la selezione?
Ci giungono circa 250 candidature da tutto il mondo. Chiediamo un video con una performance e scegliamo i più meritevoli. Ne entrano 12. Stanno tutti sempre insieme., è uno stage a cielo aperto.
Quanto oggi il mondo della classica è ancora troppo ancorato all’idea di Conservatorio?
Il problema non è essere ancorati ma che mancano passaggi fluidi tra scuole e professionismo. Quasi mai si esce dal Conservatorio e si parte; va rivista la forma mentis.
Il pianoforte è lo strumento che più è stato sdoganato: penso ad Allevi, Einaudi, Anzovino, Cacciapaglia… chi ha una formazione classica come la tua come vive questo movimento, passami il termine, eretico?
Di eretico non esiste nulla, è solo una strada diversa. Immagino opere e quartetti senza tempo. Non ha bisogno di futuro la classica, le persone devono abituarsi alla classica come all'hip hop e alla trap, va accettata e ascoltata.
Nella tua attività di musicista quali sono le sfide che più ti hanno dato soddisfazione?
Concludere gli studi, entrare in ensemble importanti ed essere diretti da importanti direttori. Occorre condividere il momento in cui sei protagonista di un’opera, è importante il momento, l’esecuzione.
Perché Cortona? In futuro ipotizzate un Festival itinerante?
Qualsiasi cosa che porti opportunità ai ragazzi è ben accetta.

Nei tuoi momenti liberi che musica ascolti?
Ascolto di tutto, considera che ho un bambino piccolo da seguire. Accendo la radio e ascolto.
Che accadrà nelle prossime settimane della tua vita artistica?
Finalmente tornano i concerti. Dopo il sabbatico tra pandemia, accademia e gravidanza. Ora riprendo lentamente l'attività.

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