Gabriella Martinelli racconta il suo "incontro" con Umberto Bindi

Musica
Credit Andrea Morelli

Il Premio Tenco celebra, a Roma, il grande musicista ligure, che oggi avrebbe compiuto 90 anni. Tra gli ospiti Gabriella Martinelli che con un racconto esclusivo per Sky TG24 ci racconta il suo Bindi. La cantautrice e polistrumentista romana sta portando in giro il Tutto Daccapo Tour (date in aggiornamento): 14 maggio Taranto, 15 maggio Rionero In Vulture, 19 maggio Milano, 28 maggio Atri, 18 Giugno Roma, 26 Giugno Verona e 1 Luglio Bergamo

Ho conosciuto Umberto Bindi a Roma in un pomeriggio di pioggia. Ero seduta al tavolino di un bar con le mie cuffie e un giornale qualsiasi tra le mani. Un articolo recitava la storia dei grandi cantautori genovesi e notai il nome di Bindi scritto in maiuscolo. M’incuriosì. Fu Il nostro concerto la prima canzone che ascoltai e dalle prime note la periferia romana cambiò colore. Mi colpirono la magnificenza, l’impianto sinfonico del brano, l’interpretazione romantica. Il testo, che scoprii poi essere opera di Giorgio Calabrese, mi arrivò come una carezza al sapore di caffè. Il ritornello recitava così: “Ovunque sei, se ascolterai accanto a te mi troverai” ed effettivamente era come poter sentire quella voce da vicino e il calore di coppie elegantissime danzare attorno a me. Gli archi per 5cinque minuti mi trascinarono lontano da lì, sarei potuta essere ovunque, in un bar francese o in una balera degli anni Cinquanta.

Quel concerto divenne anche il mio concerto. E quel giornale non era poi un giornale qualunque. Con Giorgio Calabrese, Bindi scrisse anche Arrivederci. Bindi amava sfidare l’amore e sorrideva agli addii. Artista di un’eleganza e una dolcezza infinita. Mi sarebbe piaciuto dargli quella stretta di mano che lui stesso cantava. Come autore Bindi firma, con Nicola Salerno e Franco Califano, un altro capolavoro La musica è finita. Ornella Vanoni ne ha fatto una versione tra le più prestigiose, carica di sensualità e leggerezza. Nascondendo la malinconia sotto l’ombra di un sorriso cosa potrà mai accadere? La musica di Bindi offre meravigliosi spunti di riflessione. Umberto Bindi ha sofferto tantissimo, discriminato per la sua omosessualità, messo in disparte da una società che condannava la diversità. Muore in povertà a Roma, la stessa Roma dove io incontrai la sua musica per la prima volta. E c’è una canzone bellissima che lui scrisse in quegli anni che mi piacerebbe ricordare. S’intitola Io e la musica, una canzone autobiografica che recita:

Un vento freddo volta le pagine

Di questa storia senza miracoli

Ricordo ancora i giorni inutili

Gli errori fatti e perdonati mai

Ma c'era lei, la musica
 

Nel 2015 ho vinto il Premio Umberto Bindi, festival prestigioso che dà spazio a proposte artistiche trasversali, da quelle stilisticamente più tradizionali a quelle più innovative. È lì che ho conosciuto una famiglia meravigliosa, addetti ai lavori che da anni portano avanti un progetto che ha il nome di uno degli artisti tra i più rivoluzionari del suo tempo. Il premio si tiene a Santa Margherita Ligure davanti al mare, quel mare che Bindi cantava in Vento di mare, dove si respira la calma della sera e dove i tuoi sogni somigliano ai miei. Girotondo per i grandi è un altro brano che mi diverte molto, dove i sogni continuano a essere protagonisti. Un invito a ricercare la spensieratezza nel tempo che passa, a cercare l’erba voglio che non

nasce nemmeno nei giardini del gran Re. L’arrangiamento un po’ fiabesco mi rimanda al mondo di Alice, lascia spazio ai pensieri più liberi, è una corsa nel prato, a cavallo dell’arcobaleno. Ernesto Bassignano, artista a cui voglio molto bene e che mi ha accolta nelle sue serate in musica nei miei primi anni da girovaga, ha collaborato come autore con Umberto Bindi e ha pubblicato il disco Ritratti d’autore – Bindi, un doppio album tributo con artisti vari. Ernesto ha invitato il 12 maggio 2022, data del 90mo compleanno di Bindi, presso il teatro di Officina Pasolini amici vecchi e nuovi di Umberto, tutti attorno a quel famoso pianoforte. Ci sarò anch’io e mi sento onorata perché sì, in un certo senso mi sento anch’io una nuova amica di Umberto. Canterò Pianoforte, un brano di cui mi sono innamorata follemente al primo ascolto. Lo trovo

attualissimo e di una potenza disarmante. È la risposta positiva a una vita che non sempre va come vorremmo, è la risposta a chi ci vorrebbe tutti uguali ma…io sono diverso perché vivo nelle favole e metto in musica la forma delle nuvole. A proposito di nuvole, Bindi, compositore sopraffino e mai banale, accarezza la realtà con una serie di modulazioni e dinamiche chiarissime su brani come Non mi dire chi sei e Un ricordo d'amore che non posso non inserire in questa playlist. Il passato e i ricordi si perdono tra le nuvole e il mio breve viaggio nel mondo di Bindi si conclude con

Lasciatemi sognare, il leitmotiv che ognuno di noi meriterebbe di recitare a se stesso la sera prima di andare a dormire, il lunedì mattina in pieno traffico, quando piove, un pomeriggio qualunque nel bar di periferia che può diventare il miglior concerto della vita.
 

Lasciate che m'illuda 

e nulla chiederò 

perduta fra i miei sogni 

felice resterò.
 

Ciao Umberto.

Gabriella

approfondimento

Umberto Bindi, ovunque sei buon compleanno: l'omaggio del Club Tenco

Spettacolo: Per te