Eurovision 2022, ospite Dardust: “La creatività non ha bisogno di ego né di preconcetti"

Musica

Federica Pirchio

L'artista salirà sul palco della prima delle due semifinali in programma, questa l'occasione per presentare il suo nuovo singolo : "Horizon in your eyes"

La meditazione prima, peccato che... 

 

Incontriamo Dardust, all’anagrafe Dario Faini, nato ad Ascoli Piceno, è uno dei protagonisti del mondo della musica internazionale. Pianista che unisce tradizione e futuro, l’elettronica è la sua cifra ma non solo. Autore e produttore, con la sua musica ha accompagnato eventi come il Superbowl, l’NBA All Star Game e i Giochi Olimpici, suoi tanti grandi successi italiani, sul comodino ha più di 60 dischi di platino.

Via zoom ci diamo il buongiorno, stasera salirà sul palco dell’Eurovision Song Contest da super ospite: rilassato, sorridente, ci confida che ha appena fatto meditazione e scherzando ci dice anche che con le nostre domande abbiamo di colpo fatto sparire tutta la sua tranquillità ...(Ridiamo) Ci racconta di una performance complessa, di un palco gigantesco: “É un bel mostro, un bel dragone da domare” ci dice. Sul palco presenterà il suo nuovo singolo dal titolo Horizon in your eyes: “E’ un brano elettronico, che ha delle caratteristiche dancefloor, che parte da un bit di Taiko, si tratta di una percussione giapponese. Ho avuto una fascinazione per tutto il mondo giapponese (musica, cinema) e l’ho tradotta in vari brani che poi usciranno mano a mano. Il singolo è un po' un ritorno alla condivisione agli spazi, dell’energia, della musica, è un brano a cui tengo molto. Poi farò un viaggio a ritroso nella musica elettronica a partire dai grandi italiani che nella dance sono esplosi diventando iconici nel mondo, si parte da Moroder”, per il gran finale con lui sul palco, Benny Benassi e Sophie and The Giants.

Un inno alla bellezza

 

Una performance definita un inno alla bellezza, in tempi in cui la bellezza serve molto aggiungiamo noi, e lui: “Il nostro compito come artisti è quello di intrattenere, sottolinea, un compito moralmente meno impegnativo anche se la musica può dare bellezza, rinvigorire gli animi, occhi, orecchie e questo fa del bene in un modo o nell’altro”. Dardust non è un artista che si può incasellare, difficile dare un’unica definizione al suo modo di intendere la musica, sembra quasi che la nota sia l’unica padrona, l’unica a dettar legge nel suo universo fatto di viaggi, studio, nella sua ricerca costante e continua senza pregiudizi: “Non voglio essere vittima di snobismi o pregiudizi sui vari generi, di vari purismi. La creatività non ha bisogno di nessun tipo di ego o preconcetto, quindi mi muovo liberamente senza assecondare nessuno, finché dura…(ride). Credo che questa sia la chiave, è quello che ho imparato da David Bowie, che è stato il mio maestro. Lui non ha mai assecondato nessuno, non ha mai avuto la pressione dei numeri, ha sempre fatto ciò che voleva, facendo arrabbiare spesso i suoi fan”.

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Sua la firma nella prossima edizione, una sfida che Dario non prende assolutamente alla leggera, è già a lavoro: “ La notte della Taranta è una grandissima sfida forse una delle più complesse della mia carriera perché è un mondo lontanissimo da me e lì si parla davvero di una tradizione quasi pura e intoccabile, ma il mio dovere è quello di portarla e proiettarla nel futuro, per questo c’è un equilibrio da conquistare passo passo. Ci stiamo lavorando da mesi, non vedo l’ora di portarla a termine, credo che sia una delle sfide più belle”

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