Willie Peyote si affida alla forza e la valore dei ricordi in Pornostalgia

Musica

Fabrizio Basso

Credit Chiara Mirelli

L’album, il sesto della carriera del rapper e cantautore torinese, contiene 13 tracce inedite tra cui spiccano le collaborazioni con Samuel, Jake La Furia e Speranza, l’attrice Emanuela Fanelli, la stand up comedian Michela Giraud, i Fast Animals and Slow Kids e il producer bolognese Godblesscompiters. L'INTERVISTA

Un album di una potenza rara, ricco di contenuti, citazioni, meta-messaggi e suggestioni. C'è molta ironia nel nuovo lavoro di Willie Peyote, ribattezzato Pornostalgia. Già il singolo che lo ha anticipato, Fare Schifo, è un messaggio potente della direzione presa dal musicista torinese. All'album si accompagna, oltre al tour, un ciclo di incontri, di talk, denominato PEYOTeMes.

Guglielmo partiamo dalla storia dell’album e dal titolo.
Il titolo nasce da due considerazioni. La voglia di prendere il concetto del disco precedente e capovolgerlo: prima mi riferivo allo scorrere del tempo in fretta e alla foga di vivere il presente. Quando non guardi avanti scopri il valore rassicurante e un po' pornografico dei ricordi. Dunque è declinato il maniera opposta al precedente. In Pornostalgia c'è il ritorno al passato vissuto nella rottura di sentire di più il mio tempo che quello esterno.
Non mi fido dei politici e neanche dei banchieri…e non sei l’unico: di chi ti fidi?
M fido di chi mi sembra vero, ne vedo poche persone di cui fidarsi ma cerco la verità in chi mi circonda.
La tua è una generazione ciulata sotto tutti i punti di vista?
La mia sì, ma in quel verso mi riferisco al peso a quelli nati negli anni 60. Ci hanno tolto la possibilità del futuro con slancio di quel decennio.
La giostra che vuole il sangue per girare mi ricorda il Pennywise di Stephen King: è così la quotidianità? Una costante fuga dal mostro?
Dipende dal mostro. Comunque la quotidianità ci spreme nella voglia di essere perfetti. Ci obnliga a stare sul pezzo, a vincere sempre: dai il sangue e prima o poi finisce. Siamo noi che dovremmo fermarla.
Visto che tu i numeri li hai fatti e la gente se ne è accorta…sei un docente di algebra?
No perché mi spaventa l’idea del docente. Al massimo sono un assistente alla poltrona; comunque i numeri li sto ancora studiando.
Il vento ti ha riportato il biglietto della lotteria?
Il vento non è così magnanimo, non è un boomerang. Magari quel biglietto è vicino ma ancora non me lo ha riconsegnato.
Hai scoperto chi ci ha rubato la felicità e la passione?
Il furto è commesso dai soliti obiettivi prefissati da altri.
Quando i tuoi parenti ti chiedono quale è il tuo lavoro cosa rispondi? L’Italia è indietro sull’arte…vero? E per questo che adattarti fa parte della tua natura?
In quelle parole c’è l'essere dentro e fuori dal mercato discografico contemporaneamente. Più passa il tempo più è difficile. Tirspondo che scrivo, canto o che sono disoccupato.
Ammetto che Diventare grandi mette un po’ di angoscia: meglio una vita di domande senza risposte?
Samuel con cui condivido il pezzo la vede come me. Il dubbio è il motore più potente. Le certezze soffocano la creatività.
L’impero cadde quando aveva tutto: oggi in quelle condizioni c’è l’Europa?
E' una immagine evocativa. Vale per Europa ma anche per l’America. Vale e varrà sempre, tutti gli imperi si sono sfaldati al massimo del fulgore.
L’idea di un mondo su misura è distopica. Però è molto realistica: quanto ti spaventa?
Moltissimo, si restringe il campo e non ci si confronta per niente. Si resta chiusi nella bolla.
Chi è il Robespierre 2.0?
Nessuno si fa tagliare la testa, sono tutti attenti a dire la cosa giusta e nel momento giusto. Non voglio essere portavoce di nessuno.
Possiamo dire che dopo la scritta the end parte un altro copione?
Serve la voglia di provare a fare andare meglio le cose. Cito Santa Maradona e Libero Di Rienzo: qui si parla di lui e con lui.
Se ti dico che fai schifo mi abbracci o mi quereli?
La querela non è nelle mie corde. Probabilmente ti abbraccio.
Come è organizzato il Peyotemes?
Torno a confrontarmi con le persone. Avrò un ospite diverso in ogni città col quale discutere sul disco e sulle cose. E poi incontro le persone. Nei concerti io canto e la gente ascolta, qui sarà diverso.
Che accadrà nelle prossime settimane?
Sto preparando il tour e pensando quanto ci sarà di Pornostalgia. Parto il 18 giugno e andrò avanti fino a fine settembre

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