Black Pulcinella, Clementino: "Il mio rap tra tarantella, Dr. Dre e Kendrick Lamar"
MusicaA tre anni dal suo ultimo disco, l'artista di Nola torna con un nuovo album. La copertina, realizzata da Francesco Paura, raffigura il personaggio di Black Pulcinella e, allo stesso tempo, rende omaggio a MF DOOM, rapper scomparso qualche anno fa. L'INTERVISTA
Black Pulcinella racconta il modo di vivere la musica di Clementino: Black richiama la musica afro-americana e Pulcinella la maschera napoletana. È un titolo pensato da più di 10 anni. In passato quando gli chiedevano che genere faceva, spesso rispondeva Black Pulcinella. Quest'ultima è una maschera che rappresenta la città di Napoli, nel modo di essere servo di un padrone che però allo stesso tempo prende in giro. È un personaggio che ha passato tanti guai ed è molto triste ma da fuori non lo vede nessuno, ed è proprio come si sente lui che si considera la reincarnazione dell'anima di questa maschera. Questo album è the dark side of Ienawhite, il lato nero di Clementino.
Come è nato questo album e perché questo titolo?
È nato, con le sue tracce di tarantelle, tra Napoli e Los Angeles, si ispira a Dr. Dre, Kendirck Lamar e Snoop Dogg. Riprende il mio stile del fare musica, il black africano e il pulcinella napoletano. Con l'aggiunta di quel po’ di tristezza che non mi abbandona mai.
Pulcinella è celebre per la sua loquacità, per il non avere paura di parlare: ti senti un suo pronipote?
Posso non parlare per il quieto vivere ma mai per paura. Canto la liberazione dalla paura di libertà e d'espressione. Sono di Nola e qui nacque Giordano Bruno bruciato a Roma. Pulcinella è il servo del padrone che prende in giro il mondo. Mi sono scocciato a 40 anni di fare cose che non mi vanno. Black Pulcinella è tutto quello che voglio fare, i miei fan mi voglio così, vogliono ballare su quello che sono davvero.
Ti senti un resistente di Forte Apache?
Sì, il Forte Apache del rap anni Novanta ma orientato al 2022: se ci fai caso gli ospiti sono tutti più giovani di me.
Sono tanti oggi che stanno nel rap come i pinguini alla savana?
Tantissimi. Il rap spinge una cultura per l’unità. Ma oggi rappa chiunque e trovi un 50 per cento che sono la copia della copia di se stessi. È evidente. Molti ripetono lo stesso contenuto e messaggio ma la gente lo ha capito.
Meglio una verità col seno fuori o col senno di poi?
Credo sia meglio col seno fuori perché il poi è un dannoso procrastinare.
Se potessi fare un feat con San Gennaro che brano tuo sceglieresti?
Il Sound di Napoli senza ombra di dubbio.
In cosa Napoli ti sembra Hollywood?
Per le superstar che la popolano; la star di Napoli è anche lo spaghetto con le vangole, è tutto una walk of fame.
Davvero la verità rende liberi? Oppure è una illusione?
Rende liberissimi, tenersi le cose dentro non fa stare bene. Meglio la veritàcon quello che comporta.
"Io mi odio e non ho pace quando intorno tutto tace". Cosa significa?
Quando si spengono le luci e tutto tace, lo ho provato. Poi ti fermi e ti dici perché sto a casa. Ogni volta che ti fermi ti senti sperduto e mi sento dire siediti e non fare niente dalla mia manager Paola Zukar. Ci sono sempre mille cose che si accavallano.
Tra l’amore, le sigarette e un caffè cosa scegli?
Posso rinunciare al caffè, anche se da napoletano è dura. Alle sigarette, che forse un giorno mi uccideranno. Ma non rinuncio all’amore soprattutto ora che sono fidanzato con Martina.
Chi è il Dio che si commuove per le tue canzoni?
È un testo pesante, dico che quando piove fuori è Dio che si commuove per le mie canzoni. Venero l’universo e le stelle, credo molto nelle stelle.
Quale è la ferita che non passa mai?
Alcol, droga, poker, video poker… ci sono ferite che talvolta si riaprono.
"La paura e le noie che sono figlie mie". Possiamo dire che con questo album sono meno figlie?
Convivo con paura, noia, insicurezza, con le follie di un artista. Dovrei stare fermo e invece sono iperattivo. Quelle sono figlie miei e quando qualcosa va bene cerco la sfumatura negativa, potrei chiamarmi Lamentino.
Che accadrà nelle prossime settimane?
Sto preparando il tour estivo ma si parte prima con gli instore. Poi arriveranno, appunto, dei live dopo Made in Sud. Non vedo l’ora dopo due anni di lockdown. A settembre ci sarà un altro progetto televisivo.