Bianca Atzei ritrova Veronica e in undici canzoni canta la rinascita
MusicaLa cantautrice pubblica il suo nuovo progetto discografico. L’album si compone di undici tracce ed è impreziosito dalle collaborazioni con Arisa, Boss Doms, Briga, Ciao Sono Vale, Cristiano Malgioglio, Danti, J-Ax, Kekko Silvestre, Legno, Seryo e Virginio. L'INTERVISTA
È tornata per riprendersi se stessa e raccontarcela. E non solo artisticamente. Col nuovo album Veronica, che poi è il suo nome anagrafico, Bianca Atzei regola i conti col suo passato e fa un passo avanti notevole. Di qualità e maturità. È un album, Veronica, che va ascoltato nella sua interezza, altrimenti sarebbe come leggere un libro a pagine alterne.
Veronica, partiamo dalla storia dell’album: quando è nato e come ci hai lavorato?
È nato durante il lockdown, ho iniziato a scrivere canzoni, mi sono ritrovata forzatamente in casa, mi sentivo triste e chiusa in me stessa. Avevo voglia di cambiare direzione e così è stato; ho fatto sessioni di scrittura con altri. Gradualmente il disco ha preso forma ma ha cambiato più volte direzione. Veronica è il risultato di un anno e mezzo di lavoro.
Il titolo col tuo vero nome prelude al cambiamento ma non ha una sua canzone.
È una mia consapevolezza, tornare alle origini, essere me stessa. Veronica è in tutte le canzoni, da poco ho compreso che ha dato la forza a Bianca. Le due figure sono state sempre staccate. Una sale sul palco e l’altra scende dal palco ed è più melanconica, ha meno voglia di socializzare. Se Bianca sta in piedi qualcosa la mantiene bella forte… e ho capito in tutto questo c’era Veronica.
Nel 2012 hai pubblicato l’Amore Vero: hai nostalgia di quella Bianca oppure lo guardi con affetto ma appartiene a un altro periodo della tua vita?
La guardo con molto affetto. Fa parte di un bel periodo della mia vita, era l’inizio, c’era un sogno da inseguire, non sapevo a cosa andavo incontro. Era tutto meraviglioso. Certo, c’è la nostalgia di un ritorno a tempi dove non conosci il futuro. Sul palco ho ancora ansie e agitazione ma quel brividino degli inizi è nostalgia.
Com’era l’amore senza Google Maps? E sfiorarsi di continuo senza collisione è l’amore al tempo dei social?
Non amo molto il cellulare, scrivo le canzoni sui fogli, preferisco la cartina che la maps. Vedere persone che cenano e non si scambiano una parola è una sofferenza enorme. Sto al passo cercando di restare umana.
Lo chardonnay è il tuo vino preferito? O meglio il Grey Goose?
Lo chardonnay era lo xanax. Quando bevo un po’ di vino non lo reggo, mi viene agitazione.
Una coca zero sgasata è il ritratto di una generazione smarrita?
Non so se è persa, ma questa è una generazione dove tutto è scontato e si ha un po’ tutto. Non è una colpa che sia tutto così facile e veloce. Ma non ti soffermi, non c’è il tempo di realizzare, studiare e costruire.
Oggi hai un cuore da titoli di coda o di testa? Sei sempre la bomba nucleare della quale non bisogna fidarsi?
Quello sì anche se ho preso consapevolezza di tante cose. Sono un vulcano che quando esplode cambia le cose e nessuno mi ferma. Sono sia titoli di testa che di coda in base al mio vissuto, so a cosa vado incontro e mi piace a immaginare che ci sia sempre quell’inizio di brio e voglia di fare, amo sentirmi migliore, bella e seducente.
Con John Travolta ne La febbre del Sabato Sera o Stayin' Alive?
Più in Grease. Da piccola lo vedevamo ogni sabato con mia mamma mentre la domenica era il giorno di Dirty Dancing. I Legno lo hanno tirato fuori senza sapere la mia storia. È stato fantastico.
Sulla linea sottile che divide il pudore dal desiderio cosa c’è?
Un equilibrio che non tutti hanno e raggiungono, magari per imbarazzo.
Un grammo di gioia vale una overdose di tristezza?
Si perché comunque quando si è felici significa che sei arrivato e prima hai superato qualcosa.
Baciami che potrebbe essere la fine del mondo: a chi andrebbero i tuoi ultimi baci?
Ai miei genitori.
Ogni volta che suonano alla porta hai fiducia o sei certa che sarà un altro cog***ne?
La seconda. Sono molto diffidente.
Oltre la televisione cosa o chi vorresti prendere a calci?
Il sistema per quello che sta succedendo, per quello che non ti aspettersti: non avrei mai creduto una cosa simile nel 2022. Prenderei a calci l’essere umano.
Ora esisti solo Tu la hai portata a Sanremo nel 2017: che effetto fa cantarla oggi?
È come all’inizio. È entrata nel cuore delle persone. A furia di cantarla dico che non ce la faccio più, ma per la gente è sempre la prima volta, impazziscono e da gioia sapere che dura nel tempo. Soprattutto ora che è tutto molto veloce tutto. Non so se vorrei essere parte della nuova generazione che vive di dischi di platino, Ora Esisti solo Tu non la ha ottenuto ma dura ancora dopo cinque anni.
Come è l’uomo croccante che piace a te?
È l’uomo che mi fa sorridere, non mi incupisce e toglie la melanconia a Veronica.
Possiamo dire che hai ridisegnato il tuo tempo (e non solo ad Alghero)?
Ce ne è voluta ma ce l’ho fatta.
Che accadrà nelle prossime settimane?
A maggio farò dei firma copie poi arriveranno i concerti, presto usciranno le date. Sono ferma solo nella scrittura. E spero che Veronica entri in tante case.