Serrati fa del valore del confronto una ricetta che dosa in Imparo a cucinare

Musica

Fabrizio Basso

roberta serrati

La cantautrice, che ospita come special guest del suo nuovo video la Drag Queen Peperita, riesce a trasformare la sua refrattarietà ai fornelli in una formula esistenziale

Imparo a cucinare è il nuovo singolo della cantautrice Serrati, in uscita in digitale e in radio venerdì 15 aprile. Il brano, prodotto da Severini & D’Alessandro, verrà presentato mercoledì 13 aprile al Noloso di Milano (ore 19.30): special guest dell’evento la protagonista del videoclip, che verrà proiettato in anteprima per l’occasione e online in contemporanea al singolo, la Drag Queen Peperita, finalista a Bakeoff Italia. I prossimi appuntamenti, tutti ad aprile, saranno il 16 al Cicchetto di Milano; il 21 al Giardino Blu di Milano; il 27 al Coremeu di Cinisello Balsamo. Imparo a cucinare è un inno alla bellezza di essere esattamente ciò che si è e di fare esattamente ciò che si ha voglia di fare, è una ode alla libertà di perdersi insieme senza paura, tanto, chi se ne frega, c'è tempo per ritrovarsi! La bellezza è il valore universalmente riconosciuto e nei testi di Roberta Serrati se ne respira tanto.

Roberta partiamo da Imparo a Cucinare: quando lo hai scritto e perché hai scelto di farlo uscire ora?

Premesso che è prevista un’altra uscita prima dell'estate, lo ho scritto durante il lockdown ed è un inno alla libertà di essere liberi. Ho scelto Peperita per il video perché mi ha colpito per la sua autenticità. E’ la rappresentazione di quello volevo dire, ci sono maschere che in realtà sono aspetti diversi di ciò che siamo e spero che trovino integrazione.
Mi piace rimandare in generale: sei una procrastinatrice? E’ per questo che non hai mai tempo? Oppure è una strategia salvifica?
E’ riferito a quello che non mi interessa, ma potrebbe anche essere la paura di fare una cosa cui tengo ma mi terrorizza. Sono davanti a un ostacolo e devo recuperare consapevolezza e superare la paura della sfida, del misurarsi con qualcosa che non conosco!
Quale è l’ultima cosa che hai perso e della quale senti l’odore?
In questi ultimi mesi ho perso il sonno: mi ha sempre spaventato l'idea poiché ho sempre dormito benissimo. Ora sono migliorata ma ottobre ho fatto così tante cose insieme che preoccupazioni e scadenze mi avevano sovrastata. Ho attraversato una paura enorme poi mi sono immersa di più in me e tranquillizzata.
Tre validi motivi per saltare ancora la cena?
Perché la voglia di fare l’amore è più forte. Perché parlo con qualcuno e siamo così interessati e presi dall’ascoltarci che il resto te lo scordi. Mi metto al pianoforte e mi dimentico l’orario.
Anche il video di Maleditè è ambientato in una cucina: sei una mancata chef? Per altro si cucina anche in Sulla Punta della Lingua.
Sono proprio disinteressata rispetto alla cucina, la considero quasi una perdita di tempo come stirare, a casa mia non esiste il ferro. Ma adoro chi cucina per me. Tutto è stato un caso. Mi piace creare equivoci. Per me non è importante cucinare bensì andare oltre le imposizioni culturali.
Oggi hai un nome e un numero scritto sul braccio? O è sulla punta della lingua?
Entrambi ma uno non esclude l’altro, l’importante è che siamo impressi sulla pelle e non sbiadiscano mai.
La voglia dell’imprevisto è più forte della paura di un disastro?

Sì perché alla fine vince. Il timore del disastro c’è ma la voglia di scoprire, crescere e superare limiti e paure è più forte. Se non lo facessi non riconoscerei il mio valore.
Perché sei la peggiore tentazione che potesse capitare?
Sono un disastro, incasinata, irrequieta, lunatica…è difficile starmi accanto. Ho bisogno della presenza vera, quando guardi negli occhi una persona devi sapere che c’è. Ho bisogno del confronto. Sono una calamità per chi non sa rischiare.
Frequentarsi sul divano ha un gusto romantico nell’epoca dell’amore social: quanto è difficile oggi cantare l’amore?
E’ una illusione. Sui social mostriamo quello di cui non ci vergogniamo e passa l’immagine migliore di noi. La missione è conoscere una persona realmente, comprenderne paure, dubbi e vergogne, capire i pericoli che sente. Bisogna trovarsi su un divano e dialogare sul come costruire, è bello avere un confronto. Tra tesi e antitesi cerco la sintesi.
Sei un gioco del destino? O tu giochi col destino?
La cosa della scelta non mi convince. Non credo nell’esclusione del o...o ma credo nel e..e, siamo contraddizioni viventi. Dunque sono entrambi: questa vita è fatta per giocare seriamente, crescere e scoprire chi sono. E’ importante esplorarci e capire chi siamo a prescindere dai condizionamenti imposti, compresi quelli culturali.
Il protagonista del video Sulla Punta delle Lingua è in buona salute?
E’ ancora vivo. Ha una compagna e ha un bambino.
Ti manca il musical?
Dieci anni fa dicevo che non vivrei senza il teatro. Mi riempiva l’idea di essere una attrice e interpretare ruoli diversi, ora vesto i miei, siamo tutti uno, nessuno, centomila ma in senso buono. E' stato per me inaspettato scrivere canzoni, prima buttavo giù poesie e pensieri, mai avrei pensato a scrivere canzoni. Mi manca il palco, il periodo del covid è stato una sofferenza. Stare sul palco e condividere tempo è un momento assoluto.
Ho capito che non sai cucinare ma hai almeno un piatto forte?
Se venissi a cena mi inventerei qualcosa. Me la cavo e penso a cose che potrebbero stare armoniosamente insieme. Nessuno al mio tavolo si è mai avvelenato.
Che accadrà in estate?
Da aprile ci sono alcune date su Milano e poi sono in aggiornamento quelle per l’estate. Prima pensavo a delle cover con i miei brani, ora ragiono al contrario: i miei pezzi, compresi quelli inediti, più qualche cover. Se ci si propone col proprio repertorio i risultati si raccolgono.

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