Danila Satragno, la vocal coach di Damiano e Sangiorgi, si fa manager e produttrice

Musica

Fabrizio Basso

Credit Luca De Nardo
Danila Satragno 2_ph

Dopo il successo riscosso nelle sedi di Savona, Milano e Roma, approda al Teatro Ariston di Sanremo l’Accademia di canto e musica moderna Vocal Care®, diretta dalla vocal coach di grandi artisti: tra gli altri Ornella Vanoni, Jovanotti, Giusy Ferreri, Manuel Agnelli, Annalisa, Tedua e Bresh

Danila partiamo dalla nuova avventura sanremese e dal primo workshop.
Il primo appuntamento c’è stato la scorsa settimana, interessante dal punto di vista didattico. Erano presenti 40 ragazzi di alta qualità che ha permesso ai docenti di alzare il tiro. Ero emozionata per avere radunato tante anime così amanti della scrittura e del canto. Vogliono fare musica al top. In questo momento di lontananza fa bene all’anima trovarsi in un posto così evocativo.
A proposito di Sanremo, che pensi dell’ultima edizione?
Avendo vinto con i Måneskin è stato un dolce ritorno. A sto giro mi sono dedicata alle giovani leve. Li ho accompagnato un po’ di più nel magico mondo del festival per assaggiare i brividi di una settimana furibonda.
Come è una tua giornata tipo?
Lavoriamo 18 ore al giorno, drmiamo poco e mangiamo quando capita: non è sana ma entusiasmante sì. Bisogna dedicarsi per fare questo mestiere. Tra i giovani la concorrenza è alta e spietata, occorre essere sul pezzo. Servono forza fisica e salute.
Quali sono state le tue sfide più avvincenti?
Sulla voce di Giuliano Sangiorgi abbiamo toccato vette pazzesche, poi Jovanotti che ha fatto decine di date partendo da una laringite acuta. Ora la sfida è con i rapper. Da jazzista trovo temi comuni, si congiunge la tradizione con la novità, una sinergia di intesa è nata tra noi che apparteniamo a generazioni lontane che con le contaminazioni si aiutano, si trovano e vanno avanti.
Nel periodo del lockdown hai lavorato da remoto: come è cambiato il metodo di insegnamento?
Sono cambiati dei parametri. Anche nel disagio bisogna positivizzare. L’online è difficile, ma si trovano altri mezzi, ho portato anche dei colleghi ad apprezzare la meraviglia dell’online.
Sentiamo sempre più voci poco intonate: è il futuro? Testi prioritari su voce e musica?
Ne abbiamo dibattuto, ormai è il non canto. La virtù sta nel mezzo, le mode spostano le valenze. Le note vanno rispettate, come il linguaggio. Tutte le contaminazioni sono ben accette in uno squilibrio che poi deve tornare a 360 gradi e rispettare tutti i linguaggi. Bisogna apprezzare che i ragazzi cerchino nuove forme di comunicazione. Poi bisogna fare i conti con la cultura: servono studio e allenamento.
Una persona stonata può raggiungere risultati eccellenti?
Assolutamete sì, gli stonati non esistono. Accertati sono circa il 3 per cento della popolazione mondiale, praticamente zero. Questi hanno problemi di ricezione dei suoni, gli altri devono solo allenare orecchio e voce.
Realtà come X Factor sono importanti per un giovane artista?
Con Damiano siamo partiti da lì e da zero. Se preso nella giusta misura e condotto bene è un qualcosa di straordinario. Bisogna capire le situazioni e saperci lavorare imprenditorialmente.
Cosa puoi anticiparmi del prossimo Vocal Summer Camp?
Sarà il più bello di tutti poiché il 9 porta fortuna. Mi ha dato una veste oltre che di coach, di manageriato e direzione artistica, sono la prima donna con questi requisiti, mi è stato detto. Anche economicamente per un giovane avere una persona anziché due fa la differenza. Nel mio quartiere generale di Savona ho creato una area di ospitalità, quindi possono stare lì senza spese aggiuntive.
Che hai in agenda per le prossime settimane?
Nuove produzioni discografiche, un programma televisivo sulla canzone d’amore, la casa discografica, la mia stagione artistica.
In effetti a volte ci si scorda che sei anche artista...
Me ne accorgo! Per me continuare a cantare è vitale per rimanere attiva. Contamino il jazz e sogno un disco con alcuni dei miei allievi. Sono sempre allibiti quando canto, propio la scorsa settimana, in occasione del workshop sanremese, ho improvvisato Roxanne di Sting quasi a voce sola e si sono emozionati. Mi dicono che Danila è Danila come Sanremo è Sanremo!

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