Martina Beltrami, tra fallimenti, rinascite e sedie rotte è comunque Cara Me

Musica

Fabrizio Basso

Credit Chiara Mirelli

L'album, oltre a essere distribuito sulle piattaforme, uscirà in una edizione speciale e limitata contenente, oltre al disco, un kit per realizzare magliette tie dye. Un pensiero speciale che l'artista vuole fare ai suoi fan per permetter loro di realizzare dei pezzi unici e personalizzati. L'INTERVISTA

Una dedica in primis a se stessa. Ma con un respiro ecumenico. Chiunque può fare sue le parole che Martina Beltrami ha messo nelle dieci canzoni che compongono il suo Cara Me. L'album racchiude tutto ciò che ha fatto e fa parte della vita dell’artista, nel bene e nel male. Per la produzione artistica del disco, Martina si è avvalsa della collaborazione di diversi produttori, per donare sfumature diverse a ogni brano e interpretare, nel migliore dei modi, il messaggio che intende comunicare attraverso le sue canzoni.

Martina partiamo dalla storia del disco e dai condizionamenti del Covid.

Nasce subito dopo la mia partecipazione ad Amici; ho iniziato a lavotare ai pezzi, i vecchi li ho riscritti, altri ne sono arrivati ma poi è arrivata anche la pandemia che ha rallentato parecchio il progetto.
È stato difficile mettere una vita, seppur giovane, in dieci canzoni?
Difficile è fare un riassunto di tre anni in dieci canzoni, avrei voluto metterne di più ma alcune le ho preservate per il futuro. Però momenti e periodi che hanno segnato il mio triennio ci sono.
Ora lo hai sistemato l’armadio?
Ho sistemato alcune cose in modo urgente, ma altre le procrastino come gli adolescenti. Mi sento felice e positiva.
Per dirti che (mi spiace) è una confessione: quanto è sincera e quanto è liberatoria?
Lo è al cento per cento ed è tanto liberatoria. È una storia che mi ha dato ma anche limitato. Sono contenta di quel pezzo, ho spiegato la difficoltà nel dire cose semplici come ti amo, mi spiace, ti voglio bene...
Sempre vino bianco per guardare il plenilunio? E la tua corsa è accesa ora?
La corsa si è riaccesa. Sono astemia in realtà. Vivo molto per amare, do tanto agli altri, mi fa sentire attiva e felice. La canzone racconta una corsa che nel tempo si è spenta ma resta la voglia amare e cercare.
Tu sei una rosa con le spine o senza spine?
Spinosissima. Mi riconosco qualche qualità ma ho molti difetti, bisogna sempre prendermi alla larga, ho parecchi spigoli.
Hai una casa senza sedie dopo tutte quelle che vi siete lanciati?
Una mi si e spaccata l'altro giorno, era quella del cuore. In quella relazione non c’erano davvero più sedie, è finita tragicamente ma conservo del buono.
Quale è il posto dove vai e non porti nessuno?
Descrivo la mia testa, racconto i miei pensieri, cose che non ho mai il coraggio di vivere e chiedo a una persona a provare a entrare, per capire miei desideri e le mie volontà. Spiego che a volte manca del coraggio, condizione normale dell’uomo. È un posto fragile perché è la casa dei pensieri, è una dichiarazione molto forte.
L’amore bello è solo nei sogni dove sei pazza di me?

Sì. È bello pensare a un amore che alla fine sia da favola, da film. Mi piace anche pensare alle sfumature e ai confronti. Bisogna costruire.
È un album di perdite, di ritrovamenti, di fughe e ritorni… ora le battaglie inizi a vincerle?
Credo a volte di averle anche vinte anche scappando, bisogna preservarsi un pochino. Bisogna avere la prontezza e il coraggio di accettare se due persone non vanno d’accordo e si fallisce, è umano, poi si riparte.
A casa tua ci sono le luci accese in questo periodo? Ora ti ami… che è l’ultimo verso dell’album.
Nonostante il periodo buio e difficile e la perdita dei nonni, con la musica, le persone amiche vicine e la famiglia ci siamo ripresi bene. Con certe cose ci convivo. Qualche up and down lo ho ma mi amo, sono felice di quello che sono.
Che accadrà nelle prossime settimane?
Il 10 aprile farò un live a Milano, sono molto emozionata. Finalmente porterò sul palco il mio album e non due pezzi e delle cover. Voglio vedere chi canta con me le mie canzoni. Dopo quella data... penseremo a che fare.

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