Baltimora, da X Factor a Marecittà in un viaggio poetico e interiore

Musica

Fabrizio Basso

Abbiamo ascoltato il nuvo album del vincitore di X Factor 2021 e lo abbiamo commentato con lui. L'INTERVISTA

Artista dalle sorprendenti doti canore, producer, musicista, autore dalla scrittura profonda, vincitore di X Factor 2021 (AL VIA I CASTING PER L'EDIZIONE 2022): tutto questo a soli 20 anni. Con Marecittà Baltimora dà forma al suo mondo interiore, ai brani scritti in questi anni di formazione, nati nella sua cameretta con gli occhi puntati sull’orizzonte blu tra cielo e Mar Adriatico, e tenuti nel cassetto a lungo, che portano ora anche il segno delle intense emozioni provate sotto le luci dei riflettori. Marecittà racconta la vita di Baltimora: c’è una linea di malinconia che attraversa tutte le canzoni e c’è tutta l’innocenza di una produzione che non ha pensieri, non ha regole, è sincera.

Edoardo, partiamo dalla storia dell’album: quando è nato, come ci hai lavorato e come è intervenuto il covid.

La decisione di fare l’Ep è stata recente, post X Factor. Ho sempre prodotto e fatto quello che mi pareva. Ci sono cose che arrivano dal mio prima. Il titolo mi piaceva tanto, è nato chiacchierando con amici. Prima si chiamava Ex Tossici ma il concetto di Marecittà mi ha subito colpito.
E’ un album musicalmente complesso: vai dal synth al piano acustico passando per quello elettrico. A livello produttivo è stato complicato?
No perché non mi do regole né schemi, gli strumenti sono una scelta improvvisata. Esploro suoni e vedo cosa mi piace lì per lì e mi stupisco. Altrimenti non mi divertirei.
Scusa ma sto diventando grande scusa ma sto diventando tanto: in queste parole c’è stupore o consapevolezza?
Entrambe ma ti direi più conspevolezza essendo in una fase nuova della vita. E poi chiedere scusa non è proprio scontato.
Quali sono i passi del mostro? Chi è?
E’ tante cose. Parlo di adolescenza e crescita dunque è la crescita stessa.
Non credo in nessun Signore: in cosa credi, in cosa hai fede?
Credo in me stesso, nelle persone, nella volontà e nel coraggio.
Il colore che si perde come si ritrova?
E’ difficile da perdere, ma quando è perso…è una esperienza che mi manca quella del riprendere colore.
Con i pirati del tempo verso dove vorresti navigare?
Verso tantissime cose. Sono uno che apprezza tutto, rivivrei tutti i momenti della mia vita una seconda volta per documentarli e metterli in un cassetto, come un film da riguardare. Mi piacciono i dettagli.
Marecittà ha una scrittura tagliente, versi brevi. Mi ricorda alcune cose di Giorgio Caproni. E’ per me il testo più evocativo, come è nato?
E' nata alle tre di notte sopra la collina di un cimitero di Agugliano, vicino ad Ancona. Ero lì con un amico ed è nata la prima strofa. Ho amici che ritengo stimolanti e ricchi nell’anima. Guardare da quel luogo e a quell'ora le colline e il mare è stato meraviglioso.
Ti è mai capitato di correre sul treno e volere tirare tu il freno d’emergenza?
Soffro treno e auto e vorrei sempre scendere: questa è la risposta ironica. In realtà mai penso a tirare il freno, voglio sempre correre.
Penso di essere arrivato alla fine del mondo: come te la immagini?
Come una barriera invisibile con tanto altro dopo ma irraggiungibile, quindi torni indietro.
Ti sei divertito a prestare la voce a Tae Young nel film Disney/Pixar Red?
La considero una esperienza unica, entrare in un mondo così raffinato e preciso. Quello è un ruolo non distante all’interprete che presta la voce per animare qualcosa  di pre-scritto. E' utilizzare la voce in modo diverso.
Sono partiti i casting di X Factor: consigli a chi ci sta provando?
Non andare per provarci ma con consapevolezza e saggezza, senza aspettative e senza obiettivi troppo grandi. E' una esperienza.
Aspetto un giorno migliore: è arrivato?
Il giorno migliore...aspettarlo è un mio vizio. Aspettare l’occasione è sempre importante, ora posso dirti che sono felice.
Che accadrà nelle prossime settimane?
Il tour è costruito, sto curando tutta la produzione, penso a qualcosa di particolare, a un evento che vada oltre il concerto, non voglio solo portare il disco. Poi sono spesso in studio ad Ancona: qui nasce tanta nuova musica e ce ne è di vecchia che può apparire nuova!

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