Un viaggio sentimentale con una persona normalissima che da voce (e musica) ai suoi momenti. E li rende universali. L'INTERVISTA
Le foglie non sanno volare ma hanno imparato come cadere. E' non solo un verso di Fragile, la title track del nuovo album di Mr Rain, ma è l'essenza profonda di un disco che dispensa forza all'umanità. E' un dono raccontare di sé in modo tale che tanti possano condividere le stesse emozioni e le medesime paure. Mattia Balardi, alias Mr Rain, ci accompagna in un viaggio che si vorrebbe non finisse mai.
Mattia partiamo dalla storia del disco: come si è sviluppato e quanto il covid lo ha condizionato, nel bene e nel male?
Ho iniziato a lavorarci circa un anno fa, ho fatto prima Crisalidi e poi Neve su Marte. Poi c'è stato un periodo di stop e quindi la voglia di andare in studio e ritrovare la spensieratezza, il divertimento delle prime canzoni. Ci sono rimasto chiuso per due, tre giorni non con l'idea di creare un album ma di fare una session. Sono nate più canzoni al giorno, ero una fabbrica di pezzi. Sono uscito dalla confort zone per spontaneità ed eterogeneità musicale. Fragile è più vario non nelle tematiche ma nello strumentale e nell’uso della voce. Crisalidi, il brano che apre l'album, rappresenta ancora il mio vecchio modo, ho scritto il pezzo più volte fino alla soddisfazione totale. Il resto è tutto d’istinto.
So che otto canzoni sono nate in due giorni, figlie di una urgenza espressiva impellente: visti i temi che hai affrontato, hai mai pensato che il titolo Fragile fosse superato dal valore umano dei brani?
All’inizio ero indeciso sul titolo, è stata l'ultima cosa scelta un mese e mezzo fa. Ascoltandole quella parola mi tornava in mente, per altro è la prima volta che un titolo corrisponde a una canzone. Non ho un perché ma era la canzone giusta per il titolo.
Qui sembra la resa definitiva all’amore in tutte le sue forme: quanto è difficile scrivere d’amore nella stagione dei social?
Sono riservato e proteggo tutto quello che amo. La mia fidanzata e la famiglia non sono sui social. Incide molto questo nuovo mondo sui rapporti. Non sono più finti ma sono più freddi. I social sono una maschera, un luogo dove ti mostri non esattemente per quello che sei.
In Crisalide ti accompagna un’orchestra di 24 elementi, in Fragile c’è un quartetto d’archi: vista la tua passione per il cinema possiamo considerarle prove occulte per arrivare a una colonna sonora?
Uno dei miei sogni è realizzare una colonna sonora. Fragile lo è, anche senza parole. Non c'è la batteria. Ho preso una orchestra vera, archi, pianoforte, c'è un suono organico al 95 per cento. Gli strumentali sono autentici.
E Invece no è, a mio avviso, il brano più vicino alla forma del teatro-canzone: come è il tuo approccio alle parole? Sei istintivo o cervellotico?
Prima sbattevo la testa per ore e giorni finché non trovavo la frase giusta, sono pignolo. A volte è anche frustrante, se hai una immagine e non la scrivi come la vedi non stai bene. Quel processo implica tempo ed è difficile. Qui mi sono lasciato trasportare dalla musica senza stare troppo a perfezionare o a cercare valide alternative. Da cocciuto che ero sono passato alla spontaneità.
Giuro che avrò cura di te: cosa è oggi la cura verso il prossimo?
Proteggere ciò che ami da qualsasiasi situazione scomoda. Dare a loro il cento per cento a prescinere da quello che ti dicono.
L’unico feat è con Annalisa in Neve su Marte: perché?
Sono partito con l’idea di non farne, a volte li trovo poco personali e lo dico anche da fan. Dopo avere già condiviso con Annalisa Un Domani mi sembrava giusto che ci fosse un sequel di quel bellissimo periodo. Siamo in sintonia umanamente, con lei parlo di ciò che mi passa per la testa. Dovevo dare sfogo alla voce che avevo dentro, abbiamo visto il ritornello insieme, il brano è nato in due, tre giorni.
Quello che sta accadendo in Ucraina rende più piccolo l’universo?
Assolutamente sì. Qualsiasi cosa che non fa migliorare la situazione precedente rimpicciolisce l'universo, l'umanità.
La sabbia che diventa vetro acquista forza o per la natura stessa del vetro porta fragilità?
E’ un cambiamento che implica mostrarsi più forti ma ti rende più fragile. Tutti abbiamo delle paure e chi le nasconde si danneggia e rende se stesso ancora più fragile.
Aria è dedicata a qualcuno in particolare?
E' l'ultima canzone fatta e non volevo metterla. Poco dopo averla composta ero già molto fuori dalla mia confort zone. Le strofe sono io, il ritornello è cantato in modo diverso. Era giusta per chiudere l’album ed è scritta per più persone.
Nel 2021 sarebbero stati i 10 anni di Time 2 Eat e i tuoi 30 anni: pensi di celebrarli ora con un evento speciale?
Cercherò di festeggiare e festeggiarmi in qualche modo ma ora guardo il futuro. Bisogna festeggiare le cose quando accadono e non dopo, perdono magia.
Possiamo annunciare che la crisalide è diventata farfalla?
Assolutamente, lo sta diventando!
Che accadrà nelle prossime settimane?
Un’altra canzone diventerà singolo. Ora stiamo studiando il tour. Vorrei fissare una data prima dell’estate in teatro, credo a Milano. Poi nei mesi estivi suonero all'aperto per tornare in autunno nei teatri. Fragile è un album da raccontare nei teatri.