Claudym, innesta la tenerezza in un vecchio amore col singolo Come

Musica

Fabrizio Basso

CLAUDYM

Il brano giunge a poche settimane dalla pubblicazione della cover di Razzi Arpia Inferno e Fiamme con cui ha aperto il 2022 continuando la sua instancabile sperimentazione musicale e la capacità di abbracciare mondi musicali apparentemente distanti che la sua capacità interpretativa avvicina. L'INTERVISTA

 

Poche volte, in tanti anni di ascolti, recensioni e concerti, ho trovato una scrittura così vicina all'ermetismo. Nel senso più ungarettiano del termine. Perché sono tanti gli artisti che giocano con le parole, con frasi essenziali ma che non arrivano. Claudym riesce in questa missione un po' folle: ascoltate Come, il suo nuovo singolo. Al primo passaggio vi domandate se ha senso. Al secondo capite che ci sono due piani sonori e testuali. Al terzo la nebbia si dissolve e resta una storia potente che attraversa ogni essere umano con sensibilità chirugica. Una storia che, come talvolta Claudym, vive al di fuori del tempo.

Claudia partiamo dalla storia di Come: quando è nato il brano e perché lo ha scelto come singolo?

Nasce un bel po’ di tempo fa, lo ho scritto a fine aprile 2021 dunque ha avuto una genesi lunga, è passato tra varie mani prima di trovare la produzione che avevo in testa. Rimanda alle sonorità degli anni Novanta e credo che sia il momento giusto per liberarlo, può essere capito di più.
Possiamo dire che hai risolto i problemi col Tempo e ora ti vivi di più il presente?
Lo ho fatto in quel periodo, ora sono ricaduta nella mie brutte abitudini ma ogni tanto ci riesco.
Come è un invito a mettersi in gioco in amore e una vittoria sulle paure del passato: difficile conciliare questi due universi?
Un po’ si ma nasce spontaneamente, rimandando a sonorità del passato ha risvegliato immagini dell’adolescenza. Non scrivo d’amore di solito ma in questo caso ho voluto tirare fuori esperienze vecchie in una chiave più potente realizzando che da quella sofferenza si va oltre. Ora vivo quel periodo con tenerezza.
E’ una tua abitudine ascoltare i dischi in loop?
Abbastanza quando vado in fissa, dipende dai periodo ma credo anche che faccia parte della vita di tutti.
Il testo di Come in alcuni momenti è ermetico, quasi ungarettiano: come è nato come scrittura?
Hai ragione, è un po’ criptico, nascosto, le strofe sono conversazioni con i consigli che non seguo delle mie amiche. Non ci sono le virgolette ma è uno scambio mentre sul ritornello si va sul mio non ascoltare i suggerimenti, sono in fase di tristezza ma ne uscirò. Ho dato speranza e potenza a quel dolore.
Dimentica, sii libera, tanto è l’unica…che significa?
E’ il commento dell’amica, fregatene e vai avanti.
Quando è l’ultima volta che ti sei sentita una stupida?
Accade spesso.
Quando tramonta una amore si può restare…amì?
Dipende dalle situazioni, nel mio caso personale è arrivato tardi ed è rimasto. E spero rimanga a lungo. Se così non fosse ti risponderò!
Quale è il mistero che non esiste più?
Il mio dolore, il fatto che non riesco ad andare avanti. Ora non mi nascondo più.
Ascolti sempre i Beastie Boys oppure hai cambiato genere?
Li ascolto ancora, restano il primo amore. Quando vedo il video di Intergalactic vado ancora in fissa.
Come è nata l’idea di rileggere Razzi Arpia Inferno e Fiamme dei Verdena?
Abbiamo voluto riprendere e omaggiare la loro idea. Il progetto nasce ai primi di dicembre, era un brano fresco e io ero in studio col mio producer che per altro è di Bergamo. Abbiamo iniziato a cantarci sopra, avevamo un forte timore reverenziale ma poi ne è uscita una visione nostra. Non so però dirti se lo hanno sentito.
Hai ripreso a fare miniature?
Ogni tanto mi ci dedico, in questo periodo meno perché è carico di impegni musicali.
Cosa puoi dirmi dell’album e che accadrà nelle prossime settimane?
Ci sono dei brani pronti che usciranno con maggiore frequenza per poi arrivare a un progetto un po’ più grosso. Intanto mi preparo ai live che verranno annunciati presto e regaleranno sorprese.

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