Love Sux è il nuovo album di Avril Lavigne: la recensione

Musica

Fabrizio Basso

La cantante multi-platino, cantautrice, designer, filantropa pubblica il 25 febbraio il suo nuovo album in studio, 12 canzoni che ci portano in un mondo rock. LO ABBIAMO ASCOLTATO IN ANTEPRIMA

E' l'album dell'autodeterminazione, sono le canzoni che portano Avril Lavigne (FOTO) a esplorare se stessa. E per mettersi a nudo davanti a uno specchio e ai suoi milioni di fan ha scelto di sperimentare nell'universo del rock. Love Sux (slang per sucks, ovvero schifo, un amore di schifo sarebbe nel nostro idioma) racconta di un amore che non ha preso l'autostrada ma si è perso nei sentieri di montagna. Ma non c'è dolore nei testi perché la popstar ha iniziato a guardarsi intorno e ha preso la consapevolezza che la prima persona da amare è lei stessa. Va detto che il periodo del lockdown le ha permesso di sperimentare di più, di affrontare mondi nuovi, con la complicità in Bois Lie di Machine Gun Kelly, in Love It When You Hate Me di blackbear e in All I Wanted di Mark Hoppus.

Love Sux si apre con Cannonball che ha una partenza oltre il Rock, praticamente Punk con un ossessivo are you ready...sì siamo pronti a viaggiare con questa voce a tratti irriconoscibile per quanto è graffiante. Ancora slang nel secondo pezzo, quello con Machine Gun Kelly: si intitola Bois Lie e ci porta dentro la comunità LGBT, è un pezzo che parla di identità di genere come fosse un colloquio a due voci. Ritroviamo barlumi di dolcezza in Bite Me, un mordimi che ha il rumore secco di una mandibola che si chiude su un qualcosa di duro e che vuole frantumare, quasi a esorcizzare il passato definitivamente. Love It When You Hate Me feat. blackbear alcuni passaggi che sfiorano il rap ma il momento clou è nel mantra don't call me baby. Ed eccoci alla title-track Love Sux introdotta da una batteria ossessiva e da schitarrate elettriche: quello che colpisce è il tema drammatico scandito da una tonalità morbida. Ha una vena di tenerezza Kiss Me Like The World Is Ending, ha il gusto agro-dolce di una promessa che non è stata mantenuta: chissà che sapore a quel bacio da fine del mondo! Avalanche e Deja Vù (qui sottolinea che non può cambiare la sua mente) sembrano due brani gemelli per sonorità e significato; quello che stupisce sono i primi secondi quasi da ballad per poi entrare in un ritmo in crescendo, quasi ipnotico. Le conseguenze dannose dell'amore sono racchiuse in F.U., ovvero fucked up, siamo fottuti. All I Wanted ha feat. di Mark Hoppus, il fondatore dei Blink 182 e si sente eccome il punk qui. Scivoliamo verso il finale e il percorso di consapevolezza si sta completando. Il penultimo brano è Dare to Love me: osa amarmi, una richiesta melodica, direi la sola canzone dove la voce di Avril Lavigne rammenta una dolcezza che forse sta tornando; doppia la chiave di lettura, perché se da una parte di pensa a un'altra persona, dall'altra sottolinea che serve coraggio, e forse molto di più, anche per amare se stessi. La musica finisce rabbiosa come era iniziata solo che Break Of A Heartache è molto di più di una canzone, è il dolore che finalmente si rompe: non c'è più tempo per aspettare, l'io viene prima di tutto.

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Avril Lavigne ha rilasciato alcune dichiarazioni su Love Sux. Sull'ispirazione di una nuova generazione e sull’influenza di Tik Tok ha commentato: "E' pazzesco vedere la mia musica che ha così tanta risonanza con le persone di una nuova generazione, è

stimolante e mi motiva ogni volta. Sento ancora il bisogno di fare tutto il meglio che posso e di prendere sul serio tutto ciò che faccio. È un'esperienza unica da vivere ed è fantastico quando nuovi artisti vengono da me e dicono che amano i miei vecchi lavori". Parlando di se stessa sottolinea che "cambio spesso idea. Penso che abbia qualcosa a che fare con l'essere del segno della Bilancia. Tutti quelli che lavorano con me mi prendono in giro per questo, ma d'altra parte la mia instabilità tiene tutti all'erta. Sono molto eccitante". Infine, parlando della rivoluzione musicale affrontata durante la lavorazione di Love Sux ha precisato che "la cosa più difficile è stata trovare un buon produttore! Quando ho incontrato John Feldman mi è venuto da dirgli dove sei stato negli ultimi dieci anni! Trovarlo e poi lavorare con persone come Travis Barker, che ha avuto una evoluzione musicale pazzesca, sia di scrittura che a livello di produzione: anche lui lo stavo aspettando da molto tempo. Sono musicisti che hanno capito davvero me e il mio stile e da dove vengo al contrario di un produttore pop casuale che cerca di fare qualcosa di spigoloso. Posso affermare onestamente che è stata una sfida grossa nella mia carriera".

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