Giulia Molino, in fuga dall'amore tossico Come le Rockstar

Musica

Fabrizio Basso

La rapper e cantautrice di Torre del Greco entra nel 2022 con un singolo che spinge a liberarsi dagli amori che lasciano scorie nell'anima e nel cuore. L'INTERVISTA

Ogni tanto serve coraggio. E questa caratteristica si respira in ogni canzone di Giulia Molino. Il suo nuovo singolo Come le rockstar è una canzone sulla consapevolezza che permette di liberarsi dalla trappola di un amore tossico. È un brano che incita ad amare se stessi, a saper riconoscere ciò che ti sottrae energia e a saper vivere al meglio delle proprie possibilità, come le rockstar. Il testo è stato scritto da Giulia Molino, mentre la musica è stata composta con Manuel Finotti.

Giulia perché hai scelto Come le Rockstar per debuttare nel 2022?
E’ un pezzo che è il preludio del prossimo progetto musicale, che per scelta personale ed evoluzione artistica rappresenterà un cambiamento.
Quale è la tua idea di rockstar? Esistono ancora?
Sì esistono ma si sono evolute in base a come sono cambiati i tempi. Io mi referisco ai luoghi comuni di chi ha vita sregolata, se ne frega di tutto e tutti: è una metafora per allontanarci dalle situazioni tossiche facendo solo ciò che ci fa stare bene.
Sei coraggiosa a fare 28 secondi di silenzio nel video in un’epoca dove tutto è compresso e di corsa. Accade anche in Napules, appare la voce di Donna Imma che chiama Ciro.
In entrambi mi sono posta il dubbio di accorciare. So che più del 50 per cento di chi ascolterà skipperà e con questa percentuale mi tengo bassa. Il video è una scena di vita. Nel pezzo lascio un pezzo della mia vita, non deve essere un film ma per pochi secondi la musica sola deve essere protagonista di quello che racconto, portare nell’atmosfera.
Nel video ci sono una Giulia aggressiva e una sensuale: oggi chi sei?
Mi sento entrambe, da buona napoletana sono molto passionale, sono forte, mi piace piacere e dunque si conciliano le cose.
Passi molte notti a contare le stelle? E si tratta di sere nere?
Vado a giorni alterni. Il soffitto della mia cameretta è il mio cielo stellato. La notte si accendono  pensieri spenti di giorno, spesso sono bui.
Non hai voglia di parlare, non hai voglia di litigare…di cosa hai voglia?
Di camminare, di parlare senza alzare la voce, di fare l’amore e di non litigare per motivi inutili.
Scappare oggi continua a restare la sola via d’uscita?
No. Lo ho fatto per troppo tempo. Quello è correre in tondo, bisogno essere chiari con se stessi.
Scrivi sempre flussi di coscienza per placare il tuo tormento o hai imparato ad amarti?
Faccio ancora un po’ fatica, la mancanza di autostima e non sentirmi all’altezza fanno parte di me. Ma so anche lanciarmi quando non mi sento all’altezza. Alla fine la forza la trovo.
Chi porta il camice bianco è l’eroe di questa epoca?
Assolutamente sì. Speravo non fosse ancora oggi così attuale. Lo sono sempre e da sempre ma ora sono di più sotto i riflettori. E’ la mia immagine di eroe.
Percorriamo il nostro tempo con una canzone: ritieni che la musica sappia raccontare ansie e gioie della tua generazione?
Sì ma con un linguaggio diverso rispetto alle epoche precedenti, oggi andare al passo con i tempi significa essere più diretti.
Come va con i tuoi dissing?
Con Vittorio Feltri non ho potuto farne a meno. Mi diverte farlo con la musica, è un mezzo idoneo soprattutto si è esposte sui social. Faccio dissing anche nella vita, non so stare zitta, non ho paura di essere discordante. Mi diverte contrastare le idee altrui.
Che accadrà nelle prossime settimane?
Sto già componendo nuovi pezzi per il prossimo progetto e sto scrivendo anche qualcos’altro sul tema del disturbo alimentare. Ho bisogno di parlarne ancora, è un progetto che mi rende felice. Ho una data di consegna e non di pubblicazione ma credo che entro l’anno uscirà tutto.

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