Il presidente eletto del Cile prende posizione sul caso Damon Albarn vs Taylor Swift

Musica

Camilla Sernagiotto

©Getty

Gabriel Boric, presidente eletto del Cile (entrerà in carica l'11 marzo 2022), 36 anni e amante della musica e dei suoi protagonisti (ampiamente ricambiato da loro, che hanno esultato quando a dicembre è avvenuta la sua elezione), entra a gamba tesa nella querelle che da giorni lascia basiti i cosiddetti “swiftie”, ossia i fan della popstar. E Boric mostra di essere egli stesso uno swiftie nel midollo, scrivendolo a chiare lettere su Twitter

Il presidente eletto del Cile, Gabriel Boric, ha deciso di non starsene zitto e buono, per dirla alla Måneskin.

Il politico trentaseienne, amante della musica e dei suoi protagonisti nonché ampiamente ricambiato da loro (che hanno esultato quando a dicembre è avvenuta la sua elezione) è entrato a gamba tesa nella querelle che da qualche giorno lascia basiti i cosiddetti “swiftie”, ossia i fan di Taylor Swift.
Parliamo dello scontro tra Damon Albarn e Taylor Swift, quel match che si sta consumando in rete a colpi di tweet, post e hashtag che metterebbero k.o. qualsiasi leone della tastiera di livello pro.

Per farla breve (ma poi vi racconteremo nei dettagli tutta la storia nel prossimi paragrafi), Damon Albarn ha criticato Taylor Swift perché ha detto che lei non scrive le sue canzoni; lei ha replicato con non poca stizza, dicendo che se le scrive eccome; i colleghi sostengono lei e accusano lui (anche un po’ di music-bullismo, diciamocelo); lui allora fa dietrofront e chiede scusa. Poi, chiaramente, è arrivata anche lo step in cui dà la colpa a un altro.


No, non è l'asilo Mariuccia ma l’Olimpo del pop.
E non solo l'Olimpo del pop, dato che questo botta e risposta ha dato il la a un assolo di una voce importante della politica.
È una delle prime volte che un presidente si scomoda dalla sua sedia presidenziale per far sentire la propria voce a riguardo di una questione non politica ma musicale.
Gabriel Boric quindi è destinato a rimanere negli annali non soltanto della politica del suo Paese ma anche forse in quelli degli Hard Rock Café di tutto il mondo, chissà.
Lo scontro via stampa e social tra il cantante dei Blur e la celeberrima cantautrice si arricchisce di un nuovo capitolo, definito da Rolling Stone a giusta ragione “un nuovo, surreale capitolo”.

Il tweet pro Swift del presidente eletto del Cile

Tra le oltre 20.000 risposte al tweet in cui la statunitense Taylor Swift si lamenta di quanto affermato dal collega britannico, se ne legge una twittata direttamente dall’account "presidenziale" del Cile (si fa per dire: l’account è quello personale di Gabriel Boric, in realtà. Perché Boric è stato sì eletto Presidente del Cile, lo scorso 19 dicembre 2021, ma entrerà in carica l'11 marzo 2022).

“Qui in Cile hai molti supporter che sanno che scrivi le tue canzoni da sola, dal cuore. Non prendere sul serio chi ha bisogno di insultarti o dire bugie per attirare l’attenzione. Un abbraccio dal Sud, Taylor”, queste le parole inviate nell’etere per mezzo dell’iconico uccellino blu di Jack Dorsey. Parole firmate Gabriel Boric, appunto. No, nessuno sta trollando nessuno.

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Lo scontro

Pochi giorni fa è stata pubblicata un'intervista in cui Damon Albarn parla di songwriting, ossia l'arte di scrivere canzoni. Nell'intervista si leggono critiche rivolte a Taylor Swift.
Apriti cielo: il cantante dei Blur, dei Gorillaz e del recente The Nearer the Fountain, More Pure the Stream Flows ha dato il la a un coro urlante che in rete continua a massacrarsi. Il capro espiatorio numero uno è chiaramente lui, Damon Albarn. Che forse non era al corrente del folto stuolo di swiftie che popolano l’intero globo terraqueo (Cile compreso, abbiamo visto).

Tutto è incominciato con alcune affermazioni rilasciate al Los Angeles Times: il giornalista Mikel Wood gli ha chiesto cosa ne pensa dei colleghi, quelli che anziché pensare alle parole puntano tutto sul suono e sull'immagine. “Dimmene uno che non lo fa”, ha risposto dal canto suo Albarn.
È stato Wood a quel punto a tirare in ballo il nome di Taylor Swift e Albarn ha risposto: “Lei non scrive le sue canzoni”. In tutta risposta il giornalista lo informa che lei scrive eccome le sue canzoni: è co-autrice.
Ed ecco che Damon Albarn decide di scendere negli inferi del web. Non il deep web, si intende, ma i social network in cui i leoni della tastiera se lo stanno mangiando vivo.
“Non conta. So che cosa significa essere co-autori. È una cosa diversa dall’essere autori. Non lo dico con disprezzo, dico solo che c’è una bella differenza fra un songwriter che scrive da solo e uno che scrive con altri. Non significa che il risultato possa essere parimenti buono. Voglio dire, Ella Fitzgerald non ha scritto una canzone in vita sua”.

E continua, non contento. Forse sperando nel sostegno di Billie Eilish (sostegno fino a ora non pervenuto): “Quando canto, devo chiudere gli occhi per esserci dentro. Probabilmente sono un tradizionalista. Una songwriter davvero interessante è Billie Eilish, col fratello. Sono attratto più da quelle cose che da Taylor Swift. Sono più cupe, non sono sempre e solo positive. Sono più in minore e strane. Lei sì che è eccezionale”.

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La reazione di Taylor Swift

L’autrice di Folklore non l’ha presa benissimo: “Damon Albarn, ero una tua grande fan finché non ho letto questa cosa. Scrivo TUTTE le mie canzoni. La tua affermazione è completamente falsa e PARECCHIO dannosa. Non ti devono per forza piacere le mie canzoni, ma cercare di screditare il mio lavoro è una m***a. WOW», ha scritto su Twitter la popstar.


Aggiungendo poi una chicca, un secondo tweet geniale: “PS Nel caso te lo stia chiedendo, ho scritto questo tweet da sola”.

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Damon Albarn dà la colpa al giornalista

Lunedì sera, il 24 gennaio, una svolta nello "swiftgate" causato da Albarn è stata quella con cui spesso si cerca di uscire da un guaio: incolpare un altro.

Durante un concerto alla Walt Disney Concert Hall di Los Angeles, Damon Albarn ha dedicato Song 2 al giornalista del Los Angeles Times, che ha platealmente accusato di clickbait.


Il cantante ha dichiarato che le frasi su Taylor Swift erano soltanto una minima parte di quanto emerso durante l'intervista. Non comparivano nel titolo e sono state utilizzate per lanciare il pezzo sui social network, per fare clickbait.
Diciamo che il social media manager del Los Angeles Times potrà forse chiedere un aumento.
Ai post l’ardua sentenza.

Nel frattempo, a proposito di post, vi mostriamo il tweet di Gabriel Boric, a sostegno di Taylor Swift.

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