Sara Jane racconta Piero Ciampi con l'album Non Siamo Tutti Eroi

Musica

Fabrizio Basso

sara jane

La cantante e arrangiatrice riminese pubblicherà il secondo album il 7 gennaio in digitale e il 21 gennaio in cd per AlfaMusic. il 22 gennaio l'album verrà presentato dal vivo al Teatro Petrella a Longiano. Si tratta di un progetto che indaga l’universo poetico dell'artista di Livorno, dopo uno studio approfondito che ne ha rivelato il lato umano, fatto di debolezze, fedi e cadute. L'INTERVISTA

Un respiro profondo e poi il viaggio nell'universo di Piero Ciampi può iniziare. A farci da guida è Sara Jane Ghiotti, artista romagnola che ha affrontato, e vinto, una sfida titanica. In molti hanno messo mano nel repertorio ciampiano e spesso ne sono uscite o opere confuse oppure oneste cover. Sara Jane ha messo in Non Siamo Tutti Eroi una drammaturgia rara, in alcuni passaggi divertente, ma sempre intima, indagatrice. Per questo disco Sara Jane ha selezionato i brani in modo da far rivivere catarticamente il suo difficile e controverso rapporto con la donna, attraverso una esecuzione con organici interamente femminili dei suoi arrangiamenti (Vanessa Cremaschi, violini e viola, Giovanna Famulari, cello, Ornella D’Urbano, pianoforte, Elisabetta Rossi, arpa, Marcella Carboni, arpa, Samantha Binotti, vibrafono, Veronica Perego, contrabbasso, Laura Klain, batteria, Laura Rocchegiani, sassofoni, Valeria Sturba, theremin, Laura Avanzolini, voce, Barbara Piperno, voce e Lorena Chiarelli, voce). Una sorta di riconciliazione, prima di tutto personale che finisce per assumere una dimensione più universale.

Sara partiamo dalla nascita del progetto e dal tuo primo incontro con Piero Ciampi.
È avvenuto abbastanza tardi, non lo conoscevo approfonditamente. Gravitando nella zona romagnola dove ci sono molti cantautori sono stata instradata al suo ascolto da alcuni di loro. La ricerca è iniziata circa tre anni fa ed è stata lunga. Il materiale conosciuto è poco ma ne esiste tanto anche scritto, tra racconti e un breve romanzo. Prima ho affrontato un ascolto personale, poi approfondendo la sua vita privata mi sono interessata a parlare di lui da un punto di vista femminile.
Perché hai scelto di indagare proprio il suo rapporto col mondo femminile? Cosa ti ha affascinato?
Ha dato tanto al mondo femminile degli anni 70, essendo per altro autore di molte donne tra cui Nada: secondo me ha cambiato il destino del suo lavoro facendola diventare da una grande interprete a una grande cantautrice. Lui parlava di esperienze personali, ho incontrato un dualismo tra il rapporto sociale e quello con la donna.
Dal punto di vista vocale, e penso ad Andare Camminare Lavorare, hai dovuto frenare la tua voce: è stato difficile?
Ho fatto un cambiamento, ho dovuto fare una trasformazione mia personale che mi ha lasciato tanto per il futuro. Ho avuto la fortuna di avere avuto tanto tempo a disposizione per sperimentare a causa del covid. Ho fatto un pre-produzione a domicilio che mi ha sodisfatto già prima di andare in studio. Oggi di solito prima si registra e poi il lavoro matura on the road, io ho ragionato al contrario, alla vecchia.
Hai scelto una ensemble di sole donne: cosa ti avrebbe detto?
Non gli sarebbe interessata questa pacificazione, come a tutti i grandi autori non interessa la propria rilettura, la mia missione è farlo conoscere alle generazioni attuali.
In Sporca Estate tra il concetto di rimorchiare e di scaricare non credi ci sia la sua parabola umana?
E’ un brano cardine ed è il primo suo che ho sentito e mi ha folgorato fin dal primo ascolto. E’ il riassunto di una vita sentimentale e a volte anche professionale.
Che cosa ti aspetti da una cena sulle stelle?
Un momento di pace. E di vita che entra nel privato, quel privato che non può essere visto da nessuno se non dagli invitati.
Un matrimonio tra orgoglio e vanità è una sfida: tu ti concedi ogni tanto il perdono?
Perdonarsi, essendo di estrazione jazz, è la base della nostra poetica. Il perdono umano è molto più complesso, andare avanti è più facile e talvolta racchiude il perdono. Senza perdono si rischia l’immobilità.
A proposito di Andare Camminare Lavorare la tua interpretazione è ipnotica, quasi onomatopeica: dei tre verbi quale è stato il più difficile da condividere con Ciampi? Vale anche pedalare.
Senz’altro andare. Perché, ricollegandoci a prima, prevede anche il perdono.
Barbara è la personificazione delle incomprensioni in una coppia?
Rappresenta molte cose nel suo universo. E’ legato al personale e al dettaglio. La rilettura universale la facciamo noi e in modo ovvio, ognuno fa la sua. Non so quanto fosse intenzionalmente universale, lui parlava di sé e poi si rispecchiava nei lavori dei colleghi e dei grandi letterati che frequentava. Lì scopriva l'universalità di certi concerti magari sorprendersene.
Il medley acustico cosa racconta della vita di Ciampi?
Lui si è avvalso di grandissimi compositori e la mia è una lettura a tutto tondo. Per un attimo chiedo di non pensare alle parole.
Nella vita quotidiana aspettare qualcuno che torni ad amarti è croce o delizia?
E’ entrambe. C’è anche una stabilità nel soffrire.
Premesso che in Confesso la tua voce arriva dopo un minuto e mezzo, Ciampi fugge da una vita che lo opprime: confessami una tua fuga.
Mi sento fortunata a dire che oggi non ho alcun bisogno di fuga. Poi le piccole fughe quotidiane avvengono anche per la nostra salute mentale, sono soprattutto pause. Mi sento fortuna nonostante tutto.
Il tuo sorriso ogni tanto resta a casa o lo hai sempre con te?
E’ sempre con me, sono di natura ottimista.
Tento tanto è la più diversa dall’originale, un po’ come la My Way di Syd Vicious: come la ha pensata?
Alla fine ero dispiaciuta di avere lasciato fuori questo pezzo, volevo connotarla con i due testi che si sovrappongono. Mostrare due facce di Ciampi, la cinica e l'ironica insieme a quella un po’ più personalmente appesantita.
L’amore è tutto nelle persone che abitano il tuo disco?
E’ un album amorevole. Chi ci ha lavorato è stato immensamente disponibile, c’è molto amore se no non si farebbe una simile operazione, soprattutto in questo periodo storico.
Chi sono gli eroi oggi?
Forse nessuno, forse tutti.
Che accadrà nelle prossime settimane?
Ci sono già tre presentazioni nella mia zona, la prima a Longiano il 22 gennaio e poi a Rimini e San Marino con formazioni allargate; ma sto lavorando a versione piano e voce con theremin per andare in giro in maniera più snella. Sarà un live tutto dedicato a Piero, aggiungerò 4 o 5 brani a quelli presenti in Non Siamo Tutti Eroi.

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