Littamé sfida l'Ariston col motivazionale Ca**o avete da guardare

Musica

Fabrizio Basso

L'artista veneta è una delle quattro artiste scelte da Area Sanremo e mercoledì 15 dicembre punterà a uno dei due posti ancora disponibili per il Festival. L'INTERVISTA

Una forza della natura. Una voce unica e una canzone che è il manifesto di una generazione. Con Ca**o avete da guardare Angelica Littamé insegue un posto per il Festival di Sanremo. L'artista veneta, selezionata da Area Sanremo, sfiderà il destino il 15 dicembre. In una serata da dentro o fuori punta a occupare uno dei due posti ancori liberi per il Festival 2022.

Angelica partiamo dalla storia del brano e perché lo hai scelto per Sanremo.
E' una scelta voglio che sia un punto di partenza. Lo scorso anno già ci ho provato ma non è andata bene, insistere mi ha ripagato. E’ da un anno che lavoriamo su questo brano e nonostante la parolaccia del titolo siamo decisi e consapevoli del suo spessore: è una canzone forte, ha qualcosa da dire. Abbiamo scelto noi di tenere il titolo anche se ti confesso abbiamo valutato di ammorbidirlo.
Che ricordi hai del Festival e cosa rappresenta per te?
C’è una tradizione, ci sono i commenti in tempo reale…lo seguo sempre. Amadeus anche quest'anno ha fatto una bella scelta, da Massimo Ranieri a Elisa fino a Mahmood con Blanco. Mi sentirei piccola in mezzo a quei nomi ma essere lì anche solo per conoscerli, vedere come si preparano ecco lo considero un viaggio didattico.
Viviamo in un mondo dove tutti sentono ma nessuno ascolta?
Non proprio tutti. A me piace ascoltare. Bisogna distinguere tra chi non ascolta perché vuole aggiungersi dei problemi a quelli che già ha e chi se ne frega degli altri.
Indosserai una maglietta con Snoopy mercoledì 15 dicembre nella serata decisiva?
Stiamo pensando all’outfit, di solito sono più per i personaggi Disney. Snoopy era la mia copertina, che non ho più. Ma proverò a chiedere a mia mamma se per caso la ha conservata.
Davvero consideri la tua musica strana?
Non è tanto la musica, sono io strana e particolare. Passo dal silenzio assoluto a una euforia che mi fa ridere sempre. Me lo fanno notare le mie amiche.
Cosa succede in questi giorni nella città che c’hai dentro?
Un po’ di scombussolamento c'è, in alcuni momenti sono carica, in altri la paura mi fa impazzire ma cerco di metterci ordine e di convertire la paura in forza propulsiva, quell’ansia deve trasformarsi in adrenalina. Come per lo sport (Angelica gioca a pallavolo a livello agonistico nel Conselve, ndr) e lo studio: un respiro e si ordina tutto.
La famiglia ti supporta?
Mai si è intromessa, mi seguirebbe ovunque.
Saranno con te a Sanremo la sera del 15 dicembre?
Alcuni amici parlano di fare una navetta, certo i genitori ci saranno. Le ragazze della pallavolo faranno il tifo dalla pallavolo.
Sei un’isola nel mare, ma un’isola libera, che segue le correnti oppure ferma?
Mi immagino ferma, ma quello che accade intorno si muove.
Ci hai pensato che un titolo così qualche anno fa sarebbe stato censurato?
Abbiamo pensato di cambiare tutte le parole del ritornello tranne l’ultima, mettere cosa al posto di ca**o ma non avrebbe lo stesso impatto. Non è una forza cattiva quella che trasmetto e un invito ad accorgersi di qualcosa che ci accade intorno.
Il tuo rapporto con i social?
Li ho tutti ma non credo di usarli al meglio, ma in futuro non mi spaventa l'idea di dover creare contenuti.
Avevi scritto propio in un post social che all’invidia e alla cattiveria rispondi con un sorriso: è ancora così?
Magari dopo ci sto anche male, ci ripenso e mi sfogo con un pianto, ma in quel momento non ne vale la pena, ti lasci scivolare tutto. Nessuno saprà mai in toto la tua storia. Sono sempre per il dialogo e il confronto.
A prescindere da Sanremo che accadrà nella tua vita artistica?
Mi piace l’effetto sorpresa, stiamo lavorando su altri brani. Sono pronta per altri singoli, per un album e per i concerti. Non ho ancora pensato alla strategia. Ma, ripeto, saprò sorprendere.

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