Il brano tende a evidenziare la condizione femminile in una società purtroppo basata sempre più su relazioni superficiali e sull’individualismo cieco. Il video è introdotto da un testo del frontman Maurizio Camuti
Come band e uomini siamo da sempre impegnati sul fronte sociale e cerchiamo di sensibilizzare il pubblico su vari temi, anche attraverso la nostra musica. Tempo fa, per esempio, abbiamo pubblicato “Piedi gonfi”: un brano contro la violenza sulle donne che ha avuto un forte impatto, tanto da portare molti dei nostri ascoltatori a porsi delle domande e a condividere i loro pensieri con noi. Ora, con il nuovo singolo “Con un mazzo di rose”, vogliamo continuare ad evidenziare la condizione femminile in una società purtroppo basata sempre più su relazioni superficiali e sull’individualismo cieco, dove le donne (nonostante decenni di battaglie e importanti conquiste) continuano a non avere le stesse opportunità e la medesima considerazione degli uomini.
Per veicolare ancora meglio il messaggio del brano abbiamo realizzato un videoclip in Sicilia, dove la bellezza di quella terra piena di colori e baciata dal sole e dal mare, fa da contrasto alle anime tormentate di una serie di donne (di varia età ed estrazione) a cui viene offerto un mazzo di rose che però non basta a rimarginare le ferite che la vita ha inferto loro. Spesso infatti “l'altra metà del cielo” viene maltrattata, non solo fisicamente ma anche psicologicamente, in forma più o meno grave: basti pensare a ciò che avviene in alcune parti del mondo in cui vengono negati alcuni diritti fondamentali e persino la libertà. Vogliamo poi parlare dei numerosi casi di body shaming, in cui se una donna non ricalca i canoni di bellezza che vanno per la maggiore (proposti in primis dalla tv e dai social) viene attaccata? E purtroppo si fa sempre più largo anche l'age shaming, che giudica una donna in base alla propria età e, se non più giovanissima, viene accantonata.
Talvolta si pensa che per sistemare le cose basti poco, tipo un mazzo di rose (come quello che dà il titolo alla nostra canzone), ma in realtà servirebbe molto di più in una società che, di fatto, non offre le stesse opportunità ai due sessi e che vuol colmare tali divari anche attraverso le "quote rosa" in vari ambiti come se ciò potesse realmente eliminare tali differenze o carenze. “Con un mazzo di rose” vuole essere un grido di denuncia nei confronti di una mondo che preferisce non ascoltare, ma semplicemente risolvere con soluzioni superficiali e di apparenza. Cosa servirebbe secondo noi? Che si si imparasse a rispettare concretamente e seriamente il prossimo, qualsiasi sia il suo sesso e la sua condizione. È la visione del mondo e delle relazioni umane che deve cambiare. Sicuramente per mutare questo tipo di cultura poco attenta alle diversità in genere, che sono la nostra vera ricchezza, servirà ancora parecchio tempo e penso che la strada sia molto lunga. Però è importante che s'inizi, se ne parli e si affronti continuamente l'annoso tema affinché si solleciti un po' tutta la popolazione e le istituzioni nel fare le riflessioni necessarie del caso e le soluzioni proposte non siano riconducibili a dei semplici, seppur belli, mazzi di rose.