Da Kingston a Genova in un viaggio tra integrazione e multi-cultura. Scenario sono i vicoli del capoluogo ligure. Il video è introdotto da un testo originale della band
Il singolo Trenchtown si ispira al paradosso che si verificava nel quartiere di Kingston durante gli anni ‘70. Da un lato le continue lotte armate e politiche tra i quartieri rivali che contarono centinaia di morti e produssero disagio sociale, narcotraffico ed estorsione, dall’altro lato il messaggio religioso, spirituale e pacifico che fece il giro del mondo grazie a musicisti come i The Wailers, Bob Marley, Peter Tosh e altri. Il testo è una raccolta di paradossi reali o immaginari che possiamo ritrovare nei giorni nostri.
Il video, girato tra gli stretti vicoli del capoluogo ligure, prende spunto da queste forti immagini raccontate dalle parole di Andrea Proietti e punta a raccontare integrazione e multiculturalità attraverso l’innocenza e le bravate dei bambini della zona multiculturale dei vicoli del centro storico di Genova.
Da via del Campo, passando per Via di Prè fino al Duomo di San Lorenzo, Brandon Lainez, collettivo genovese di videomaker, firma la regia di questo video. Il progetto Dejawood è composto da tre artisti romani -Andrea Proietti (voce), Matteo Teodori (basso, synth, batteria) e Luca Rossi (chitarra)– che si conoscevano già da qualche anno ed avevano in precedenza condiviso il piacere di suonare insieme e che hanno trovato nella musica il fil rouge della loro amicizia, nonché la loro valvola di sfogo artistica. Il primo lockdown ha funto da catalizzatore per l’espressione artistica del gruppo che, in un momento di sospensione spazio temporale, ha trovato l’ispirazione per dare vita alle proprie creazioni.
Ritrovandosi, hanno saputo coniugare i loro diversi gusti musicali in un linguaggio che entusiasmava tutti; nella musica dei Dejawood è infatti possibile trovare riferimenti musicali che vanno dal blues al rock, dalla world music all’ethnic music, dal rap alla trap, dal folk nordafricano ai ritmi caraibici, dall’elettronica all’Indie e molto altro ancora. Il nome del gruppo deriva da déjà-vu, ovvero l’impressione di rivivere emozioni e percezioni tanto ingannevoli quanto stupefacenti e viscerali, e inserendo nel nome Wood, in un semplice gioco di parole, per identificarsi con qualcosa di atavico, ancestrale quale il legno. La loro musica è connotata da riff di chitarra dal sound desertico, secco ma alle volte più caldo e melodico, da batterie, beat e percussioni incalzanti e dinamici che richiamano stili hip-hop ma anche caraibici e orientali, da testi rap diretti ed espliciti ma anche intimi e metaforici.
I Dejawood escono per Pioggia Rossa Dischi, etichetta genovese il cui obiettivo è quello di riportare in auge un particolare tipo di sound e un approccio alla musica non scontato, dando spazio alla musica d’autore e a suoni ricercati. Pioggia Rossa Dischi non è solo una label, ma una grande famiglia che cerca di seguire e sviluppare i propri talenti dall’idea iniziale fino all’uscita discografica, cercando di dare ai progetti tutte le risorse possibili per una crescita artistica.