Laìn e quegli scambi di luce di Line of Light: il video

Musica

Il brano è un portale verso un momento preciso che ci permette di tornarci ogni volta che vogliamo. Il video è introdotto da un testo origiale dell'artista

Vorrei iniziare con una premessa in cui ammetto quanto sia difficile per me parlare delle mie canzoni e, in particolar modo di quelle che compongono questo album. Alcune di queste tracce rappresentano per me delle ferite che ancora devono rimarginarsi del tutto. Il percorso che ha portato alla realizzazione di questo album è stato terapeutico e mi ha profondamente trasformato, ma non ho nessuna voglia di contemplare le cicatrici. Mi riconosco il merito di aver fissato all’interno di ogni brano le lezioni che ho imparato nel corso degli anni. Spero che col passare del tempo, sbiadisca il ricordo che abbino ad esse, in favore del messaggio, quasi sempre positivo, che contengono. In questo modo, mi sarà più facile cantarle e proporle. Mi è già capitato di fare diverse interviste nelle quali mi viene chiesto di spiegare messaggi e temi, ma resto dell’idea che l’ascoltatore non debba essere condizionato in alcun modo.

Detto questo, proverò a presentarvi “Line of light”, il brano che dà il nome al mio primo album. Come tutti i brani del disco, è stato scritto diversi anni fa. Racconta di un legame finito con l’inizio dell’età adulta, schiacciato dai doveri e da un brusco cambio di ritmo all'interno delle vite di entrambi. La speranza di riconnettersi e la netta sensazione di essere ancora la persona che meglio sa capire l’altra lasciano ben sperare, ma, nonostante il sentimento riesca a sopravvivere, la linea di luce sparisce dietro l'orizzonte. Ricordo che, con questo brano, per la prima volta sentii di essere riuscito a soddisfare uno dei principali propositi del mio scrivere. È stato questo il primo testo con cui ho avuto l’impressione di congelare il tempo. Line of light è un portale verso un momento preciso che mi permette di tornarci ogni volta che voglio. La stessa cosa succede con un’altra ballata dell’album: “Comet”. Le prime due strofe di “Line of light” sono il resoconto di un primo interlocutore, più chiuso e fatalista, l’ultima strofa è invece la risposta dell’altro, che da un lato gli rimprovera gli errori, dall’altro tende la mano e chiede il permesso di tornare e porre rimedio.

Hanno collaborato alla realizzazione del brano delle persone meravigliose, prima ancora che musicisti straordinari: Alberto Gravina alla batteria , Michelangelo Bencivenga alla chitarra e Stefano Bruno che si è occupato di basso e tastiere, oltre che della produzione, insieme all’onnipresente Jex Sagristano, proprietario della mia etichetta “Soundinside Records”. Per la parte video ci siamo affidati ai ragazzi di 56k, una garanzia di qualità e professionalità e colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta tutti loro e chiunque abbia avuto un ruolo in questo progetto. Il video trasforma in immagini questi sentimenti contrastanti. Il regista, Riccardo Piscopo, mi spiegò che prendendo spunto dal titolo, è stata usata la luce come espediente drammaturgico, rendendola elemento narrativo dell’interiorità. Gli stati d’animo turbolenti vengono rappresentati attraverso i cambi di luce.

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