Una canzone-manifesto accompagnata da un video girato dall'altra parte del mondo. La cantautrice romano-costarica-uruguaiana ci accompagna a ballare nella foresta. L'INTERVISTA
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Irene partiamo dalla scelta di Selva come singolo.
Una scelta coraggiosa, una volontà specifica e un messaggio chiaro; rispetto ad altre canzoni ha una struttura diversa, la struttura melodica si ripete ma il ritornello cambia. Sostiene la volontà di portare a galla il tema di una femminilità diversa perché credo che con la pandemia si siano aperti temi di inclusività, femminilità appunto diversa, accettazione di ruoli diversi anche molto scomodi.
Selva è libertà ma è anche legge di Natura, è sopravvivenza, la legge del più forte.
Sia il titolo che il finale sono libertà, poi ci sono riferimenti ironici…, c'è l'apertura sonora con i cori che portano in un universo misterioso. La selva è oscura e misteriosa, ha sue regole e ti scopri elemento della natura e non protagonista. Io la vivo con curiosità, ho passato momenti che mi hanno avvicinato alla musica, che mi hanno aiutato a capire l'oscurità delle cose.
Capita spesso di sentirti dire è una battuta sei una donna non puoi capirla?
Prima di più, ora meno ma capita ancora.
Il mondo della musica è ancora così maschilista e ambiguo?
Il divario si riduce, ma a livello di scelte ad alti livelli sono gli uomini a farle e per le donne si guarda ancora troppo la bellezza. Ma per fortuna ci sono correnti di produttrici donne che crescono, artiste indipendenti che dicono la loro.
Cosa si può fare per andare in giro di notte ma con la lanterna?
Cercherei il silenzio, che molto spesso manca, il tempo, la riflessione, la consapevolezza e la liberà di essere un po’ deresponsabilizzati dalla troppa connessione, siamo sempre giudicati.
Amica mia, rilassati e metti da parte la tua ossessione per…
Per il perfezionismo, forse.
Le bacche di goji hanno fatto effetto o anche oggi ti senti un po’ sola?
Non fanno effetto, quello è il nucleo del brano. Ha fatto effetto su di me la canzone perché ironica su un momento particolare della mia vita. Aiuta a prendere le misure sulla solitudine.
Sei sicura che avere esaurito i sensi di colpa sia davvero una cattiva notizia?
Per chi ti vuole tenere sotto controllo è una cattiva notizia. Per me è una splendida notizia, non si finisce mai di esaurirli: chissà se vengono dal peccato originale!
La vita ballando fuori tempo è più bella?
Sicuramente. Ma pure più scomoda.
Quanto le tue radici su due continenti e l’avere vissuto all’estero ti hanno musicalmente formata?
Molto. Pensa anche solo agli ascolti, bossa, tango, musica brasiliana, costaricana e black, cantautorato messicano e italiano, sono fan di Giorgia, Mina, Lucio Battisti e Lucio Dalla. Hanno influenzato anche la linea melodica dei miei pezzi. Sono un melting pot ed è una forza. Da adolescente è difficile capire certe cose poi diventa una forza.
Che accadrà nelle prossime settimane?
Il mio lavoro finalmente prenderà il volo, uscirà un disco frutto di due anni di lavoro, arriverà a inizio dicembre. Conterrà gli ultimi due singoli e altri brani inediti. Lì convergono tutte le mie influenze. Poi spero di raccontarlo dal vivo, c'è DNA Concerti che sta lavorando al mio tour!!