Tiromancino e quel senso di pace del nuovo album intitolato "Ho Cambiato Tante Case"

Musica

Fabrizio Basso

Esce venerdì 8 ottobre il nuovo album di Federico Zampaglione. Contiene collaborazioni con Franco 126, Galeffi, Gazzelle, Leo Pari e con Carmen Consoli e Alan Clark dei Dire Straits. Nel video del nuovo singolo," Domenica", compaiono, tra gli altri Carlo Verdone e Claudia Gerini. L'INTERVISTA

E' un album che ci porta davero ai confini della notte dove il sogno si infrange ma la magia è che quando l'alba ci introduce nel nuovo giorno il sogno continua in una dimensione reale. Si intitola Ho Cambiato Tante Case il nuovo album di Tiromancino, un caleidoscopio di suoni, parole, immagini e profumi. Una musica che fa incursioni in tutti i generi e che potremo vedere dal vivo nel 2022, la prima data sarà a San Benedetto del Tronto il 25 febbraio. Ho visitato le tante case insieme a Federico Zampaglione (qui tutte le news sull'artista).


Intervista a Federico Zampaglione dei Tiromancino




Partiamo dalla storia dell’album: quando il Covid lo ha rallentato o modificato?
Lo ha rallentato almeno di un anno, ma va anche detto che durante pandemia facevo il mio film Morrison. Poi quando ho ripreso in mano il progetto ho capito che dovevo raccontare nuove cose e mi sono rimesso a scrivere e incredibilmente la parte successiva è stata la più ariosa e solare. Ci ho lavorato almeno tre anni e mezzo in varie fasi. Racconta molta vita vissuta.
Ho cambiato tante case trasmette un senso di pace: mi ricorda “La Luna e i Falò” di Cesare Pavese con quel senso di radici, il luogo che ti attende anche quando non ci sei. Ma tu sai che lui c’è.
La pace la ho cercata, in alcuni momenti ti confesso che ero angosciato e preoccupato per la salute e il futuro. È stato anche terapeutico instillare nel disco qualcosa che mi desse positività: mi mettevo in cuffia nei momenti di angoscia, lo ascoltavo e mi dava buone vibrazioni.
Domenica è il senso della bellezza della quotidianità condivisa: ti sei riappacificato con tutti i tuoi ricordi?
In gran parte ma poi ne arrivano di nuovi con cui fare i conti; però ho trovato un equilibrio artistico e umano. Anche quegli errori servono in un quadro più alto per avere delle risposte.
Ai confini dell’alba il sogno si infrange ma da lui non vuoi comunque fuggire: chi è oggi un sognatore? E lo stesso di Imagine di John Lennon?
È chi prende la realtà con le pinze. La realtà ti mette davanti a cose scritte e dovresti andare solo in una direzione ma col sogno evadi e cambi la realtà. La realtà dipende anche dalla narrazione.
Quando hai sentito l’urgenza di scrivere una canzone a tuo papà? Per farla live dovrai prima fare un bel sospiro…
È molto sentita, è quasi una lettera, è venuta tutta d'un fiato, tutte le frasi hanno a che fare con la sua figura. Tra noi c'è una dinamica quasi da amici, abbiamo sempre parlato senza il ruolo padre/figlio. Siamo due visitatori della vita. Senza di lui oggi farei un altro lavoro.
In questi mesi non è stato facile dare alla vita il senso che vuoi tu: eppure l’odore del mare col suo rumore bianco che anestetizza le paure…la tua barca ora segue la rotta che vuoi tu?
La segue nel variare del mare, ma come capitano sono coraggioso e vado avanti anche in tempesta. Fosse solo bonaccia, sai che noia!
Questa terra bellissima è un brano profumato di zolle e vegetazione: facciamo abbastanza per l’ambiente?
No. E poco il nostro fare per chi abiterà il mondo un domani. Il mio è uno sguardo rivolto al futuro, inseguendo aria respirabile, acqua che non evapori e temperature sopportabili. Nel brano c’è un senso del bello: salviamo le meraviglie di questo meraviglioso pianeta.
Torna la suggestione dell’alba in Tu e Io: tu la vivi come la fine della notte o l’inizio di una nuova giornata?
Dipende da come la vuoi vedere, a volte trasmette un senso di smarrimento ma letta come inizio del giorno ha un senso positivo. Certo dopo la notte può bloccare. Qui è più la fine della nottata.
Tu e io o te e io…una differenza sottile ma profonda: nei nuovi autori c’è attenzione all’uso delle parole? Anche perché un Io e te lo ritroviamo in Finché Ti Va.
Io e te è più classico ma col tu dai importanza, è un dare priorità all’altro. I giovani autori sono molto attenti all’uso della prole, sono cultori della scrittura.
Arriverà il giorno in cui Er Musicista sarà una persona che lavora?
Speriamo! Oggi se non sei conosciuto la gente si aspetta che dopo avere detto che fai il musicista dici anche che lavoro fai.
Di cosa sei dipendente?
Dalla musica. Mi è presa la mania di ascoltarla notte, ho sempre le cuffie nel letto. Non dormo senza musica, è il solo modo per estraniarmi.
Testaccio Blues mi sembra una versione moderna, e con lieto fine, del Keaton di Francesco Guccini: esistono ancora oggi luoghi e persone così uniche e speciali?
Il Big Mama esiste ancora e tutti gli anni a Natale ci faccio la serata Christmas Blues con Mario Donatone (prende la chitarra è accenna un blues natalizio, ndr).
Un altro tema dell’album è, secondo me, la città con le strade e le case: ti affezioni ai luoghi? Oppure ogni volta che cambi copri il passato con i...Cerotti?
Mi affeziono e mi rimane sempre qualcosa dentro che mi ispira. Mi ricordo le case in cui ho scritto le canzoni, rimangono profumo e atmosfera che entrano nelle canzoni.
Hai trovato il posto dove vuoi stare?
Per un po’ lo trovo poi cambio. Ora magari faccio un altro film horror.
Chiudiamo parlando di tour, regole permettendo: viste le tante sfumature musicali non sarà facile renderlo omogeneo sul palco.
Sarò uno spettacolo particolare in teatro con momenti narrativi e cambi di formula: acustico

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