Sir Bob Geldolf compie 70 anni, dall'Irlanda e dai Boomtown Rats al Live Aid

Musica

Fabrizio Basso

©Kika Press

Una data importante, il 5 ottobre, per questo uomo che ha costruito una carriera artistica normale ma un evento che ha cambiato la storia della musica e del mondo. Bono e The Edge degli U2, irlandesi come lui, i primi a fargli gli auguri

La ribellione musicale è arrivata qualche anno dopo, ma evidentemente nel Nord dell'Inghilterra già si respirava. Era il 1975 quando Bob Geldof, nato da genitori cattolici in una Irlanda tumultuosa, iniziava l'avventura con i Boomtown Rats. Chiamato come manager, in una manciata di giorni ne è diventato il frontman. Lui nato a Dún Laoghaire, poco a sud di Dublino, il 5 ottobre 1951, probabilmente si immaginava un futuro da rockstar, anche perché quella band, oltre Manica, successo ne ha avuto, ha lasciato il segno nella stagione del Punk, l'ultima vera rivoluzione musicale, dopo solo movimenti, per quanto potenti, compresi il Grunge, il Brit-Pop e la scuola di Nashville. Invece la sua anima da filantropo lo ha portato su altri lidi e il rocker non è mai diventato farfalla. Quell'amore per l'Africa gli ha cambiato il destino..

I Boomtown Rats vivono undici anni, dal 1975 al 1986, pubblicano sei album, il più famoso è il secondo, A Tonic for the Troops del 1978. Si ritrovano poi all'Isola di Whight, l'isola di chi ha negli occhi il blu della gioventù, nel 2013, ben 27 anni dopo che si erano salutati. Ci aggiungono un tour nella loro isola ma per incontrarli in sala discografica serve ancora pazienza: solo nel 2020 pubblicano l'album Citizen of Boomtown. Nel frattempo il mondo è cambiato. E Sir Bob Geldof ha navigato altri mari. Siamo al crepuscolo dell'avventura dei Boomtwon Rats, è il 1984: insieme a Midge Ure, cantautore scozzese con una importante militanza negli Ultravox, compone Do They Know It's Christmas? che sarà cantata da numerosi artisti britannici riuniti in un gruppo ribattezzato Band Aid. Il brano ebbe un successo planetario e tutti gli introiti andarono alle popolazioni colpite dalla carestia. L'America reganiana ascolta, impara e rilancia: nel 1985 nasce Usa for Africa che con We Are The World raccoglie e devolve milioni alle popolazioni etiopi prostrate dalla carestia. Questi due momenti diventano un tarlo per Bob Geldof che desidera, vuole fare di più. E' il 13 luglio del 1985 quando a Londra e a Philadelphia, rispettivamente agli stadi di Wembley e JFK, i riflettori illuminano due palchi sterminati e va in scena il Live Aid, uno dei concerti rock più incredibili di sempre. E' in quel momento che il Geldof musicista tramonta e risplende quello dell'organizzatore umanitario. Che crea un'altra impresa titanica nel 2005 e la chiama Live 8: dieci concerti nei paesi membri del G8. Prima di lasciargli spegnere le 70 candeline insieme alla sua famiglia, due curiosità italiane: nel 1994 collabora con i Modena City Ramblers nei pezzi The Great Song of Indifference e Il Bicchiere dell'Addio e nel 2012 con Enzo Avitabile nel brano Suonn' a pastell'. Sir Bob ha perso la strada del Rock'n'Roll ma ha trovato quella dell'umanità.

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