Daniele Pistone racconta Il Suono di Questa Città: il video

Musica

Il brano racconta di Frankie, un musicista ormai da anni chiuso dentro la sua stanza, in bilico tra sogno e realtà, ed è introdotto da un testo originale dell'artista

Finite le superiori, mia madre mi chiese se volessi continuare a studiare o andare a lavorare. Io risposi “non so”. Lei mi disse, “allora vai a lavorare”. Ho passato 9 anni in fabbrica prima di lasciare tutto per la musica. Negli ultimi 3 anni e mezzo, ho anche frequentato una scuola di musica. Imparai molto, ma persi il mio lato emotivo. Così, un po’ per recuperare la mia passione, un po’ perchè stanco del lavoro, e un po’ per amore, decisi di farmi un giro. Presi tutti gli strumenti che avevo, gettai tutto in macchina e via verso Barcellona. Ero un tipo timido, quindi mi nascondevo nei parchi per praticare le canzoni, assicurandomi che nessuno mi sentisse. C’è voluta una settimana prima di trovare il coraggio di esibirmi. Furono un gruppo di ragazzi

senegalesi al Parco della Citadella a convincermi. Io mi misi a suonare con uno di loro.


Dopo qualche pezzo gli chiesi se potessi cantare una canzone, ed è partita la festa. Mi sono sentito invincibile. Dovevo suonare per strada. Appena uscito dal parco, gettai la custodia a terra e chitarra in mano. Strillai come un pazzo per ore. Risultato: 15euro e un disegno. Dopo qualche mese a gironzolare per il sud della Spagna, e un paio di tentati furti alla mia macchina targata Varese, giunsi per caso a Lisbona. Una bellissima città su sette colline, contro un affiatato tabagista. Un paio di settimane e me ne andai. Avrei dovuto incontrare mio padre a Santiago di Compostella. Lui faceva il cammino francese. Poi sarei ripartito per continuare il mio viaggio senza meta, ma ricevetti la chiamata di un trombettista barseloneta. Mi disse che stava a Lisbona e

che voleva suonare con me. Mi aveva insegnato a suonare per strada, così scelsi di ritornare. Mi accorsi che c’era musica ovunque e di qualsiasi genere. Feste in ogni dove e in qualsiasi momento. Dovevo restare.

Così scelsi di rimpatriare in Italia per poi ritornare l’anno successivo, e vivere di musica. Così feci, e così ancora sto facendo. Il suono di questa città è una canzone nata da una storiella che mi inventai anni fa. Solo successivamente, a Lisbona, per caso una notte, mi venne l’ispirazione e ne feci in una canzone. C’è voluto molto. Volevo inserirci tutto ciò che avevo imparato in quegli anni. Il ritmo a inizio canzone, è ispirato alla Batucada Capoverdiana. Gli accordi del ritornello sono rubati da una progressione di Samba e Amor di Chico Boarque. Inizialmente non facevo riferimento alla città di Lisbona. Ma è qui che l’ho realizzata e registrata e, solo dopo la pandemia, scritto e realizzato il videoclip. Così la canzone si è guadagnata un luogo, un tempo e un contesto. Racconta di Frankie, musicista ormai da anni, chiuso dentro la sua stanza, in bilico tra sogno e realtà. Sente la pioggia arrivare, e gli ricorda il fruscio di un vinile. Così inizia a sognare il mondo come se fosse un gigante grammofono e sente la musica uscire e rimbalzare da ogni angolo della città. Preso dal sonnambulismo, afferra la sua tromba e “attacca” a suonare.

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