Il brano si ispira al libro La fine è il mio inizio di Tiziano Terzani, l’ultimo che ha scritto prima di morire. E' introdotto da un testo originale della band
L’inizio è la mia fine è un brano che nasce dalla lettura del libro La fine è il mio inizio di Tiziano Terzani, l’ultimo che ha scritto prima di morire. In questo racconto lo scrittore cerca di interpretare la vita come la fine di una cosa e l’inizio di un’altra. Partendo da questo concetto di fine-inizio, di ciclicità, abbiamo deciso di capovolgerlo: se la fine è il mio inizio , allora per “iniziare” è necessario chiudere con qualcosa che c’era prima.. una visione distopica ma molto realistica. Esattamente come nel libro di Terzani, il testo del brano parla di ciclicità, dell’ansia e dell’insoddisfazione di non raggiungere mai il proprio obiettivo, di trovarsi sempre ad “essere a metà, di una metà di un’altra meta”. Da questa idea è stato sviluppato non a caso l’arrangiamento del brano che predilige le atmosfere cupe durante le strofe mentre nel ritornello si apre, accendendo un barlume di speranza, proprio come in quell’inizio che segue necessariamente la fine, ricominciando “a respirare, a credere e ad amare”.
Nella regia e nella realizzazione del video siamo stati accompagnati da Edoardo Giuliani di Kunai Studio che ha cercato di rappresentare anche nel videoclip il senso di ciclicità di cui la canzone parla: si tratta infatti di un piano sequenza, tecnica che permette di avere una continuità costante, senza mai un taglio. Inoltre la telecamera, posizionata al centro della sala, segue una traiettoria circolare, per ricalcare ancora di più questo concetto con l’obiettivo di restituire il tema di fondo del brano sotto forma di immagini, dando vita quindi a un prodotto che sia coerente in tutti i suoi aspetti: testuale, sonoro e visivo.
La stessa cosa riguarda l’arrangiamento del brano, registrato e mixato da Fabrizio Pan, nel quale abbiamo deciso di dare vita a diverse “ambientazioni”: le strofe sono molto scure proprio per descrivere quel senso di ansia e di insoddisfazione; il ritornello, chiaro e luminoso, vuole rappresentare invece un momento di apertura musicale e di speranza che si coglie ascoltando le parole, più che mai terapeutiche - soprattutto per noi - in un momento come quello che abbiamo vissuto in questi due anni. Infatti abbiamo voluto mettere il testo in sovraimpressione in modo da riservargli l’importanza che merita, avendo permesso al brano di trovare la sua dimensione più profonda.
Per scoprire poi come abbiamo realizzato il finale - aggressivo ed esplosivo dal punto di vista del suono - non rimane che guardare il video: la prima volta che Edoardo ci ha mostrato cosa era riuscito a riprodurre siamo rimasti sbalorditi.
L’inizio è la mia fine è una tappa fondamentale del nostro percorso e della nostra ricerca musicale, nella quale vorremmo unire i due mondi che più ci appartengono: la musica rock legata ai distorsori e quella elettronica fatta di sintetizzatori ed effettistica vocale.
Credits:
Regia: Kunai Studio e Atlante
Riprese e montaggio: Edoardo Giuliani
Light Designer: Daniel Saraceno
Assistente Tecnico: Alekos Gullone
Grazie a Stefano Feola e Diletta Vignolo per il supporto.