Vinicio Capossela "griglia" la costola reggiana dello Sponz Festival

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Fabrizio Basso

L'appuntamento, lungo un giorno, è sabato 3 giugno alla Pietra di Bismantova, comune di Castelnovo ne' Monti (Reggio Emilia). Con lui saliranno sul palco Massimo Zamboni, Mara Redeghieri e Lassociazione. Alcune considerazioni condivise con l'artista

La convocazione ufficiale è dal 25 al 29 agosto in Alta Irpinia, Ma quest'anno, per la prima volta, c'è un prequel. Lo Sponz, che celebra la sua nona edizione, sarà anticipato da una giornata alla Pietra di Bismantova, comune di Castelnovo ne' Monti, provincia di Reggio Emilia, in programma nell'intera giornata di sabato 3 luglio. Una giornata di incontri e scambi umani e culturali che terminerà con un concerto al quale parteciperanno, oltre a Vinicio Capossela, Massimo Zamboni, Mara Redeghieri e Lassociazione. E' lecito definirlo un manifesto delle aree interne.

Chiamarla anteprima è improprio, è un episodio autonomo e a se stante. Vinicio Capossela commenta che "l’osso d’Italia è quello appenninico e bisognava cercare una zona lontana dall’Alta Irpinia. L’appennino reggiano comunica che la geografia può anche essere verticale: l’osso, la spina dorsale e il resto. Le storie delle aree interne si assomigliano un po’ tutte e noi cerchiamo il dialogo tra aree interne andando oltre la divisione Nord-Sud". Diventa a questo punto interessante porre in relazione le aree dell’interno cui la storia affida un ruolo di delocalizzazione a partire dallo svuotamento dal dopoguerra in poi. In virtù di ciò Capossela invita a "sintonizzarci su questa radiografia dell’osso che poi offre spunti simbolici e artistici. io sono tuttora residente a Scandiano e sento l'appartenenza. Questo sperone sopra Castelnuovo è un luogo dantesco, c’è chi dice che abbia ispirato il suo Purgatorio, che per altro oggi è una situazione che riguarda tutti noi. In Alta Irpinia, a Cairano, c’è una rupe che ha analogia morfologica con quella di Bismantova". 

 

Sabato ci dirigeremo ai piedi della pietra di Bismantova per creare occasioni di incontro e congiungerci con quella che viene definita l'agricoltura esistenziale: "In Grecia - aggiunge Capossela - l'agorà era il mercato ma anche il luogo dello scambio delle idee". Al Ginepreto ci sarà un punto di incontro di esperienze diverse, non solo conosceremo i prodotti della terra ma anche chi ha scelto di vivere nell’Appennino. Da lì si partirà per l’Orto dei Frati dove il Teatro delle Albe di Ravenna trasformerà lo spettatore in protagonista, una liturgia laica ascensionale verso il paradiso". Dopo questa prima esperienza si lavorerà per farlo diventare un appuntamento annuale, per creare "un collegamento radiografico tra terre interne nonostante la spontaneità sia spesso ostacolata". Raffinato rifermento a una certa burocrazia. Non tutta perché certe istituzioni saranno al fianco di Capossela nella giornata di sabato. Che intanto pensa al tour estivo e annuncia un libro per ottobre, una allegoria dell’eclissi per il cono d’ombra in cui siamo caduti, una specie di lunario. La Pietra di Bismantova sarà il palcoscenico di un momento speciale di sospensione e incredulità

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