L'artista toscana porta sul palco il racconto di un viaggio interiore che dal buio viaggia verso il sole. Il concerto, così come il disco, esprime la personalità sfaccettata e apparentemente contrastante della cantautrice, che con queste canzoni compie una vera e propria presa di coscienza attraverso quello che lei stessa definisce un volo intimo e libero nella dimensione femminile. LA RECENSIONE
Appare che c'è ancora luce per portarci nelle ombre dell'animo umano. Rachele Bastreghi giganteggia davanti alla mole di Palazzo Pio, nella serata carpigiana del suo tour. Giacca bianca, cappello nero a larghe tese e pantaloni anch'essi neri scarica subito la sua energia con Poi mi tiro su. Cui segue Not For Me che ha degli echi tarantiniani, è potente, si insinua nei pensieri, è il manifesto di un messaggio che la cantautrice condensa nel claim viva la libertà e l'amore in tutti i modi. Una intro di solo piano ci trasporta in Come Harry Stanton e ci immerge nel mantra e scrivo la mia canzone. Il pubblico sta rispettoso al suo posto ma canta, l'album Psychodonna è stato assorbito e ora c'è voglia di cantarlo, di duettare simbolicamente con l'anima femminile dei Baustelle. Penelope ci porta nel suo strano movimento cosmico con un incipit super rock, come non si sentiva da tempo. È ammorbidito da un finale quasi operistico senza chitarre. Le luci illuminano la piazza come lampi di calore.
Rachele ora stringe i suoi ricordi tra le dita con Senza Essere per poi rimettersi, virtuosa, alla tastiera, e ricordarci che l'amore viene e va. E' Mon Petit Ami. Si lascia andare a un ballo da taranta in Folle Tempesta, brano melanconico che ha degli echi di flamenco. Si addolcisce con Lei, quella che non sa mentire, per poi commuovere con quello che è, a mio avviso, il brano più struggente di Psychodonna, ovvero Due Ragazze a Roma. Il concerto si chiude col brano che titola all'album, tra componente acustica e incursioni dance del "falco pellegrino". C'è ancora voglia di musica e allora, in questa serata gestita impeccabilmente dal Comune di Carpi, Rachele Bastreghi torna davanti al suo pubblico e lo saluta con due brani: il primo è Fatelo con Me che sembra una alchimia tra il rock dei Led Zeppelin, l'elettronica promordiale dei Krafterwerk e la ritmica di un tamburo di latta. E' il momento di presentare la band composta da Marco Benz Gentile, Leziero Rescigno, Marco Carusino e Mario Conte. Se ne va sulle note di Resistenze, finalmente in camicia, pronta per dare ancora colore alle nostre anime