Scarda mette le sfumature dell'amore nelle sue Bomboniere

Musica

Fabrizio Basso

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Il nuovo album dell'artista napoletano contiene 10 canzoni ed è un'opera che parla prevalentemente d'amore, estraendone il dettaglio, la poesia. L'INTERVISTA

Il progetto è ambizioso ma Scarda, all'anagrafe Domenico Scardamaglio, sa come padroneggiare la poesia. Perché proprio la poesia è al centro di Bomboniere, un album che è fortemente pop ma con una chiara inclinazione cantautorale, intesa come forte empatia, semplice e diretta, che fa entrare il ritornello forte e chiaro quando arriva il momento.

Domenico quando nasce l’idea del disco?
Parte dal fatto che faccio il cantante, era già stato scritto prima, i provini erano già pronti, abbiamo dovuto ripensarci per il periodo che l'umanità ha attraversato e dunque ne ho aggiunte altre. Il tema è l’amore vissuto, anche bene. Spero di trovare in questa narrazione una mia via.
Quando si parla di sentimenti, di amore, di affetto, dove è il confine tra schiaffo e carezza?
E' metaforico, parto dal ricordo. Quando ci ha fatto stare bene, ripensare a quel momento di bene ci fa stare male. Se parliamo di cose vere la via di mezzo è la contestualizzazione.
Niente parte dal tavolino: oggi il bar, che una volta era socialità, cosa rappresenta?
E’ una situazione che veramente ho vissuto, ho rivisto una persona e quel tavolo e c'era qualcosa di troppo. Il bar è sempre socialità, nel brano la cosa brutta è vedere una persona che non si cura dell’incontro mentre tu ci tieni. Io che sto morendo e tu che mangi il gelato...per citare Lucio Dalla.
Del bene dell’amore cosa porti nella risacca?
E’ il mare che viene verso di te ma ti abbraccia. Il bello è perdersi nella quotidianità che non è monotonia e si spera che non lo diventi mai. Il segreto è reinventarsi nel non fare finire il weekend. A volte torno da viaggi e vorrei che non finisse quella magia infatti arriviamo a Roma e ceniamo fuori per prolungare la vacanza.
Se lei ha lasciato il vuoto perché urlare nel vuoto…tutti i giorni?
E' uno sfogo, puoi solo gridare a un certo punto. All’origine non aveva quel ritornello poi ci ha messo il grido.
Hai sogni belli o turbati, quelli da lasciarti perdere?
Parlo di un fenomeno preciso. Quando sogni una persona le scrivi, dopo avere pensato a un contatto reale. Se è positivo dipende dal sogno e da come ti sei lasciato.
La tua quotidianità è un aquilone che vola libero oppure c’è una zavorra che frena i sogni?
Faccio una carriera bella ma lenta, la zavorra dell'un passo alla volta c’è. Certo i piccoli passi sono un consolidare ma a volte vorrei un passo avanti lungo, un salto triplo. L'aquilone è personale, da edonista che si gode la vita. Un po' il contraccolpo lo sento vedendo chi è più veloce di me, ma vado avanti.
E’ stato lui…non so se tu sei il protagonista, ma salveresti l’amicizia davanti a un simile affronto? Perché hai scelto la narrazione femminile?
Questi litigi li ho visti spesso tra amiche ma a volte ci sono anche tra uomini. La cosa brutta è la crepa che si crea nell’amicizia ma si può perdonare e a me è successo. Se non perdoni tagli un ponte.
Se nel tuo bagaglio a mano potesse entrare una sola tua canzone, quale ci metteresti?
Sono più legato ad Asciutto che ho lasciato perché...vi lascio liberi di interpetare la metafora della ciliegina.
Restiamo qui. Perché da donna ti immagini Asciutto?
E’ la seconda volta che mi immedesimo in una donna dal punto di vista psicologico. Non so se qui si ripete ma quel fenomeno di turbamento che c'è nelle ragazze mi interessa tanto, fanno una vita più difficile, il loro mondo evolve con lentezza, pensa al tornare sola a casa con una sensazione di paura. Le sue paure restano dentro di sé, è un sagittario e un collage di considerazioni.
Sei il tuo disco fosse una bomboniera che ci metteresti dentro?
La farei ben confezionata, un bel pacchetto col nastro. Una volta aperta al netto dei confetti ci porrei un fiore.
Progetti estivi?
Al momento ho tre date. Ne usciranno altre, suonerò ovunque è possibile.

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