Pierdavide Carone ci porta nella Casa dell'anima, tra riflessioni e sentimenti

Musica

Fabrizio Basso

Pubblicato da Artist First, arriva  il nuovo disco dell'artista romano che torna con un nuovo lavoro a nove anni di distanza dal precedente Nanì e altri racconti

Casa non è necessariamente un luogo fisico. Casa possono essere tante stanze, ognuna con una sua idea e filosofia di accoglienza. Casa può essere un percorso di crescita personale e artistica. Ed è il caso della...Casa dove ci accoglie Pierdavide Carone che racchiude il lavoro del cantautore degli ultimi tre anni, anni in cui è tornato a scrivere dopo essere stato costretto a fermarsi per problemi di salute; è rientrato in studio per terminare le registrazioni appena le condizioni lo hanno reso possibile. Come mi ha raccontato al telefono "non la ho data vinta agli eventi perché c’è chi mi ascolta, che sia una persona o un milione non importa".

Pierdavide partiamo dalla storia dell’album: quando nasce?
I testi nascono alla fine del 2016 quando si compie l’ennesima mia transumanza da Roma a Milano e mi lascio indietro una serie di cose, alcune definitive: città, etichetta discografica, amici, amori…un terremoto violento, insomma. Con questo stato d’animo mi approccio a nuove realtà e Casa è tra le prime. Contiene canzoni con sentimenti contrastanti, penso a Casa e Non m’importa niente che per altro sono scritte nello stesso periodo. Chiunque quando lascia un posto di cui sa tutto e va verso l’ignoto ogni giorno ha un pensiero diverso, fa outing coi pensieri.
In questi anni senza musica quante volte ti sei detto non m’importa niente?
Sono stato tentato più volte e da entità diverse, che siano musica, discografia, persone. C’è, a volte, anche l'emancipazione da persone che ti amano, siamo tutti frangibili.
Caramelle è una canzone simbolo: credi che si stia facendo di più contro la pedofilia?
Il vero dramma del nostro secolo è la soglia di attenzione, potente ma anche volubile. Desti l’attenzione per quell'attimo e poi sparisce, arriva la storia successiva. In quel momento specifico coi Dear Jack abbiamo alzato il velo dell’ipocrisia, ci hanno invitato a parlare di pedofilia in televisione. Ma il bello è stato andare dalle associazioni e parlare con persone che ne sono state vittime. I volontari del Cavallo Rosa, che lottano per sgominare la pedofilia nell’educazione giovanile, ci hanno fatto scoprire che chi dovrebbe aiutarti può fagogitarti, ed è orribile. Molti ci ringraziavano mettendoci in imbarazzo. E' stata forse la soddisfazione più grande della mia vita.
Buonanotte è come prendere le 24 ore della giornata è mescolarle: tu oggi a che ora sei?
Sono nel pomeriggio quando non ancora sera ma neanche più giorno. E’ l’ora in cui il mondo rallenta, cerca di riflettere un momento: nell'arco della giornata abbiamo così poco tempo. Casa è un disco di riflessioni e sentimenti.
Le apparenze restano un mal d’amore?
Sono pericolose perché puoi salvare loro ma non salvi te stesso. Pensa a un menage violento, dove la persona che ti ama subisce ma fuori nulla trapela se non una drammatica apparenza.
A cosa pensi prima di addormentarti?
E’ la sola canzone che non voglio spiegare. Caramelle mentre la scrivevo era evidente l'argomento, qui ho capito in corsa avanzata il tema, se parlassi la reazione sarebbe stupefatta. Vorrei che chi ascolta me la parafrasasse. A me piacerebbe tanto che diventasse un singolo, tutte le canzoni sono potenziali singoli per il mio livello di scrittura ma ovviamente i ragionamenti li faccio e se posso dirlo questa è la mia preferita dell’album. La amo tanto, capisco che i singoli sono più ascoltati e hanno maggiore diffusione ma in questa Casa è diverso.
Tutto tranne te sembra la fotografia dello smarrimento umano: tu hai il tuo posto nel mondo?
Ho vissuto un lungo periodo di confusione e smarrimento perdurato anche dopo che Caramelle mi ha riportato nella collettività musicale. La sensazione di smarrimento la ho dal 2012, forse da quando è morto Lucio Dalla. Ho fatto fatica e quello che è paradossale è stato che ho iniziato a sentirmi nel posto giusto dopo la mia malattia e la perdita di mio padre, avrebbe dovuto disintegrarmi e invece mi ha ridato serenità. 
Il 28 maggio alle 21.30 che accadrà?
Sarò dal vivo su Streaming Arena. Dopo qualche ora che la gente avrà ascoltato Casa semplicemente lo vedrà: eseguiremo quattro cover e poi tutto l’album in sequenza. Non lo avevo mai fatto e sono frizzante per questo, mi eccita.
Che cosa resta di una canzone Pop?
La sensazione che fossi in grado di scrivere canzoni pop d’autore come Di Notte misto a un po’ di spregiudicatezza che nel tempo ho limato come in Canzone dell’Ospedale. E pure un po’ di inesperienza. Oggi alcune non le scriverei, ma Di Notte sì, la rifarei. Il rischio di quando raggiungi una popolarità vasta da giovane è che rischi di bruciarti. Il secondo album, Distrattamente, è uscito prematuro perché le pressioni discografiche erano forti. Considero Nanì e altri racconti il mio primo disco di senso compiuto. Con la scomparsa di Lucio Dalla ho perso un punto di riferimento cui si sono aggiunti errori miei e di etichetta ma di positivo c’è che il non essere a fuoco mi ha evitato rischi. Ti posso assciurare che Casa per me sarà mio anche tra dieci anni.
Che accadrà in estate?
Vorrei suonare il prima possibile ma aspetto le regole come è giusto che sia.In senso metaforico andrò io a Casa di chi vuole ascoltarmi.

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