Primo Maggio degli Apres La Classe: "Il nostro sarà un messaggio forte di sola musica"

Musica

Valerio "Combass" Bruno, bassista della band salentina, racconta il valore di un evento che va oltre l'aspetto musicale e che per chi fa il musicista rappresenta un sogno

Un artista che sogna di fare il musicista sogna prima o poi di salire sul palco del Primo Maggio. Per chi ha come obiettivo di comunicare e veicolare tematiche sociali, suonare su quel palco è il massimo. Per noi è la quarta volta ed è il contesto più incline alla nostra indole. Quest’anno a maggior ragione dobbiamo ringraziare l’organizzazione perché andare avanti con questa pandemia non è da poco, perché la musica è stata la nostra vera compagna in questi mesi d'isolamento: affrontare il lockdown senza musica avrebbe portato maggiore danno psicologico. La musica è cultura, cura e molto altro. E' un megafono per le tematiche legate al mondo del lavoro, soprattutto ora che bisogna capire cosa accadrà e molte categorie sono scomparse. Molti artisti negli anni, lo hanno vissuto anche come promozione ma stavolta bisogna pensare al futuro. La gente ha bisogno di staccare la spina.

Mi viene da pensare alle critiche fatte sull’organizzazione e la fattibilità di Sanremo quando invece ha fatto lavorare molte persone: prima di buttare fango bisogna capire che beneficio c'è. Serve un turnover e chi a sto giro resta a casa deve gioire del fatto che ci sono categorie che stanno lavorando. Io quando vedo in televisione colleghi che si esibiscono sono felice, non posso augurare a queste persone di stare a casa perché io sono a casa. Senza dimenticare l'indotto che eventi come Sanremo o il Primo Maggio, ma anche un normale concerto, genera. A proposito di Primo Maggio mi sono fatto una risata pensando di avere il nome vicino a quello di Liam Gallagher, fa effetto. Per cui gli dico anche...ok Gallagher ma noi abbiamo suonato nell’edizione dove c’era Chuck Berry che alloggiava tre camerini accanto al nostro, quindi sta calmino. Il nostro primo Primo Maggio ci fu comunicato dal manager che ci chiese pazienza perché avremmo suonato per ultimi e lui sapeva che a volte alle ore piccole ci arrivavamo allegri. Ci siamo controllati, avevamo i carboni ardenti sotto i piedi. Ti dico che ora abbiamo rallentato la velocità di crociera ma pure in quell'occasione mantenemmo la calma, lo attendevamo da troppi anni quel momento e l’adrenalina continuava a salire: ricordo ogni singolo istante di quella sera, sembravamo boscaioli inferociti! 

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In questo periodo stiamo lavorando al nuovo disco che vogliamo fare tutto suonato con tanti musicisti, un disco alla vecchia come nel caso del nostro primo disco quando siamo rimasti chiusi in studio a sperimentare. Quel modus operandi è considerato ancora oggi un caso di contaminazione unica. In estate cercheremo di terminare l'album, non pensiamo a un tour anche se si parla di alcune tipologie di eventi vicini al nostro mondo ad agosto. Ammetto che partecipare al primo maggio ci ha caricati. Stiamo apprezzando ora, nella calma, quello che abbiamo fatto negli ultimi anni. Daremo ancora più importanza al rapporto umano, penso a Cuba dove gioiscono del nulla e vivono la vita giorno dopo giorno con l'energia e la positività che dovremmo riversare nelle nostre vite. Dobbiamo ancora liberarci di troppe cose ci danno umanamente poco.

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