L'album è il frutto di un lungo e appassionante lavoro svolto insieme alla Magical Mystery Band. L'antipasto è stato Il Farmacista, brano presentato all'ultimo Festival di Sanremo. L'INTERVISTA
Un titolo che già di per sé è una poesia, La matematica dei rami. L'album è il frutto, per restare nella natura, di un lungo e appassionante lavoro insieme alla Magical Mystery Band. Max Gazzè pubblica il suo nuovo progetto discografico per Virgin Records/Universal Music. Al suo fianco Daniele Silvestri, Fabio Rondanini, Gabriele Lazzarotti, Duilio Galioto, Daniele Fiaschi e Daniele “il Mafio” Tortora, la Magical Mystery Band, appunto.
Il disco è frutto di un lavoro collettivo in un periodo in cui, causa pandemia, è difficile lavorare insieme.
Daniele Silvestri: E' un privilegio affrontare un periodo così duro insieme ma seguendo i protocolli. E' una esigenza individuale, un privilegio ma è anche la risposta alla situazione. E' recuperare un passato ma allo stesso tempo c'è l'ambizione di cercare modi realizzabili solo ora per documentare quello che facciamo in maniera approfondita. Il suono è abbinare il voltage alle tecnologie.
Tornerà la tua band?
Max Gazzé: Questo progetto non ha eliminato le collaborazioni con i miei musicisti, spero di riprendere presto il viaggio con loro.
Quali sono i brani più intensi?
Max Gazzé: Direi tutti ma sottolineo che Figlia ha una sua consistenza emotiva. Del Mondo già dalle prime note abbiamo capito che stava nascendo qualcosa di intenso e per quanto fosse una prova per la serata omaggio alla canzone italiana di Sanremo abbiamo deciso di lasciarla nel disco. Gli stessi autori del brano si sono entusiasmati. Sono legato a questo brano perché so che per i CSI è un vessillo, è un brano molto forte che descrive la sofferenza che stiamo vivendo.
La Matematica dei Rami: come nasce questo titolo?
Max Gazzé: Prende spunto da una frase presente nel brano Figlia: è uno studio di Leonardo Da Vinci che racconta l'equilibrio dei rami nello sviluppo di una pianta. E' il suo modo di resistere alle aggressione esterne, soprattutto il vento. In questo progetto noi siamo rami che si intrecciano creando una bellissima alchimia. Gli incastri dell'anima per me sono alchimia.
Come nascono le idee?
Max Gazzé: In uno stato di contemplazione. Può nascere anche andando in moto.
State progettando un tour?
Max Gazzé: Vorremmo tanto che ci fosse ma ognuno ha i suoi progetti. Io qui sono entrato a gamba tesa nel progetto della Magical Mistery Band. Ognuno deve riprendere la sua strada ma spero che qualcosa accada. Comunque ho fatto richiesta di essere ammesso in questa band allargata
Fabio Rondanini: Staremo in studio, stiamo portando avanti le nostre idee anche se speriamo che qualcosa possa avvenire.
Come si sono unite sette teste per un progetto comune?
Daniele Silvestri: C'era già una tavolozza artistica varia e colorata. Avevamo provini già con una fisionomia precisa, è stata una bella palestra. Abbiamo vestito con la nostra sensibilità cose che hanno già un loro vestito. Poi c'è l'alchimia umana, che dipende da un sentire come, che è lo svilupparsi dei rami.
Invecchiare è un'altra adolescenza?
Max Gazzé: E' un invito a invecchiare con consapevolezza, a interpretare quello che si vive con maggiore serenità, dare spazio agli stimoli e non farsi catturare dalle pippe mentali. Io seguo le percezioni di quello che vivo, ho lasciato il cervello sul comodino a dormire.
Sei insofferente?
Max Gazzé: Sono stufo di quello che sta accadendo. Io riprendrò con lo staff al completo e invito tutti a organizzarsi e pianificare concerti. Mi auguro che le cose riprenderanno come prima, con normalità in tutti gli ambiti. Bisogna far riprendere a marciare una economia.
Daniele Silvestri: L'anno scorso serviva una giusta sfacciataggine. Entrambi lo abbiamo fatto consapevoli che una quindicina di famiglie per noi due hanno respirato. Gocce nel mare ma servono anche quelle. Spero che in questo 2021 molti seguano quella strada. Ricordo che delle 200mila persone coinvolte lo scorso anno c'è stato un solo caso di positività, si poteva trovare una soluzione anche per il chiuso. Se non si dovesse suonare questa estate bisognerà armarsi di pazienza e di polemica.
Alchemaya era un album di sperimentazione, cosa ti sei portato dietro?
Max Gazzé: Era un disco progressive suonato con orchestra sinfonica e sintetizzatori che riempivano le frequenze che mancano a una orchestra. Era un lavoro sinfonico e sintonico. L'universo è una sinfonia di frequenze elettromagnetiche che ci accompagna da sempre e lo farà per sempre.
Torniamo a Figlia.
Gazzé e Silvestri: Nasce in stato di grazia, è ispirato. Siamo anche genitori. E' un testo che va contemplato.
Gabriele Lanzarotti: Di figli non ne ho, ne capisco poco ma li vedo circolare. Il testo è una poesia, prende uno spettro di emozioni in un tema sul quale è facile scivolare nella retorica.
L'animale guida è un brano dark, una anomalia nel disco.
Lo ascoltavo e non capivo se era conseguenza di errori o c'era dietro una consapevolezza. Essendo anonimo e animalesco è quello che abbiamo scelto per rompere il ghiaccio in occasione della prima session. Era libertà totale!