Evanescence tornano con l'oscuro The Bitter Truth. Amy Lee: "Cresce la forza delle donne"

Musica

Fabrizio Basso

Dopo quattro di assenza, la band americana torna con un album a tinte gotiche, figlio di questa epoca e della pandemia. Ne abbiamo parlato in collegamento con la frontwoman

La musica è gotica, le parole ruvide ma il senso di decadenza che avvolge il mondo da un anno abbondante a questa parte si trova indebolito dal sorriso di Amy Lee e dai peluche che, sul divano alle sua spalle, vigilano su di lei. Per un'ora la frontwoman degli Evanescence ha raccontato del nuovo album The Bitter Truth, l'amara verità, in uscita il 26 marzo, ma anche di come è cambiata la vita sua e quella della band (in collegamento anche il chitarrista Troy McLavhorn). Covid (tutto sul coronavirus) permettendo il 9 settembre dovrebbero raccontare il nuovo album al Forum di Assago di Milano, un album che raccoglie le loro radici rock e che è spinto dal sacro fuoco della verità artistica.

Amy cosa ci puoi dire delle canzoni?
Sono il racconto della mia vita in questo periodo e alla base c'è una potente matrice rock.
La sensazione è di ascoltare testi crepuscolari.
Probabilmente per quello che abbiamo vissuto e stiamo vivendo cè qualcosa di oscuro in me. Quello che ritengo fondamentale è ribaltare in positivo ogni negatività. E la forza non può che arrivare dalla band.
Quasi un flusso di coscienza.
Molte idee le avevo in testa gia prima della pandemia poi i testi ne hanno subito l'influenza. Ma resto ottimista, non perdo la speranza e spero che attraverso la nostra musica questo messaggio raggiunga più gente possibile.
Come spieghi il ritorno al rock degli Evanescence?
Credo sia fisiologico. E' vero che arrivavamo da un periodo in cui le parti orchestrali erano più nette ma la nostra storia parte dal rock.
Siete stati costretti a lavorare a distanza: come vi siete organizzati?
Ci ha aiutati il fatto di avere in testa una idea molto nitida di quello che volevamo fare, del traguardo da raggiungere. Non potevamo vederci ogni volta che volevamo, hai ragione, ma ciò non ha impedito di liberare la mia vera natura.
Hai scelto di farci ascoltare Use my Voice: perché?
Per evidenziare l'importanza del singolo, di ogni voce. Noi donne andiamo incontro a tante sfide ma il successo nel lavoro resta ancora appannaggio di poche.
Cosa consigli?
Di non avere fretta, per i cambiamenti serve tempo affinché si creino diversità e integrazione. Bisogna uscire dai recinti e lo dico non solo alle donne. Il mondo non è proprietà del maschio bianco e cambia in fretta e offre spazio a ogni essere umano: più siamo più ci sarà spazio.
Ti ritieni soddisfatta, in conclusione?
Sì. Ti dico che in The Bitter Truth c'è tutto quello che desideravamo comunicare. Abbiamo fatto il meglio che potevamo! Io amo molto di più la mia voce e sono circondata da famiglia, amici, fan e tutto questo trasmette un bellissimo senso di libertà!

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