Sanremo 2021, la gioia dei Maneskin e l'idea di un altro Festival a luglio

Musica

Il rock conquista Sanremo grazie alla band esplosa a X Factor. Il prossimo anno non ci saranno Amadeus e Fiorello anche se i vertici aziendali provano a tentarli con la parola triplete. Si pensa a una versione estiva

Occhiaie e stanchezza non offuscano la gioia di questi quattro ventenni che con Zitti e Buoni hanno vinto il Festival di Sanremo numero 71. Il giorno dopo i Maneskin (FOTO) cominciano a prendere consapevolezza di quello che hanno realizzato e rivivono la serata precedente in ogni dettaglio a partire dal pianto di Damiano che "non manifesta alcun senso di rivalsa, il fatto è che spesso pensano che chi suona non prova sentimenti: io dico che siamo esseri umani e abbiamo fatto una cosa importante, le mie erano lacrime di gioia. L’aspetto umano e lavorativo sono uniti nei Maneskin quindi dedichiamo la vittoria alla nostra famiglia". Un aspetto che dà alla band una grande gioia è il sapere che in un momento così particolare per il Paese la loro musica è stata strumento di compagnia e molta gente li ha votati. Ora sono pronti e carichi per Rotterdam 2021, per l'Eurovision Song Contest: "In soli quattro anni siamo passati da suonare per la strada e nei ristoranti a vincere Sanremo con un brano con queste sonorità: se si crede in un progetto bisogna andare avanti per la propria strada. Questo pezzo rappresenta il nostro sound attuale ed è l’apripista del disco che verrà, Teatro d'Ira Vol. 1 che uscirà il 19 marzo. Il fatto che sia una canzone anticonvenzionale è secondario. Ci ha stupito l’immediata ricezione da parte del pubblico e quindi sappiamo che c’è entusiasmo su quello che stiamo facendo e non vediamo l’ora di restituirlo". I Maneskin sono stati fin da subito entusiasti di lavorare con l'orchestra e dell'ottimo arrangiamento del loro direttore Enrico Melozzi: hanno aggiunto tanto al brano ma senza snaturarlo perché era fondamentale mantenere la matrice del brano. Sottolineano che in un momento come questo suonare con 60 musicisti è un importante messaggio oltreché bellissimo per la band. Da domani pensano al disco in uscita il 19 marzo che contiene "il racconto di quello che abbiamo vissuto dallo scorso album a oggi, poi si è aggiunto l'Eurovision e speriamo a dicembre di fare i nostri primi palazetti, il 14 dicembre a Roma e il 18 a Milano". Il pensiero va agli invisibii della musica e i Maneskin rammentano che in questo settore lavorano migliaia di persone che stanno risentendo di questo periodo storico dunque gli artisti devono stare vicino a queste persone con la speraza che questo Sanremo rappresenti un segnale di ripresa. Tornando alla musica raccontano che "la nostra evoluzione è stata naturale nel tempo, abbiamo studiato il nostro strumento e poi l'esperienza in tour e il periodo vissuto a Londra sono stati determinanti. A Londra abbiamo visto tanti gruppi emergenti che ci hanno influenzato". Il testo di Zitti e Buoni è nato quattro anni fa ed è sbocciato ora con una diversa consapevolezza. Infine spendono una parola sulla polemica che ha investito l'amico e collega Fedez: "E’ normale che la moglie lo supporti, che si supportino a vicenda, i follower sono parte e merito del nostro lavoro. Anche le nostre famiglie ci hanno sostenuti seppur con meno impatto. E’ una polemica superflua".

Sono in collegamento anche gli altri protagonisti della finale a partire da Willie Peyote, vincitore del Premio della Critica Mia Martini con Mai dire Mai (La Locura). Un po' di ironia per avere ricevuto il premio in maniera fedda nel backstage poi una filessione sul suo testo, definito molto articolato "E' stato capito? Non lo so, ho visto pagelle lusinghiere e quindi i giornalisti lo hanno capito ma resta il fatto che quando pubblichi una canzone diventa di tutti e ognuno ci legge quello che vuole".

Ermal Meta, terzo classificato, con Un milione di cose da dirti racconta che è stato un festival molto bello, che si è divertito molto e il podio è giunto inaspettato perché una canzone senza effetti speciali non si fa notare immediatamente: "E’ stato anche un Festival molto strano per le ragioni che conosciamo, dalla platea vuota alle conferenze stampa da remoto: è giusto ma fa strano. Dedico infine questo podio a tutti e 26 gli artisti in gara, abbiamo vinto tutti e abbiamo acceso la speranza". Rivolgendosi ai Maneskin, Ermal li invita ad andare all'Eurovision, vincere e portare il premio in Italia.

Secondi classificati Francesca Michielin e Fedez con Chiamami Per Nome parlano di una settimana molto bella con un pezzo che sta volando e ciò li rende super contenti: "Siamo frastornati ma è una esperienza bellissima. La sensazione più bella della finale è stata l’attesa di tutti gliartisti nel backstage". Per quanto riguarda la spinta social di Chiara Ferragni, moglie diFedez, l'artista dice che gli hanno sempre insegnato che una famiglia e una moglie sostengono il marito e viceversa "e per il fatto che mia moglie sia Chiara Ferragni mi reputo un uomo fortunato. Ci tengo a sottolineare che la canzone era in testa alla classifica prima che intervenisse mia moglie, quindi c'è un riscontro oggettivo del pubblico. Aggiungo che col televoto Madame ha scalato dieci posizioni. Cosa vi aspettavate da mia moglie? Sostiene il marito!". Francesca Michielin aggiunge che è un Festival speciale perché lei e Fedez hanno vinto dimostrando le loro fragilità: "Con Federico ho imparato a usare l’emotività non come limite ma come punto di forza". Fedez dice di non avere mai provato così tante emozioni contemporaneamnente "e Francesca è stata la mia roccia, se non fosse stata al mio fianco sarei svenuto sul palco".

Colapesce e Dimartino con Musica Leggerissima conquistano il Premio Lucio Dalla: "Abbiamo in cantiere tanti progetti, siamo anche autori e abbiamo mesi pieni di lavoro che ci porteranno a fare tante cose insieme. Ci piacciono il palco e i chilometri, la nostra vita è là". Sulla mancata consegna in diretta del premio si accodano al disappunto di Willie Peyote: "E’ stato abbastanza brutto non essere stati chiamati sul palco, siamo stati tre ore ad aspettare e poi una signora ci ha indicato il premio su un tavolinetto di plastica. Poteva essere fatta meglio non per noi ma per rispetto a Mia Martini e Lucio Dalla".

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Amadeus alla fine di questa avventura si dice felicissimo di questo Sanremo ed è certo che molti dei ragazzi in gara saranno presto i super big di domani: "E' stato fatto un passaggio epocale nella storia del Festival. Mai sarebe stato possibile questo Sanremo senza Rosario Fiorello entrambi perseguendo l'idea di fare intrattenimento anche perché non auguro a nessuno di stare davanti al nulla. Ringrazio l'Orchestra che è stata anche il nostro pubblico". Il vice direttore Claudio Fasulo, ripercorre l'andamento del voto e aggiunge che il protocollo Covid stilato per il Festival di Sanremo (sono stati effettiati 5800 tamponi) ora viene preso a modello da altre aziende. Fiorello in collegamento dall'auto ironizza su certe critiche legate agli ascolti ma poi passa subito alla parte artistica e ribadisce che è il pubblico che guida un artista, senza di lui manca la bussola: "Ci siamo inventati un mestiere, quello di fare uno spettacolo davanti a nessuno. Da domani mi dedico al divano e dico che vorrei l'anno prossimo un Festival bellissimo perché voglio godermelo da spettatore!". Ma qui interviene l'amministratore delegato Rai Fabrizio Salini chiedendo di riflettere a entrambi sulla loro decisione e li invita a pensare al fascino della parola triplete: "Ora abbiamo il desiderio di fermarci - replica Amadeus- poi se ci sarà una idea ne parliamo. Per me è difficile lavorare dietro le quinte e dunque non mi sono posto l'idea di fare solo il direttore artistico, non lo ho mai fatto e non so se sarei capace. Condurre l'Eurovision invece potrebbe essere affascinante ma in questo momento penso solo a fare i complimenti al rock dei Maneskin, sono curioso di vedere dove li porterà! Ma li seguirò tutti, molti possono essere figli miei. Farò il tifo per loro e se vorranno farmi ascoltare qualcosa in anteprima ne sarò felice. Ma non vale solo per i giovani: Ornella Vanoni mi ha fatto ascoltare in anteprima il suo album. La musica per me è una passione senza fine". Amadeus si scusa per il mancato ricordo a Stefano D'Orazio nella serata finale: "Lo avevamo anche provato, era un mio amico personale, chiedo scusa a tutti". Confermata l'idea di fare un Sanremo estate ai primi di luglio in un momento, si spera, di normalità. 

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