Sanremo 2021, Davide Shorty porta all'Ariston la sua Regina

Musica

Fabrizio Basso

Il cantautore, rapper e producer siciliano, diretto dal maestro Carmelo Patti, porta al Festival una canzone d'amore che racconta la storia di una giovane donna che si fa forza di fronte ai traumi e gli ostacoli che la vita le ha posto, e le pone, davanti

Regina è una storia che ci viene raccontata attraverso lo sguardo innamorato di Davide Shorty che, fondendo diversi sound, dal rap al soul, dal funk alla tradizione cantautorale italiana, ci ricorda che la vita ci coglie sempre di sorpresa, nel bene o nel male. E proprio quando impariamo ad ascoltare e amare la nostra stessa bellezza, l'universo ci darà, in un modo o nell'altro, le risposte giuste. Prima di approdare all'Ariston questo brano ha ricevuto il Premio Lunezia per Sanremo 2021 per il valore musical-letterario. Abbiamo chicchierato a poche ore dal suo debutto sanremese.

Mi presenti la tua Regina?

E' una canzone d’amore scritta un po' di anni fa quando io e la mia band andammo sul Lago Maggiore. Una mattina abbiamo scritto questo pezzo nel giro di mezz'ora e riascoltandolo più volte ci siamo resi conto che questo pezzo spiccava e ce lo siamo immaginati con l’orchestra sul palco dell’Ariston.
Ha una dedica?
Regina è un brano dedicato ad una persona speciale che si chiama Céline. Quando è stato scritto stavamo vivendo un momento molto intenso, lei è una donna molto forte, ha incontrato tante difficoltà e penso sia un esempio bellissimo della forza di una donna. Il brano è un omaggio alle donne forti soprattutto in questo momento storico in cui vivendo più la casa le violenze domestiche si sono moltiplicate.

Chi è la tua Regina?

E' la musica, è un concetto complesso. Ora sono molto innamorato ma ho imparato a tenere i miei sentimenti privati.
Com’è il palco di Sanremo e come ti stai preparando?

Chiaramente avrei preferito quello normale. Però penso che ogni cosa vada accettata, se non ci fosse stata la pandemia io sarei diverso ma in questa situazione ho trovato un equilibrio, non per tutti è così. 

Come hai vissuto Sanremo Giovani, come un traguardo o un punto di partenza?

Più come un tassello, la realizzazione di una visione. La vita in generale è fatta di tasselli.
Tornare sul palco dopo tutto questo tempo, cosa hai provato? Avresti preferito ripartire dal palco di un tuo live?

Io prendo quello che posso, è bellissimo poter tornare su un palco, qualunque esso sia. L’orchestra è un muro sonoro pazzesco. La prima cosa che ho pensato il primo giorno è stato "queste persone stanno suonando la mia canzone” e la prima cosa che ho fatto è stato ringraziarli per il loro magnifico lavoro.
C’è stato un forte dibattito Sanremo sì Sanremo no: cosa ne pensi di questo festival anomalo?

È giusto farlo, bisogna cercare di analizzare la situazione più a fondo e la cultura è

fondamentale. Gli esseri umani sono animali sociali se togli loro anche la cultura gli togli tutto. Bisogna far capire che i teatri sono luoghi sicuri e che quello che facciamo è un lavoro. Tutti i lavori sono stati penalizzati ma il nostro di più: penso che, in sicurezza, dobbiamo tutti ripartire.

Come stai passando il lockdown?
Ho scritto tanto e ho pubblicato tantissimo su Instagram, ho anche comprato un basso e meditato tantissimo. Ho preso il virus e passato due settimane molto pesanti in più non ho sentito gli odori e i sapori per due mesi.
Cosa ti ha aiutato?

La meditazione e lo yoga mi hanno dato tanto e ho avuto modo di rispolverare vecchi progetti. Durante quel periodo c’è stato un episodio di razzismo che ha fatto riflettere tutto il mondo. Quell’episodio che ci è sembrato così lontano è in realtà all’ordine del giorno e questo ci deve far pensare: ho iniziato a riflettere moltissimo sul privilegio dell'essere bianco, sul fatto che ancora oggi una persona nasce

privilegiata semplicemente grazie al colore della pelle. Durante quei giorni ho scritto tante cose ed è nato il brano Non Respiro in collaborazione con Amir Issaa e David Blank.

Tra i big in gara per chi fai il tifo?

Ghemon che è un amico e mentore per me. Non posso non tifare per Colapesce e Dimartino, anche loro palermitani. Tifo anche per La Rappresentanti di Lista, Dario, il chitarrista è anche lui di Palermo. Ultima Madame, sono un suo fan, mi piace molto il suo approccio alla musica, le auguro tanta fortuna perché se la merita. Io e Madame abbiamo vinto insieme il premio Lunezia e ne sono onorato perché è un premio

legato a Fabrizio De André che è l’apoteosi del cantautorato italiano. Posso solo essere grato e gioire.

Sta per uscire fusion. Cosa dobbiamo aspettarci da questo album?

Il 5 marzo uscirà la prima parte dell’album intitolata fusion a metàfusion uscirà il 30 aprile. Si scrive tutto minuscolo: fusion. E con il punto alla fine.
Perchè questa grafia anomala?

Tutto minuscolo perché noi siamo discreti. fusion a metà vuole essere una piccola citazione di Nero a metà di Pino Daniele. E l’album è una fusione di generi e di culture, sentimenti e storie.

 

 

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