Dopo il successo si Sincerità e Controvento Arisa torna a Sanremo il brano Potevi fare di più
C'è anche Arisa tra i Big di questa settantunesima edizione del Festival di Sanremo. Per la cantante si tratta della settima volta sul palco dell’Ariston, che l’ha vista trionfare due volte, nel 2009 nella categoria nuove proposte con Sincerità, e nel 2014 tra i Big con il brano Controvento.
Questa volta Arisa, nome d'arte di Rosalba Pippa, porta al Festival della canzone italiana un pezzo scritto per lei da Gigi D’Alessio, Potevi fare di più.
Al centro della canzone una relazione giunta al capolinea. Una donna ormai diventata invisibile agli occhi del partner, per cui tenta ancora di essere piacente ma senza ricevere alcuna risposta. Difronte a questo amore finito la protagonista decide di lasciare il compagno per imparare a bastarsi, ma alla fine pensando con un pizzico di nostalgia alla storia d’amore si recrimina: “Potevi fare di più”.
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Arisa in proposito ha detto ai microfoni di Rai Play: “E’ una storia di libertà, di grande sofferenza, ma anche di gioia e di consapevolezza. Non vedo l’ora di farvela ascoltare veramente”.
Sulle sonorità la cantante ha anticipato che avranno una nota retrò: “Ha delle sonorità un po’ classiche, anni ’90 2000. Se dovessi paragonarla a qualcosa, la paragonerei ai tempi di Whitney Houston, Mariah Carey e ai brani soft di Michael Jackson”.
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Il testo di Potevi fare di più
Lasciarsi adesso non fa più male non è importante
Cosa ci importa di quello che può dire la gente
L’abbiamo fatto oramai non so più quante volte
Te lo ricordi anche tu
Ci sono troppi rancori che ci fanno star male
Mi sono messa in disparte sola col mio dolore
Dove c’era dell’acqua oggi solo vapore
Potevamo fare di più
A che serve cercare se non vuoi più trovare
A che serve volare se puoi solo cadere
A che serve dormire se non hai da sognare
Nella notte il silenzio fa troppo rumore
A che serve una rosa quando è piena di spine
Torno a casa e fa festa solamente il mio cane
Ora i nostri percorsi sono pieni di mine
Sto annegando ma tu non mi tendi la mano
A che serve un cammino senza avere una meta
Dare colpa al destino che ci taglia la strada
Non importa se sono vestita o son nuda
Se da sopra il divano più niente ti schioda
A che serve truccarmi se nemmeno mi guardi
Ero dentro i tuoi occhi ma tu non lo ricordi
Noi di spalle nel letto più soli e bugiardi
Ti addormenti vicino ti svegli lontano
Mi mancheranno i sorrisi che da un po’ non vedevo
Ti chiamerò qualche volta senza avere un motivo
Racconterò a chi mi chiede che sto bene da sola
Questo farai anche tu
Cancellerò foto e video dal mio cellulare
Solo per non vederti né sentirti parlare
Ne avrò piena la testa e spazio sulla memoria
E chissà quanto tempo io ti amerò ancor
A che serve truccarmi se nemmeno mi guardi
Ero dentro i tuoi occhi ma tu non lo ricordi
Noi di spalle nel letto più soli e bugiardi
Ti addormenti vicino ti svegli lontano
A che serve morire se ogni giorno mi uccidi
Dallo specchio ti vedo mentre piango tu ridi
È tutto quello che è stato oramai non ci credi
Potevi fare di più