Sanremo 2021, Wrongonyou si mette a nudo facendo Lezioni di Volo

Musica

Fabrizio Basso

Dopo aver trovato il coraggio di comunicare con il pubblico senza il filtro della lingua inglese e calcato i palchi dei più importanti festival internazionali, questo artista fa un ulteriore passo avanti riuscendo finalmente a raccontarsi a 360°, senza più il timore di esporsi e con il coraggio di accettare se stesso, con i propri pregi e le proprie insicurezze. L'INTERVISTA

A mettersi a nudo sono capaci in tanti ma a farlo con la chitarra e con sincerità sono in pochi. Anzi pochissimi. In questa elite c'è Marco Zitelli da Grottaferrata, in arte Wrongonyou. Lo seguo dagli inizi della sua storia artistica e mi sento di dire che Sono Io è un titolo ambizioso perché promette una trasparenza totale. E canzone dopo canzone questo artista trentenne ha completato un percorso universalizzando esperienze personali. Ora è docente di Lezioni di Volo (dell'anima) e la sua lectio magistralis sarà al Festival di Sanremo, sezione Nuove Proposte.

Marco ora che sai nuotare e hai comunque paura di affogare?
Mi levo le scarpe perché non si sa mai ma come dice già dal titolo il mio brano sanremese ora ho voglia di volare.
Hai iniziato cantando in inglese, poi hai cantato Milano, ora Roma e te stesso: quanti siete davanti allo specchhio?
Ho fatto pace con tutti gli altri. E’ uno solo e Sono Io. Posso dirti che qui c’è più Marco e meno Wrongonyou.
Pronto per il Festival?
Sono molto emozionato e non lo vivo come un punto di arrivo. Anzi è un punto di partenza ma anche uno dei tanti punti dove si è fermato il mio aeroplanino di carta. L’album è stato scritto in quarantena, mi aspettavo una chiusura creativa e invece la ho ripresa come agli inizi della carriera ed è diventata una liberazione.
Ti aspettavi di essere in gara tra i big?
Canto in italiano da un paio d’anni ed è un mondo totalmente nuovo per me. E' un traguardo arrivare all’Ariston in un biennio. Il palco e la pressione sono forti, potrebbe esserci meno attenzione del pubblico ma i sentimenti sono potenti.
Dura senza la gente?
Mi spiace perdere la socialità, io sono fisico, abbraccio tutti. Mi porto il cane così potrò uscire ogni tanto. Abbiamo un gruppo whatsapp che si chiama i Sopravvissuti.
C’è più il cantautore o il musicista nel video?
Avendo trascorso la quarantena a Grottaferrata c’è molta Roma, sono un artista che si geolocalizza. C’è anche molto Marco oltre al cantante e al musicista. Parla di evoluzione e scatti mentali.

Continuerai a utilizzare l'italiano?
Al momento è un movimento irreversibile, vado dove mi porta l’arte.
Cantare in italiano è metterti a nudo?
Ho preso confidenza con la lingua e sono pronto a uscire allo scoperto. Il nascondersi era l’armatura inglese. Ora sono libero di raccontarmi, di dire cosa ho passato in quarantena e cosa ho sentito di volere dire. Sono io è anche una canzone oltre al titolo dell'album ed è il primo brano che ho scritto in italiano ma solo ora me la sono sentita di metterlo inun album.
Certi concetti non uscivano in inglese?
Assolutamente no perché mi basavo su cose esterne, quelli erano più pezzi da sognatore. C'erano più paesaggi luci e colori…
Voleremo da fermi per stare meglio dici in Lezioni di volo.
Sono stati la prima estate e il primo inverno attraversati chiuso in casa e per me che ho un lavoro che mi porta in giro  non è stato semplice. Mentalmente voliamo da fermi. Il titolo originale era Voleremo alle Hawaii per stare meglio ma risultava poco profondo.
Farai una tua interpretazione di Luce (Tramonti a Nord Est) di Elisa, brano col quale vinse il Festival.
A febbraio 2001 avevo dieci anni e da allora lo ho sempre ascoltato. Volevo fare un omaggio sanremese e tale sarà ma con il mio stile. Mi piace il testo in italiano dove non banalmente si inserisce la natura, elemento integrante del primo mio periodo artistico, quello inglese.

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Hai un buon rapporto col Festival?
Da trent’anni andiamo d’accordo, quindi bene. Lo ho sempre visto. Mi ricordo quando Alex Britti vinse Sanremo Giovani con Oggi sono io, canzone molto matura. Ci rimasi male scoprendo che lì c’erano gli inediti, mi aspettavo pezzi di repertorio. Lo vedo da quando ho memoria. Sarà una figata andare sul palco dei giganti.
Un brano del disco è Bon Iver.
Anni fa feci un concerto al Circolo degli Artisti di Roma per un opening act: ero felice perché si dice che quando suoni lì sei forte. Un giornalista arrivò in ritardo per ascoltarmi e qualcuno gli disse che ero il Bon Iver de noantri. Mi è rimasto attaccato anche quando facevo una musica diversa e stavolta ci ho fatto una canzone. E' tra le mie preferite.
Una canzone è dedicata a Nonno Bruno.
Racconta 16 anni di vita insieme, è stato come un papà. Era pronta da anni ma ho dovuto aspettare di essere pronto io. Ci ho messo dentro i ricordi più belli. Ora mi piacerebbe chiedergli come è il mondo senza terra sotto i piedi. M chiamava bello di papà ed è morto il giorno del mio compleanno.
Nada è del pasticcione sentimentale.
E’ il mio essere imbranato. Ti racconto un aneddoto: ho scritto molte canzoni nello studio di Carosello e in questo palazzo c’è anche un centro yoga con elefante sulla porta. Mi sono immaginato bloccato sull’ascensore con una ragazza che non parla la mia lingua e con la quale devo provarci.
Porterai la chitarra a Sanremo? C'è tra le Nuove Proposte una canzone che reputi interessante?
La chitarra la porto con me perché in Sono Io c’è una frase che spiega il mio rapporto con lei. La chitarra mi copre e scherma quando sono nudo. Mi piace Folcast, lo canticchio, ha una bella evoluzione melodica.
Hai pensato di cambiare il nome visto che ora canti in italiano?
Non mi è mai interessato. Penso agli Afterhours che sono partiti in inglese e poi sono passati all'Italiano lasciando il segno. Non sono di quelli che cambia vita, progetto e nome!

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