Un disco ipnotico figlio di un progetto nato nel 2010 dall’incontro di tre musicisti siciliani: Seby Burgio (pianoforte), Alberto Fidone (contrabbasso) e Peppe Tringali (batteria). La recensione
Basta il titolo della prima canzone per capire quanta anima ci sia in Movin' il progetto degli Urban Fabula. Rappresenta un concetto oggi troppo relegato nell'angolo Value of Duty, il valore del dovere. Ciò che mi affascina che questo pensiero viene tradotto in musica nell'unico genere che non conosce confini, il jazz. Fare jazz è come mettere l'occhio in un caleidoscopio e fare girare colori e immagini finchè non c'è più un senso ma una sola, immensa armonia. Una illogica ma avvolgente armonia. Se si esclude la versione "fabuliana" di Englishman in New York di Sting l'album raccoglie tutti brani inediti. Non si sono risparmiati Seby Burgio (pianoforte), Alberto Fidone (contrabbasso) e Peppe Tringali (batteria) nel navigare nella contemporaneità della musica. Due ospiti soltanto, e ben collocati, a dimostrazione che quando la musica si ha sulla punta delle dita non serve riempire un disco di presenze altre. Si tratta di Yoro Ndao, voce narrante in Yoro, e il coro di bambini del C.E.S.M. (Centro Etneo Studi Musicali) di Aurora Leonardi in Manu. Oltre al già citato Value of Duty sono altri due i brani che, a mio avviso, meritano una attenzione speciale: si tratta di Cubanito e Jet Lag, il primo per quella sotto traccia esotica, creola che trasmette, il secondo perché se durante l'ascolto si chiudono gli occhi si ha la sensazione netta di essere sospesi nel tempo. Movin' è belle sensazioni.
Urban Fabula è un progetto nato nel 2010 dall’incontro di tre musicisti siciliani: Seby Burgio (pianoforte), Alberto Fidone (contrabbasso) e Peppe Tringali (batteria). La provenienza da percorsi formativi classici e da numerose esperienze maturate in ambito pop e jazz è senza dubbio una caratteristica che contraddistingue il trio, peculiarità grazie alla quale è fra le sezioni ritmiche italiane più apprezzate e richieste. Il loro eclettico sound trae ispirazione dalle radici più intime e profonde della musica, ponendosi di fronte ad essa con la mente totalmente affrancata da qualsiasi condizionamento stilistico. Inteso fin da subito come sintesi e non come una somma di tre individualità, il trio si muove in un generoso equilibrio di amicizia e condivisione, grazie al quale ognuno diventa solista e accompagnatore, compositore ed esecutore. Al fianco di Burgio, Fidone e Tringali recita un ruolo fondamentale Riccardo Samperi, il quarto uomo del trio, produttore di Movin’ e inesauribile fonte di idee, acuto osservatore e poeta del suono. Samperi è stato importantissimo
nella realizzazione di questo album per quanto concerne arrangiamento, editing e sound design, in grado anche di vedere la musica da una prospettiva diversa, inaspettata, addirittura sorprendente. L’Urban Fabula è stato finalista all’European Jazz Contest 2010 e ha vinto numerosi concorsi in tutta Italia: Prima Edizione del premio “Pippo Ardini” (2011), quinto concorso nazionale “Nuovi Talenti Jazz-Gruppi – Città di Treviglio” organizzato dal jazz club Bergamo (2011), premio “Paolo Randazzo” (2012), primo premio assoluto al Concorso Musicale Europeo “Citta di Filadelfia” (2012), “Baronissi Jazz” (2013), “Barga Jazz Contest” (2013). Oltre a costituire la sezione ritmica dell’Orchestra Jazz del Mediterraneo, il trio annovera svariate collaborazioni con musicisti di blasone nazionale e internazionale, fra i quali: Steve Grossman, Javier Girotto, Michael Rosen, Gegè Telesforo, Fabrizio Bosso, Rosario Giuliani, Barbara Casini, Daniela Spalletta.