Takagi e Ketra, il nuovo singolo (con video) è Venere e Marte: l'intervista

Musica

Fabrizio Basso

Con 130 dischi di platino, un disco di diamante tra singoli e produzioni e più di un miliardo di streaming, i due produttori inaugurano l’anno sperimentando nuove atmosfere

Si intitola Venere e Marte il nuovo singolo dei produttori multiplatino Takagi & Ketra e vede la collaborazione di Marco Mengoni e Frah QuintaleCon 130 dischi di platino, un disco di diamante tra singoli e produzioni e più di 1 miliardo di streaming, Takagi & Ketra inaugurano l’anno sperimentando nuove atmosfere. Il singolo apre a un mondo più intimo ed emotivo rispetto all’immaginario estivo di Takagi & Ketra, che raccontano una storia d’amore indelebile, di quelle che ingannano gli anni e superano promesse e incertezze, dove grazie a uno sguardo verso il cielo Venere si unisce a Marte.

Quando è nato il brano?

Lo abbiamo scritto a metà settembre con Federica Abbate e Cheope, poi abbiamo coinvolto Marco facendoglielo ascoltare: gli è piaciuto ed è venuto in studio a fare la sua parte; poi abbiamo pensato di aggiungerci una parte più movimentata per contrastare la melodia di Marco. Frah Quintale è un amico e condivide la nostra stessa zona e così abbiamo movimentato la ballad con le sue strofe.
Vi allaccereste le scarpe per arrivare dove? O da chi?
Per tornare a Miami. Abbiamo lavorato ancha a Medellin. Vorremmo tornare in quei luoghi un po’ per il clima e un po' per il mood. E comunque ci allaceremmo le stringhe forte per non inciampare.
C’è una cosa persa che vorreste tornasse?
Il rapporto umano tra le persone che abbiamo perso e accusiamo sia a livello fisico che fisiologico. Ogni settimana la nostra factory era popolata senza né restrizioni né paranoie ora non è possibile. Rivorremmo la condivisione.
Quale è oggi il valore delle promesse?
La promessa è l’espressione di un desiderio, viviamo in un mondo e un'epoca dove promettere a volte è anche dire una bugia. La vita a volte non permette di mantenerle.
Quando perdete il senso del tempo dove andate?
Lo perdiamo ogni giorno facendo musica, le giornate volano perché facciamo quello che abbiamo sempre voluto. E lo facciamo con passione.
Avendo una astronave a disposizione volate su Marte o su Venere?
E’ molto bella anche solo l’idea di viaggiare nel cosmo, con cultura da film di fantascienza, pensiamo a pianeti super desolati, freddo e poco vivibili. E' bella l’idea del viaggio.
Cosa significa oggi in ambito musicale sperimentare?
Contaminarsi, fare canzoni che escono dalla confort zone come lo è Venere e Marte. Ci conoscono per le cose estive ma stavolta usciamo con una ballad, con un sound diverso e stimolante.
Quello che è successo in America e che accade in altre parti del mondo dimostra che Marte è purtroppo in auge: come possiamo trasformare la violenza del dio della guerra in poesia?
Facendo un bel lavoro. Nella violenza non c’è poesia, è più facile trovarla dove il contrasto non è la tua voglia primaria. In tutto quello che accaduto a Washington non c'è alcuna poesia bensì l’esatto contrario. La poesia nasce dall’amore di qualcosa, lì l'ignoranza ha vinto.
In amore si perdona?
Dipende da che errore si è fatto ma tendenzialmente no. Le crepe restano.
Dal 2015 siete il singolo dell’anno: ci siete abituati o è sempre una sorpresa?
E' sempre uno stupore perché canzoni che spaccano ne escono tante, il mercato si è ampliato. Dunque ci sorpende e rende felici.
Pensate di raccogliere i vostri platino e il diamante in un album?
Un tassello alla volta è più congeniale alla nostra figura di produttori e al tempo che ci mettiamo a fare le singole canzoni. Non siamo d’accordo su certi modus operandi della discografia. Noi poniamo tantissima attenzione al dettaglio. Però ti diciamo che qualche giorno fa in occasione di una intervista radiofonica ci hanno mostrato i nostri videoclip in fila e abbiamo realizzato che il nostro stile comincia a essere ben definito.
Quando è che vi siete incontrati per la prima volta?
Nel 2013 durante un radio date: ognuno era col suo gruppo. Poi in hotel ci siamo conosciuti e scambiati qualche parola: prima è nata l'amicizia poi abbiamo iniziato a lavorare insieme.
Che scenario ipotizzate per la musica nei prossimi mesi?
Il lumicino per forza lo dobbiamo vedere se no è da esaurimento nervoso. Ma siamo consapevoli che il settore dello spettacolo riprenderà più tardi perché l’assembramento è necessario. Il fatto che sia arrivato il vaccino accende la speranza ma sappiamo che non è un processo veloce, nel 2021 resteremo tra i settori più colpiti. Ma l'italiano storicamente sa soffrire!

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