Viola Nocenzi appoggia le sue emozioni in un cielo...viola d'autunno

Musica

Fabrizio Basso

Viola Nocenzi

Un disco d’esordio intitolato a se stessa: una scelta autentica e consapevole, per un’artista cresciuta in un ambiente musicale e culturale del quale va evidentemente fiera. L'INTERVISTA

La maestra e la musica. Che inizia per "m" come la Margherita di Michail Bulgakov. E cambia una vocale che per il russo è una "o" e per me diventa una "a". Sta facendo lezione Viola Nocenzi quando le telefono e l'intervista diventa una ricreazione per i suoi allievi. Ha appena pubblicato il suo primo album, eponimo. Sono sette i brani di Viola Nocenzi, tutti composti da lei, con testi di Alessio Pracanica, eccetto Bellezza firmato interamente da lei. Tutti hanno nell'anima una urgenza espressiva, una forza comunicativa profonda e carezzevole, come un peplo che avvolge un corpo bagnato di rugiada e lo protegge preservandone il calore.

Viola partiamo dalla storia dell’album: quattro anni di vita in sette canzoni.
Il fanciullino coabita sia nei brani che nella mia personalità, sono reduce da quattro anni intensi e prolifici, c'erano tantissimi pezzi e ne abbiamo scelto sette. Ma ci tengo a sottolineare che per me l’insegnamento resta primario, lo porto avanti da quando avevo 18 anni. Poi ho sempre scritto, ne avrò circa centi di brani. Vivo in una dimensione sospesa, aspetto il momento magico in cui mi sento di fare certe cose, dilato il tempo. Come faccio con i miei allievi: ho un metodo di insegnamento su Skype che mi permette di arrivare in tutta Europa.
Oggi che tu si racconta sui social ci si sussurra ancora nell’orecchio?
Io lo faccio spesso quando parlo, sento l'esigenza di sottrarre non nella quantità delle parole ma nella timbrica, nella meta-comunicazione. Purtroppo è un po’ raro, siamo immersi negli slogan e nei volumi che si alzano. Ho provato ad applicarlo come metodo sui miei canali social attraberso una foto o un semplice saluto e vedo che tanti apprezzano.
Preferisci il cielo viola dell’alba o del tramonto?
Al tramonto! La mattina la trovo quasi offensiva, non riesco ad alzarmi presto. Al liceo dovevo alzarmi alle 5,30 ed era un trauma, uno dei grandi momenti di gioia che mi ha donato l'università è stato ritardare la mia sveglia. L’alba la vedo dopo una notte riflessiva a casa o con qualche amico. Non amo fare vita notturna, sono per l’essere e non per l'apparire.
Su Marte è tutto bellissimo e sulla terra? Il vento dell’anima da cosa ti ha liberato?
Il vento della pulizia degli occhi e del cuore, il vento mi libera costantemente, lo adoro. Come amo la pioggia. Occorre uscire dalle proprie catene e incapacità di guardare oltre nel senso nietzchiano del tempo. Pensa all'Attimo Fuggente quando i ragazzi salgono sul tavolo e guardano il mondo da un’altra prospettiva. Su Marte non perdo il collegamento con chi sta sulla terra, ma io non torno come non mi aspetto che qualcuno voli verso di me. Resto sul mio pianeta e non mi aspetto visite.
Colui che ami sembra una invocazione di aiuto: metteresti la tua vita nelle mani di una persona?
Lo ho fatto nel senso più profondo con mia madre e mio padre. Da adulta non posso dire completamente sì ma ti dico che l’amore vero è possibile, per il mio lato del fanciullino.
Mi piace l’attacco di Entaglement con la batteria e le tracce elettroniche…a cosa oggi non si può dire no? Per altro no oggi è un valore.
E’ vero, il no è un valore. Dovremmo dirlo a tutto ciò che non ci appartiene, all’atteggiamento arrendevole delle persone che si fanno scegliere. Conoscerci è dire di no con consapevolezza. L'umiltà è la base di tutto e la vita è un percorso di conoscenza. Ascoltare è fonte di gratitudine.
Itaca è un brano molto sensuale: cosa è oggi il turbamento?
Sono io. Quello vero è profondità e leggerezza nella stessa persona. L’accento su questo mio lato è caratteristica del mio modo di scrivere e cantare. Sono sensibile e carnale fatta di terra e unghie.
In Bellezza parli di Natali passati, quest’anno ci pensi di più?
Ho imparato che la sensazione del bello a Natale è rappresentata dall’attesa, dalla letterina, dall’invocazione. Il regalo è una persona che mi dedica un pensiero. E' come il sabato del villaggio, l'attesa di qualcosa che viene per te e ti fa sentire speciale. Se ti comporti bene il ritorno c’è sempre, il natale passato è una idea di amore.
Come si riconosce una buona promessa da una cattiva?
Forse non lo ancora imparato. Ho anche studiato la comunicazione, i comportamenti. Avendo uno slancio buono e pensando sia ricambiato spesso ho realizzato di non averlo capito. L'importante è non rinunciare a cercare chi fa quelle buone e ricordare che il dolore è anche medicina.
Tornando a Bellezza le tue impronte dove portano?
Credo e spero che possano portare chi si è fermato ad ascoltarmi a scavare dentro di sé e a non cedere a sentimenti facili: il cielo viola è vedere le cose con i nostri occhi.
Come promuoverai l’album?
Lo sto facendo soprattutto su facebook dove terrò dei live. Mi sono inventata di scrivere una dedica a ogni persona che me la chiede su una agendina dove ho scritto la musica: poi scatto la foto e la faccio spedire dal mio team. Cerco di superare le barriere fisiche come dicono in Lettere da Marte.
Saranno felici i tuoi fan!
Certo. E sappi che ho un team di fedelissimi che hanno un profilo facebook Il posto della...Viola: sono 800 persone che mi sostengono da svariato tempo, sono i miei hooligan!

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