Il brano del tenore e scrittore bolognese Cristiano Cremonini rappresenta un connubio fra elementi classici e pop e fa riflettere sul valore dei sogni da realizzare, soprattutto per i giovani aspiranti artisti che puntano a costruire il proprio futuro. Il video è accompagnato da un testo originale dell'artista
Da diversi anni ormai, parallelamente alla carriera di cantante sono promotore di giovani talenti. Il mio ultimo progetto è il "Premio Giuseppe Alberghini", un concorso musicale classico istituito dall'Unione Reno Galliera in partnership con il Teatro Comunale di Bologna per sostenere e valorizzare giovani strumentisti, compositori e cantanti. In 5 anni è divenuto la più grande competizione della Regione Emilia-Romagna (con quasi 1.000 concorrenti nell'arco delle prime cinque edizioni). Stando quindi da tempo in stretto contatto con il mondo della formazione, ogni anno assisto a centinaia di audizioni e non posso fare a meno di notare la grande passione e la dedizione delle nuove generazioni di artisti. Vedere dei ragazzini di 8 o 10 anni completamente assorti nello studio di uno strumento è un'esperienza straordinaria e mi fa ripensare alla mia fanciullezza. Quanto studio c'è alle spalle, prima di affrontare una selezione in teatro.
Tutto questo lavoro, questo amore per l'arte deve essere in qualche modo riconosciuto e incentivato specialmente ora, che tutto il nostro settore versa in gravi difficoltà, non possiamo lasciare che cada nell'oblio. Ho usato la parola 'lavoro' appositamente per ribadire che questi ragazzi, io e tutti i nostri colleghi "lavoriamo con l'arte"! Siamo Lavoratori dello Spettacolo. È necessario attivarci tutti insieme affinché siano debellati i pregiudizi che ancora oggi considerano la nostra professione alla stregua di un banale passatempo.
Fidati dei tuoi sogni è nata così, è il mio desiderio di raccontare il momento più delicato, la crescita di un talento artistico, la sua naturale propensione alla bellezza qualcosa di estremamente puro e prezioso che deve essere tutelato. I sogni per me infatti rappresentano il viaggio verso il quale si è diretti, piuttosto che il traguardo. Un viaggio fatto di "avventure stupende che nascono dentro di noi", di scoperte continue, quotidiane, ma anche di sconfitte. In un momento storico nel quale troppo spesso tendiamo a farci travolgere dalle informazioni incentrate sugli aspetti drammatici e brutali della vita, dalle ansie, credo fermamente che, attraverso le nuove generazioni che abbracciano il mondo dell'Arte sia possibile costruire un futuro migliore, che punti sulla loro naturale propensione alla Bellezza: i giovani, "eroi vincibili di tutti i giorni", sono i principali dispensatori di grazia, di dolcezza e di umiltà. L'Arte, "l'altra metà del tuo cielo", è maestra di vita. È quel pigmalione che ciascuno di noi dovrebbe incontrare almeno una volta nella vita; essa insegna a sognare o chi già la pratica potrebbe affermare che in realtà, è sognare.
Cosciente del messaggio della mia canzone e condividendone i miei contenuti la regista e educatrice Federica Lecce ha deciso di parafrasare il testo della canzone attraverso diversi personaggi. La nonna (il sostegno), il fanciullo (il futuro), la sorella (l’unione), il padre (l’ostacolo) e il palco (la vita e le sue prove) hanno tutti un forte valore comunicativo: rappresentare la strada che ognuno di noi percorre per perseguire i propri sogni, quel sentiero tortuosa e difficile in cui non c’è nessuno vincitore né vinto, ma semplicemente un'anima pensante che corre verso il proprio percorso evolutivo.