L'artista è una giovane donna che incarna perfettamente, nel sound, nell’immaginario, nelle tematiche, la generazione cresciuta a cavallo tra i millennial e la generazione Z. Una generazione, quella dei 20/25enni, che vive con coraggio, ostinazione e un irrefrenabile impeto verso tutto ciò che prova. L'INTERVISTA
Un sound definibile tra R&B, urban e pop, un sound identitario, che in Italia non ha termine di paragone. Voodoo Kid racconta una generazione libera, fluida e genderless che non conosce barriere per l’amore, che non ha paura di mostrare i propri sentimenti, di buttarli addosso al mondo intero senza vergogna. La libertà è nell'anima di kid, un termine neutro, slegato da ogni appartenenza di genere, perché Voodoo Kid si mostra per quello che è, una mai adulta, piuttosto che per quello che sembra. Parole chiavi del progetto che si intitiola Amor, Requiem sono contemporaneità, fluidità, carattere, amore passionale e appassionato. Ne abbiamo parlato al telefono.
Pregate che Dio ci aiuti…sei credente?
Mi definisco cristiana cattolica, battezzata da bambina poi ho fatto la comunione e sono stata cresimata. Credo in qualcosa che non è la religione che mi ha fatto crescere, al contrario di tanti miei coetanei. Ma Dio torna spesso nei miei testi.
Come descrivi l’amore moderno?
E’ complicato per via dei social, oggi è possibile sentirsi ovunque. Certo una volta non c’era neanche il telefono e anche allora era complicato. Troppi contatti complicano, io mi sento all'antica. Infatti molti mi descrivono come una ragazza di altri tempi, tanti miei coetanei si sono divertiti di più. Io sono seria nelle selezioni degli amici e ancora di più nel privato.
I ghiacciai si stanno sciogliendo, cosa ti aspetti di trovarci sotto?
Ho paura adesso e la avevo anche quando ero più piccola. Lo vivo personalmente da anni perché prima di fare musica ho fatto agonismo di sci. D’estate trascorrevo settimane a Des Alpes, poco al di là delle nostre Alpi, in Francia. Lo scorso anno un amico mi ha detto che non si scia più perché la neve si scioglie. Ecco sono preoccupata da un punto di vista ambientale.
In Rasoi affronti il tema dell’istintività: tu come sei?
Dipende dalle circostanze e dalla situazione che ho davanti. Per le cose importanti ci penso anche cento secondi, con gli amici sono istintiva.
Non è più amore se si gioca in tre: eppure oggi si parla di amori fluidi…
Ho tanti amici che mi chiedono tu come fai? Sono la loro psicologa, sentendo le loro esperienze di amore e vita mi ritengo fortunata. Ascolto le storie, non manca il senso di avventura ma nel rispetto di valori etici e morali.
Vai sui social a curiosare nella vita degli altri? Sapere che qualcuno fa lo stesso con te come lo vivi?
So per certo che certi miei ex lo fanno e certi mi scrivono e con alcuni ho un buon rapporto. Se un rapporto finisce in modo maturo un rapporto si può mantenere, perché è l’intimità che cambia. Personalmente quando volto pagina lo faccio davvero, meglio evitare il ripensamento da fraintedimento.
Domino è un brano di consapevolezza: tu su che fiume della vita stai navigando?
Probabilmente sta andando lentamente sul Nilo a livello geografico, a livello spirituale verso l’alto. Credo nel karma.
Requiem come rinascita: quando l’amore diventa cura?
Quando ti senti di esserci dentro: un rapporto non è mai alla pari, la percentuale è variabile. Ci sono giorni in cui sono trainante e altri in cui sono trainata. Il bilanciamento è cura, l’amore anche della famiglia si riflette sul modo di pensare, agire e scrivere.
Da dove viene il tuo nome?
Voodoo Kid è una canzone di Jimi Hendrix alla quale sono legata. Lui è il guru.
Che pensi della situazione concerti?
Uno può decidere di creare una situazione intima e raccolta, fa bene sia all’artista che a chi ascolta seppure in modo diverso. Certo altro è essere a contatto con la folla e con decibel incredibili: è come fare una vacanza in camper o in crociera. Di certo non esistiamo per il governo.
Come diffonderai amor, requiem?
Continuo a sviluppare idee per la promozione. Mai avrei pensato ogni giorno di studiare un nuovo piano editoriale ma sono fortunata perché ho un team che mi segue. C’è un confronto costante. Le persone vivono il disco come io lo ho vissuto scrivendolo, è un viaggio attraverso una relazione tutta online. Sono attratta dai concept album, un filo conduttore deve esserci e su questa filosofia lavoriamo.