Marco Ligabue, 50 anni rock'n'roll tra Via Emilia e Blue Jeans

Musica

Fabrizio Basso

Il cantautore emiliano per festeggiare questo importante traguardo anagrafico, pubblica la sua prima raccolta discografica. E annuncia un libro di racconti e altre novità per il 2021

Marco Ligabue festeggiai 50 anni compiuti in questo strano 2020 pubblicando la sua prima raccolta discografica dal titolo Tra via Emilia e blue jeans. E' un album che raccoglie le sue canzoni più amate, la narrazione di trent’anni di musica, prima da chitarrista e poi da cantautore. L’album sarà disponibile nei formati cd e vinile che includono sorprese e bonus tracks. La titletrack arriverà in radio il 6 novembre: è un brano inedito, profondamente autobiografico, il cui videoclip ufficiale è stato girato in Val di Fassa. Con Marco faccio una incursione lieve ma intensa nella sua storia.

Partiamo dal lato romantico: a tua figlia dedichi Dentro.

Ha un dna musicale forte, è naturale. Mi conosce e dunque mi è piaciuto chiederle le canzoni che preferisce di suo padre. Dentro la ho scritta a marzo durante il lockdown, sono stato 90 giorni distante da lei, che vive in Sardegna, ed è stata durissima.
Viaggiamo un po' nella tua vita: hai vinto la paura del palco?
La vinci da terzino, frequentandoli e correndoci sopra. Con i Rio ero il chitarrista che stava al suo posto ma quando devi cantare giochi un altro campionato. I primi proprio non sapevo cosa fare poi sono cresciuto con l’esperienza. Per cantare ci sono i metodi, le scuole ma per stare sul palco non c’è alcun tutorial.
C'è una citazione di Bob Dylan.
Ho pensato che fare qualcosa a casa fosse semplice e banale e allora ho pensato ai cartelli creati Dylan e me li sono costruiti col telefonino.

L'ultima ghost track è Audiolibro (preview): a cosa prelude?
La stesura è in fase finale ed è la mia prima esperienza come scrittore. Ammetto che e partito titubante poi ci ho preso gusto. Ho realizzato di avere storie curiose da raccontare.
Uno dei momenti più intensi sono le foto della tua vita che mostri nel video.
Mia madre (mentre parlavamo stava preparando un mitico erbazzone, ndr) è la fornitrice ufficiale di fotografie. Alcune, soprattutto quelle legate alla musica, le ho recuperate nelle mie scatole; altre sono appese sia in casa mia che di mia mamma. Ho fatto il giro della famiglia.
Descrivi la tua musica.
Positiva, vitale, ci trovo energia. So come io sono e cosa cerco di metterci ma non so cosa arriva. Oggi più che mai mi sento un cantautore.
C'è un episodio di attraversamento della via Emilia con gli strumenti: i musicisti di oggi si caricherebbero in spalla il necessario per suonare dall'altra parte della via?
E' una storia vera, ti assicuro. Quando la ho scritta avevamo la sala prove davanti al mitico Marabù. Mi chiesero se volevamo attraversare la strada col furgono o a piedi.
E tu?
Io dissi di andare a piedi e ci siamo trovati ad attraversare la via Emilia con mezzo palco in mano, avevamo 18 anni, eravamo ingenui e incoscienti. Oggi ci saranno ancora i romantici della musica ma è tutto più facile, si trovano le basi già pronte. Non dico che è meglio o peggio ma è un peccato perdere il senso del confronto.
Ora che siamo costretti a casa (tutto sul coronavirus) come fari viaggiare la musica?
Ho fatto cose sui social, la musica mi fa stare bene ma dai riscontri che ho fa starebene anche gli altri. Abbiamo studiato una forma originale di instore aspettando di poter tornare sul palco. Prima del lockdown avevo 70 date fissate...
So come è andata, purtroppo.
Ne ho fatto solo due in estate, comunque bellissime. Ti assicuro che quando mi faranno ripartire non mi fermo più!

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