Booda, da X Factor al Festival Mix Milano all'insegna dell'autenticità

Musica

Fabrizio Basso

Finalisti nel 2019 nel talent di Sky, la band si prerara a tornare sul palco. Si riparte dalla serata conclusiva del Festival del Cinema della comunità gay, lesbica, trans e queer (del quale hanno creato anche la sigla)  giunto alla sua 34ma edizione. Ne abbiamo parlato con la frontwoman Federica Buda

Se è vero che è il tempo a fare la selezione nella musica, beh i Booda hanno vinto sfida. Certo il loro percorso è breve ma se prendiamo la storia di X Factor è uno dei gruppi tutt’oggi più amati. Perché questo power (e poche volte il vocabolo è stato usato in maniera più propria) trio composto da Federica Buda (voce), Martina Bertini (basso) e Alessio Sbarzella (batteria-producer) ha conquistato la gente col metodo più semplice, suonando. Finalisti a X Factor lo scorso anno, il loro inedito è andato oltrei il milione di contatti su Spotify. Frenati, come tutta la musica, dal lockdown tornano finalmente sul palco e lo fanno da quello principale. I Booda saranno ospiti live nella serata conclusiva del Festival Mix Milano domenica 20 settembre, il festival del Cinema LGBTQ+ al Piccolo Teatro Strehler - Sala Studio Melato. Sono entrato nel loro mondo insieme a Federica.

Finalmente sul palco dopo mesi difficili.
Siamo elettrizzati!! Questo resta un periodo di incertezze per noi e per tutti i collaboratori dello spettacolo e della cultura. Però viverlo in tre trasmette più forza. Parlando con Alessio e Martina ci siamo incoraggiati a vicenda.
Durante il lockdown (tutto sul coronavirus) siete riusciti a fare qualcosa?
Non ci siamo visti né abbiamo provato, ci incrociavamo su skype ma non ci ha aiutato in maniera efficace a portare avanti la nostra musica. Da giugno ci siamo rivisti e abbiamo creato, ci sono cose che a breve usciranno. Ci sono tante persone che ci chiedono un singolo, un inedito, un ep, un disco: fosse per noi saremmo pronti e, come si dice da queste parti, da mò!
L’archivio è pieno?
Il materiale è da parte. Siamo teste dure sul lavoro, siamo perfezionisti.
Che succederà a Milano?
Che ha avuto la meglio sul proibizionismo. Comunque tutto avverrà in sicurezza. Ci è stata chiesta la sigla del Festival e di partecipare come ospiti. Arriviamo da un solo live dopo la quarantena, nonostante le tante richieste. Finalmente si torna a Milano e per suonare.
Raccontami della sigla.
Alessio, essendo distanti per i motivi che sappiamo, che è batterista e producer ha creato basi ad hoc. Martina ci ha costruito la linea di basso, io ci ho messo la voce. E’ una cosa piccola centrata su More Love Together che è lo slogan del Festival, lo abbiamo fatto in una settimana.
Sul palco scatenati? Ho ricordi forti di voi.
La nostra musica è terribilmente energica, non saremmo credibili in acustico. La voglia c’è, speriamo che si accorcino i tempi.
Cosa ci farete ascoltare al Festival Mix?
Quattro brani, il meglio del meglio per noi. Sono quelli di X Factor con l’inedito Elefante, tutto rigorosamente gay friendly come sempre del resto.
Peccato per le distanze.
Non sarà semplice. Ho visto il concerto di Ghemon insieme a Martina a Roma. Tutti gruppetti nei gradoni, distaccati. Lui è stato fantastico, ci ha uniti a distanza e io faccio come le spugne assorbo le esperienze e le adatto a noi.
Opinione sullo streaming?
Resta una cosa fredda, noi siamo animali da palcoscenico. E’ una realtà importante per i grandi eventi ma a noi piace vivere col nostro pubblico. Lo streaming può evitare la connessione fisica quindi ok nel lockdown ma non approfittiamo del nostro lavoro.
Internet è democratico ma non meritocratico: ruba spazio alle band come voi?
Non toglie spazio. Internet concede libertà a chiunque. Chi fa tre milioni di visualizzazioni dimostra che qualcosa sta cambiando nel mondo ma noi crediamo nella meritocrazia. E’ più triste che non si faccia più gavetta.
Voi infatti esistevate prima di X Factor (ogni giovedì alle ore 21.15 su sky Uno).
Noi ci siamo uniti per lavorare e non per X Factor. Mai avuto un piano B, siamo tre musicisti nati per un progetto nostro, per creare un qualcosa di nostro, ne sentivamo il bisogno. Per questo ti dico che chi esplode sui social non ci toglie spazio ma toglie a se stesso del tempo. Godetevelo finché dura!
Ricordi di X Factor?
Un viaggio inaspettato, uno scossone emotivo dentro. Quasi per gioco è iniziato e per gioco è continuato. Quando sei nel programma non sai cosa succede fuori. Noi siamo rimasti quelli di quando siamo entrati, ci hanno apprezzato per l’autenticità. Ipotizzavamo di durare poco perché in Italia non c’è un progetto in lingua italiana come la nostra musica. La risposta del pubblico è stata speciale.
Una promessa per chi vi segue?
Consideriamo il 2020 un anno particolare, un anno sabbatico. Speriamo di uscire con qualcosa entro il 2020. Nel 2019 abbiamo lasciato il segno, nel 2020 non ancora: arriverà con la nostra consueta autenticità.

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