L'anima Pop di Dardust si chiama DRD e si presenta con DeFuera

Musica

Fabrizio Basso

dardust

DeFuera feat. Ghali, Madame, Marracash è il primo singolo di DRD, l'anima pop di Dardust. L'INTERVISTA

Quando penso a Dario Faini alias Dardust alias DRD penso a un mappamondo. Lo si ga girare, si punta il dito e dove si ferma lui c'è. Perché un conto è la world music altro Dario che legge la musica nel mondo. La fa sua e la restituisce impreziosità dalla sua cifra stilistica mentre la sfera terrestre ancora gira. Dardust è la musica strumentale capace di unire il mondo pianistico minimalista con l'immaginario elettronico di matrice Nord Europea; il neonato DRD è il produttore che gioca col pop come già fatto in questi ultimi anni e ora ne va a seminare altri germogli. A partire dal singolo Defuera, nel quale ha coinvolto Ghali, Madame e Marracash. Ne abbiamo parlato.

DRD ricorda la DDR come il tuo ultimo album Storm and Drugs Sturm und Drang: c'è un collegamento?
Non c’è stato un ragionamento. E’ un gioco a togliere, è simmetrico, il logo è simbolico e inconscio. E' un fare ordine. Non bisogna assocciare, la forma pop non ha nulla a che fare con Dardust. Per la mia sanità mentale e creativa voglio separare le cose. Qui c’è la mia storia nell'ambito del pop-canzone.
Il debutto è col singolo Defuera.
Lo ho scritto con Davide Petrella. Sembrava troppo crossover, conteneva troppi stili diversi per un personaggio unico, chiunque fosse. Nel momento in cui lo prendo io deve avere una identità forte.
Ti sei fatto accompagnare da Ghali Madame e Marracash.
Tre voci per esaltare l’eclettismo del brano. Marra è il king è assoluto. Ghali ha portato nell’urban l’esotismo dei colori medio orientali, ha dato molto alla musica nuove sfumature. Madame mi ha subito impressionato per le liriche potenti, per il flow, per le sfumature vocali, per come pronuncia alcune parole.
Cosa è per te l’estate?
Questa è una estate strana, per la prima volta non c’è la fruibilità della musica negli spazi aperti. Si ascolta nell’aria e sarà ridotta. Io faccio dieci date in piano solo. La vivo bene in questo limbo. Aspettiamo la condivisione degli spazi che è la linfa di questo mondo. Nel lockdown io ho recuperato i miei
Come sarà il Pop del futuro?
Vada al di là degli stili e dei generi. Sarà contaminato e coraggioso e con tante sfumature.
Credi che oggi ci sia un uso eccessivo dell’elettronica?
Si usa tanto perché ti permette di costruire arrangiamenti anche in maniera più veloce e immediata. Avere tutto a livello virtuale aiuta nel fuoco impetuoso della creatività. Però uso anche strumenti veri, ho fatto tante prove organiche.
Ti senti un capofila delle contaminazioni?
Non spetta a me dirlo. Io suono tanti stili in un pezzo unico. E’ la mia filosofia
Il tuo viaggio nella galassia come funziona?
Porto dieci pianeti sul palco, ognuno collegato a un brano. E' il mio percorso, il mio viaggio nel tempo e nello spazio. Le location davvero uniche.
Un augurio?
Al di là dei risultati e dei numeri mi auguro che vinca sempre il coraggio dell’artista, che segua la sua ispirazione. So che rischio ma è il mio pensiero.

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