L'acqua scivola sull'anima nelle parole di Denise in Myriam

Musica

Fabrizio Basso

Myriam è una forte analisi introspettiva nata dall’esigenza di trovare il proprio sé più vero. E' il singolo d'esordio della songwriter Denise Battaglia

Non poteva scegliere che l'acqua, inteso come elemento della Natura, per presentarsi. Denise Battaglia esordisce col singolo Myriam dove si mette a nudo e scioglie i nodi di una interiorità tormentata. Perché l'acqua è bonaccia e tempesta, risacca e risucchio, trasparenza e buio, blu e verde, dolce e salata, carsica e a cascata. In tutte queste consistenze nuota la songwriter romagnola che per questa traversata si è appropriata del mito e del libro dell'Esodo perché io sono quello che sono. Va anche rilevato, ed è emerso netto nella nostra telefonata, che sa camminare sulle acque ma con i piedi sulla terraferma. In lei c'è il nostos.

Denise la vita riprende il suo...corso.
Ho vissuto direi bene la pandemia, ho seguito il flusso. Ora sono concentrata sul lavoro e sono contenta delle risposte che sta avendo il singolo.
E tu come stai? Stai ancora affrontando le tue correnti interiori? Il sonno è tranquillo?
Sono un'anima tormentata ma prendo sonno molto facilmente. La parte iniziale del testo è onirico, c'era una figura femminile che mi parlava, a livello razionale sapevo di non conoscere la lingua con la quale si esprimeva ma c’era qualcosa di telepatico tra noi. Da lì è partita la ricerca e l'associazione con la sorella di Mosè, una donna molto forte che guidò il popolo ebraico dopo traversata del Mar Rosso.
Ti sei tuffata in una delle lingue più antiche al mondo.
L’ebraico in sé è molto musicale e la mia pronuncia è particolare proprio per motivi musicali.
Chi è Denise?
Ti rispondo come nella canzone: io solo quello che sono.
Un po' come il conosci te stesso di Socrate.
Esatto. Ci aggiungo che Myriam significa anche goccia di mare, l’acqua compare in diverse forme.
Prima di nascere stiamo nove mesi in...acqua.
Sì nella pancia materna.
Cosa è successo nei tuoi due mesi in Galles?
Sono sparita dal mio ambiente e ho avuto una crescita importante, mi sono trovata da sola in un ambiente differente. E' stata una presa di consapevolezza: chi sono? Cosa posso fare? Mi sono messa alla prova.
Hai creato in inglese?
La lingua è un tema per me fondamentale. Sono per un uso differente della lingua. In Galles non è nata Myriam ma i suoi germi.
Cosa cerchi?
La sonorità prima di tutto, voglio andare oltre il testo.
Una nocchiera che sfida sempre l'orizzonte. Ora dove punterai la bussola?
Scrivo musica e parole dei miei brani e adesso inizierò a suonare in diversi contesti sia da sola che con la band. In acustico parto prima possibile, per la band sono costretta ad aspettare.
Torniamo in acqua. Parliamo del Mar Rosso.
E' il mare di cose da affrontare, rappresenta i conflitti esteriori. Gli aspetti contrastanti. Io sono una Gemelli e il segno incide. In Myriam cito Castore e Polluce nella seconda strofa abbinati alla costellazione dei Gemelli, sono guerrieri protettori.
Vivi sul mare?
Sono in campagna ma non lontano dall'Adriatico.
Gli spazi dove vivi sono tormentati come Denise?
Mi sono imposta di finire la miriade di cose sospese nel periodo di quarantena. Certe situazioni le vivo come un gioco, dopo un po' poi mi stufo. Ma negli ultimi tre anni mi sono imposta di essere un po’ più concreta.
Che ti dicono in famiglia?
Mi vedono un po’ come la strana. Ho faticato molto per studiare. Ho lottato per una chitarra ma ho trasmesso la percezione di quanto tengo a questo progetto.
Insofferente?
Mi sta tutto stretto ma ho un buono spirito di adattamento.
Perché dopo il Galles non sei andata, chessò, a Nashville?
Sono molto legata alla mia terra.
Come Cesare Pavese: un luogo deve esserci, il solo sapere che ti aspetta rincuora.
Vero. Ciò detto amo viaggiare, spero di fare altre esperienze all'estero al più presto.
Cosa ascolti e canti nel tuo tempo libero?
Vado a rilassarmi in mondi diversi, dal blues alla classica. Non canto mai quello che scrivo.
Ci salutiamo parlando di social?
Il più frequentato è instagram. Poi c'è facebook. Li uso perché mi serve ma a volte mi pesa!

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