Ernia, quando i Gemelli sono un caleidoscopio di emozioni

Musica

Fabrizio Basso

Un punto di vista unico per raccontare la vita. Ernia ha scelto di usare tutti i colori della musica nel suo nuovo album Gemelli. Tanti featuring, tante citazioni ma soprattutto tanta credibilità

Un album che è come un romanzo di racconti. A ogni pagina riconosci la mano dell'autore ma non sai in quale porto di condurrà. Quel che è certo è che non teme la risacca né la tempesta. Questo è Gemelli, il nuovo lavoro di Ernia, il terzo, all'anagrafe Matteo Professione, 26 anni di età il doppio in saggezza. Una infinità di featuring che hanno certificato non solo la bontà del progetto ma anche l'abilità musicale e testuale, di muoversi tra le ans(i)e della vita. Ci siamo incontrati. Su zoom.

Tutti cercano la tranquillità del concept, tu hai scelto di rischiare con brani stilisticamente differenti.
Essere un po' eclettico e cercare punti di sfogo è una mia caratterista, racconto episodi tutti diversi gli uni dagli altri. Nel rap ognuno segue una formuletta, questo giochino a me non ha mai interessato. Vanno tutti dietro a chi azzecca un pezzo e io ne faccio un altro, in differente direzione. Questo porta un sacco di soddisfazioni.
Ti sei tolto qualche sassolino ripetendo che sei ancora vivo.
E mi auguro di togliermene ancora, qualcuno me lo sono levato pure coi featuring. Personalmente mi piace quello che ho realizzato.
Senti responsabilità quando scrivi?
Non particolarmente. Non sono sboccato né troppo zarro né troppo spinto. Mi preoccupo di più di quello che dico nelle interviste. Porto nella musica la vita quello che ho fatto, è una trasposizione artistica.
Citi Vita di Pi: ti sei sentito solo su una barca con un nemico-tigre?

Il mio peggior nemico è lo specchio. Crescendo ho imparato ad accettare quello che faccio, la mia musica, la mia posizione. Quando sei piccolo vuoi solo emergere.
Davvero per vivere sereno devi perdere l’udito?
Significa non preoccuparsi degli altri. Io poi sono permaloso.
Come la mettiamo con gli hater?
Di solito ha 15 anni certo che se lo fai dai 25 in su hai un problema. Ho appurato che su twitter ci sono gli hater grandi su instagram quelli piccoli. Perché dire che un prodotto fa schifo?
Basta non ascoltarlo. Hai mille realmente macigni addosso?
Sto lavorando per toglierli, arrivo da un lungo periodo di apatia. Sai prima di internet era diverso: Umberto Eco disse che si andava al bar, si raccontava qualcosa e se eri fuori registro ti spernacchiavano e finiva lì.
Il brano U2 è un esercizio di stile.
Non sono neanche fan della band, mi ha divertio giocare con Bono.
Cosa resta della sotto cultura urbana?
Quasi nulla. Oggi regna uno standard di immagini generate dalla rete: se non le segui non esisti. Sono tutti vestiti uguali mentre prima esistevano migliaia di sottoculture, alcune non erano comprese da chi ne era fuori. C'erano emo, rapper, punkabbestia, zarri poi i paninari che sono i pre-zarri. Ognuno aveva i suoi locali, oggi tutti vanno un po’ ovunque.
Pensavo di ucciderti è un titolo forte per la fine di una amicizia.
La vita fa la scrematura. Da adolescente si è in 40 in compagnia poi cresci e si resta in 3, 4. E' quasi umiliante un amico che ti volta le spalle e si mette con tua una ex dopo che con lui hai condiviso mille cose.
Hai scritto in questo periodo (speciale coronavirus)?
Non mi sono rilassato, il primo periodo lo ho vissuto male. Non mi è venuto nulla da scrivere.
Citi Mery per Sempre dei Gemelli DiVersi e Puro Bogotà dei Club Dogo.
Mery per sempre parla dei ragazzi di strada e io dico che il bello è uscirne, ne ho sempre parlato in modo velato. Da ragazzino stavo in piazza. Non c’è niente di nobile nelle cose che ho combinato in gioventù. Per la mia generazione e quella prima è un pezzo di riferimento. Con Puro Bogotà ci siamo cresciuti, un onore rapparci sopra.
E' il tuo album con più elettronica.
Si sente molti in Cigni, è un po’ anni Ottanta. Era scritta anche su un'altra base.
Che idea hai dei concerti per l'estate?
Preferisco aspettare che vivere un live a metà. I posti distanziati sono per chi va con la moglie. Con me si salta, c’è più fisicità. Non mi piace l'idea del drive in perché non vedo le persone. A oggi penso di aspettare.

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