Nahaze, con Wasted riparte da Pascal e il Carillon suona sempre

Musica

Fabrizio Basso

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Wasted è il nuovo singolo di Nahaze ed è anche un elemento distintivo della sua musica: canta e scrive in italiano e in inglese, abbattendo le barriere linguistiche e mescolando le due lingue fondendole in un unico linguaggio universale. L'INTERVISTA

Corriamo contro tempo o seguiamo il tempo che scorre. Su questi binari corre Wasted, il nuovo singolo di Nahaze, giovanissima artista che ha firmato per la Elektra Records, l'etichetta che si muove sotto l'ala accogliente di Warner Music e che ha come punto di riferimento Achille Lauro. Per lei è tempo di esami, in una pausa dallo studio la nostra chiacchierata al telefono.

Nahaze si avvicinano gli esami, poi che farai?
La maturità mi sta arrivando addosso e dunque sto lasciando più spazio allo studio. Vorrei proseguire negli studi perché serve sempre un piano B. Ma devo anche capire quanto sarà impegnativo prima di rapportarmi su due fronti.
Dove vivi?
Per gli impegni musicali a Milano per gli studi a Matera.
Come è andato il primo incontro con Achille Lauro?
Il primo contatto è stato col manager di Lauro che è anche il mio e abbiamo fatto degli ascolti. Carillon è piaciuto ed è nata la collaborazione. Achille Lauro lo vedo come un tutor, se ho dubbi, ansie o paure mi rivolgo a lui, è una guida. E anche con Warner va benissimo ed è bellissimo: l’ambiente, le persone, per qualunque cosa mi rivolgo a loro.
Carillon ti ha portato parecchi milioni di visualizzazioni.
Ammetto che mi hanno dato molta carica, mi hanno aiutato a credere in quello che faccio. Senza quei numeri sarei rimasta dubbiosa anche sull’uscita del secondo singolo. Ammetto che non me lo aspettavo.
Infatti per Wasted le attese erano alte.
So che l'asticella si è alzata e mi crea ansia ma è una ansia felice. Mi spinge a fare ancora di più.
Perché hai scelto Wasted come nuovo singolo?
Racconta la perdita di percezione. Parlo del fatto che il tempo esiste e dobbiamo riempirlo: ma quale è il senso di farlo se il tempo è una convenzione sociale? Crediamo di avere perso tre mesi con la pandemia ma in fin dei conti non sono niente se ragioniamo sul tempo della vita.
Hai tecniche precise di scrittura?
Non ho un schema fisso. Racconto la mia percezione del mondo che mi circonda sempre dal mio punto di vista.
Stai bene in questa epoca musicale?
Sono un ibrido, ci sono cose che non condivido ma che alla fine offrono opportunità. La musica del passato la ascolto e mi affascina ma vivo la mia epoca.
I tuoi prossimi passi?
Non vedo l'ora tornino i concerti ma vorrei anche che il pubblico conosca un minimo le canzoni. Per questo vorrei realizzare più singoli prima di arrivare al disco.

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