Il bacio di Klimt di Emanuele Aloia è il racconto di un amore su un filo sottile che non riesce a stare in equilibrio ed è reso reale dall’accostamento all’arte e alla letteratura. L'intervista
In più di una occasione, in tempi recenti, abbiamo esaminato dei numeri. Quelli che, attraverso social e piattaforme, hanno decretato successi attesi e inattesi. La questione è che stavolta siamo a cifre iperboliche. Quello che ha fatto, e sta continuando a fare, Il Bacio di Klimt di Emanuele Aloia ha dello straordinario. Non tanto per il valore della canzone in quanto non è la prima volta che Emanuele ci ipnotizza con le sue parole ma perché il significato e le emozioni che questo brano muove è universale, va oltre i confini dell'umanità. Prima dell'intervista, diamo una letta ai numeri: ha superato i dieci milioni di streaming complessivi, raggiungendo su Spotify la vetta della classifica Top 50 Viral – Italia e classificandosi al #3 nella Top 50 – Italia e alla #25 della Viral 50 Globale. Su Apple Music, invece, si è classificato #2 nella classifica Top 100: Italia. Il bacio di Klimt è il brano italiano più condiviso sulla piattaforma social del momento TikTok, con oltre 200mila video realizzati sulle sue note. Ha poi raggiunto la #7 posizione della classifica FIMI dei singoli più venduti in Italia.
Emanuele il bacio di Klint ti ha ispirato in quarantena?
Con l'uscita della canzone ho passato più tempo a casa e la scrittura non è andata troppo avanti, l'ispirazione non è stata stimolata troppo.
Cosa stai facendo?
Stiamo lavorando su nuovi pezzi, io non scrivo in base al periodo. Quello che abbiamo vissuto influenza ma bisogna andare oltre.
I numer di Klimt?
Non mi aspettavo assolutamente questo enorme successo.
L'arte entra spesso nei tuoi testi.
Mi piace molto leggere biografie e poesia. Inserirne frammenti o spunti nei brani è un qualcosa che mi nasce nella fase di scrittura. Io fondamentalmente credo che molti sappiano scrivere canzoni ma lo spessore lo fanno l’identità concettuale e culturale. Questo è il percorso che voglio portare avanti.
Come nasce Il Bacio di Klimt?
In poco è nata in poco tempo, in 25 minuti poi ho struturato la parte cardine che richiama l’opera. All’inizio per il titolo ero indecisoo tra il bacio e i Fiori del Male di Baudelaire. E' un brano melanconico che lascia un filo di positività.
Citi anche Eugenio Montale.
La poesia che ho citato dal punto di vista metrico si prestava, io ci ho aggiunto la parola forse perché per quanto possa descrivere un amore io ho 21 anni mentre lui in quei versi ha messo una vita d'amore con sua moglie. Io un frammento, lui una vita.
Van Gogh lo hai messo in Girasoli.
Nel mio mondo c'è l'identificazione artistica. Girasoli è il primo pezzo che ha ottenuto un consenso. Ha più di 15 milioni di streaming.
Con i nuneri vai forte.
I numeri fanno piacere ma quel che conta è che la canzone arrivi. Mi è capitato in un periodo in cui il contatto con la realtà non lo ho avuto a causa della pandemia. Ora che sto riprendendo a uscire capisco quanto sono arrivato alla gente.
Tu canti di amori amori old style, che si nutrono lontano dai social.
Le canzoni più belle nascono in pochi minuti davvero. Non so neanche spiegare una nascita così spontanea e poco pensata. E’ come se la mano muovesse la testa e non viceversa. Tutto è molto casuale. La mia musica verrà apprezzata finché è spontanea, quando avrà il sopravvento il retropensiero forse ci sarà meno...spontaneità.
Hai frequentato i social in questo periodo?
Ho fatto delle dirette ma il contatto col pubblico manca. Per un po' rimarra così. Potremo andare in altre regioni ma la fisicità resta lontana.
Cosa ci stai preparando?
Quello che sta accedendo con Il Bacio di Klint ha cambiato i programmi e alzato l'attesa. Ci chiuderemo in studio per creare nuove canzoni da fare confluire in un album. E' la sola cosa fattibile. Il live è sinonimo di liberazione e per quanto si possano escogitare soluzioni non vedo come possa evolvere.