Per la prima volta, il concerto del 3 gennaio 1979 al Padiglione C della Fiera di Genova di Fabrizio De André e la PFM si potrà ascoltare integralmente e con una qualità mai sentita prima. Qui la storia dele canzoni che compongono l'album
Sapere che è stato ritrovato è stata una emozione, (ri)vederlo è stato straniante ma ora che è diventato da qualche giorno un cofanetto e dunque non si perderà più è come essere improvvisamente colpiti da una Sindrome di Stendhal sui generis. Parlo della colonna sonora originale di Fabrizio De Andrè & PFM. Il concerto ritrovato, pubblicato da Sony Music. Il cofanetto sarà disponibile in tutti i digital store e nei negozi tradizionali, in due versioni: CD con libretto e doppio LP. Il concerto si tenne il 3 gennaio 1979 al Padiglione C della Fiera di Genova, una serata invernale insolitamente fredda per la mite ma ventosa Genova. L’intera registrazione viene pubblicata in altissima qualità (192kHz/24 bit), grazie al meticoloso lavoro di restauro e masterizzazione curato da Lorenzo Cazzaniga e Paolo Piccardo. La scaletta ci riporta non solo nel mondo di De André e della PFm, ma in un’epoca complicata, in una città difficile, dove il terrorismo aveva attecchito profondamente e dove il cardinale Giuseppe Siri, per due volte vicino al soglio pontificio, governava la città con rigore. Questi sono solo due dei motivi per cui Genova era avvolta da una coltre di sospensione che ha trasformato quel concerto da evento musicale a manifesto di un’epoca. Tesi confermata dalle canzoni che sono state scelte.
La canzone di Marinella
Per anni ritenuta una canzone d’amore in realtà Marinella è una ragazza di buona famiglia che si è ritrovata a fare la prostituta e qualcuno ha pensato bene di spegnere la sua giovinezza in un fiume. E’ un brano del 1962 arrangiato da quel genio che fu Gian Piero Reverberi. Faber ha steso un velo di dolcezza su una morte orrenda.
Andrea
Il dolore in tutte le sue forme. La guerra. L’omosessualità. Il suicidio. Il tutto suggellato da una firma di Re, dunque da un imprimatur ufficiale. La questione è che il mondo è pieno di riccioli neri per una inestinguibile miopia politica e sociale.
Maria nella bottega del falegname
Il brano fa parte dell’album La Buona Novella, una rilettura della storia di gesù attraverso i vangeli apocrifi. Qui c’è Maria che apprende che una delle tre croci in costruzione sarà per suo figlio. Il rumore degli attrezzi da lavoro, resi in forma onomatopeica, sono da brividi.
Il testamento di Tito
La rilettura dieci comandamenti. Faber li ha umanizzati. Bellissimi i due versi finali: nella pietà che non cede al rancore/madre ho imparato l’amore.
Un giudice
L’album è Non al denaro non all’amore né al cielo. Lo stile è quello dell’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters. Esisto alcune copie, oggi cercatissime dai collezionisti, con scritto: dietro a ogni giudice c’è un nano.
Giugno '73
E’ una delle arre canzoni autobiografiche di De André. E’ stata scritta, si dice, per una ragazza che ha frequentato un paio d’anni, Roberta. Il finale è un poesia nella poesia: Poi il resto viene sempre da sé i tuoi "Aiuto" saranno ancora salvati/io mi dico è stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati.
La guerra di Piero
Un’altra storia di guerra un’altra canzone contro la guerra. Il nome è lo stesso ma cambia la divisa, cambia il colore. I mille papaveri rossi sono nel vento, come le dylaniane risposte.
Amico fragile
Uno dei testi più amari. Fabrizio si trovo in un ambiente che non è il suo, una serata di quelle che si nutrono di eccessi. Per salvarsi bisogna affidarsi alle tante feritoie della notte.
Verranno a chiederti del nostro amore
Un ritratto dei sentimenti disincantato. Un confronto a muso duro. Credo sia uno dei brani di Faber più emotivamente violenti che culmina nel finale…continuerai a farti scegliere o finalmente sceglierai?
Zirichiltaggia
Un piccolo capolavoro nella lingua della regione che lo ha adottato. Superiore credo ci sia solo l’Ave Maria in sardo. Il ritmo è da filastrocca, il contenuto da questioni private (non alla Fenoglio). E’ la narrazione di una lite tra pastori per questioni di eredità.
Rimini
Guarda l’orizzonte e sogna, Teresa la figlia dei droghieri. In un luogo dove gli amori durano il tempo di una estate lei oscilla tra realtà e fantasia. Finché incontra Cristoforo Colombo, lo sguardo va oltre l’orizzonte e si tinge di rivoluzione.
Via del campo
Con Città Vecchia il più bell’affresco del centro storico di Genova in una stagione che non esiste più. Oggi è diventata una via turistica, il richiamo della canzone non perde vigore, ma quando Faber la ha cantata era una città nella città. Come direbbe Guido Gozzano era come un gioco di Fata Morgana.
Avventura a Durango
E’ la versione italiana di Romance in Durango di Bob Dylan. Un uomo commette un omicidio, non si capisce se per difendersi o per onore, ma è costretto a fuggire con la sua donna. Il finale è tragico e l’utilizzo dei dialetti che De André fa ne smorza appena i toni.
Sally
L’uscita dalla confort zone della famiglia per entrare nella vita dalla porta sbagliata. Se non sei adatto per la società lei ti divora. E poi siamo sicuri che sia così disdicevole giocare con gli zingari nel bosco?
Bocca di rosa
L’amore sacro e l’amore profano. Siamo a Sant’Ilario, case abbarbicate sulle spalle di Genova, un quartiere oggi diventato “nobile”. E questa signora viene a turbare i sogni delle moglie. Più che una metafora sulla tentazione e un pensiero sulla vulnerabilità dell’essere umano.
Volta la carta
Un intarsio di storie popolari che dipingono una varia umanità. Le situazioni sono mutevoli, basta girare la carta. La voce femminile che si sente è quella di Dori Ghezzi.
Il pescatore
Nasce come brano acustico che la PFM veste di rock. Un pescatore sulla spiaggia si vede arrivargli davanti un assassino che chiede solamente di essere rifocillato. Lui gli offre pane e vino e lo guarda allontanarsi. Quando giugno i carabinieri si finge addormentato lasciando trasparire un lieve sorriso.